48. A un passo dal cuore

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Ginevra

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Ginevra.

La settimana di vacanza, nella villa al mare di Aurora, era appena iniziata e io avevo tutto: i miei amici più cari, la spiaggia, la spensieratezza di aver terminato la scuola, e poi lui.

Damiano se ne stava disteso sul lettino accanto al mio, con gli occhi chiusi, lasciando che i raggi del sole colpissero il suo corpo dai lineamenti cesellati alla perfezione.

Avrei dovuto godermi quei giorni, anche perché erano stati dei mesi pesanti tra studio e fisioterapia intensiva, invece un sonoro sbuffo uscì dalla mia bocca.

Ciò attirò l'attenzione di Damiano, che aprì un occhio e inclinò un po' la testa dal mio lato.

«Bimba, ti stai annoiando?» domandò perplesso.

«No, è mio fratello il problema» bloccai lo schermo del mio cellulare e lo infilai nella borsa da mare, tirandomi in su con la schiena per mettermi seduta. «È tornato a casa a sorpresa per le ferie, ma io sono qui. Quindi ti lascio immaginare appena gli ho detto dove e con chi sono.»

«Non ti preoccupare per lui, Gin. Io non ho niente da nasconderti, ti ho raccontato la parte peggiore di me e sei rimasta, quindi non sarà un fratello troppo ansioso a rovinarci questi giorni insieme, considerando anche che tra pochissimo partiremo per il tour. Deve farsene una ragione».

Ed era vero.

Damiano mi aveva confidato tutto quello che riguardava il suo passato turbolento: di come era stato difficile crescere tra una famiglia affidataria e un'altra, del giro di cattive amicizie che aveva iniziato a frequentare per sopravvivere, e poi di lei.

Mi aveva parlato anche di Yvonne, e mi era sembrato uno strano scherzo del destino.

Quella ragazza io l'avevo conosciuta anni addietro, tramite mio fratello, e solo grazie ai racconti di Damiano avevo capito il motivo della sua scomparsa improvvisa anche dalla vita di Elia.

Avevo dei ricordi vividi della sua pelle color cappuccino e dei suoi grandi occhi scuri da cerbiatta che contribuivano a renderla di una bellezza disarmante.

Ed era lei quella che aveva rubato il cuore del mio Damiano molto prima di me, lei era stata il suo amore viscerale che colpisce in pieno petto e tiene svegli la notte. Io in confronto ero solo una ragazzina ingenua, per nulla paragonabile alla perfezione di Yvonne.

«Mio fratello ti vede ancora come quel ragazzo problematico che ha fatto degli errori. Chi se ne frega se adesso sei totalmente un'altra persona e io sono felice di aver trovato qualcuno che mi vuole bene davvero» guardai le sue labbra incurvarsi in su e continuai: «Sa solo dire quanto sei stato stronzo con Yvonne, come se io fossi lei. Non voglio essere paragonata alla tua ex, perché io non ti avrei mai abbandonato in un momento come quello, la vera stronza è stata lei.»

«Tesoro, ehi, calmati» poggiò una mano sopra la mia e la strinse. «Non devi paragonarti a lei, siete due persone diverse e nel mio cuore adesso ci sei solo tu. Sono qui con te e stiamo bene adesso. È come se fossi dentro un sogno.»

La Guerra tra di NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora