19. Ricordi che fanno male

1.7K 114 112
                                    

Aurora

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Aurora.

Il tempo per me sembrò essersi fermato e non mi accorsi nemmeno che erano già passati quasi due mesi da quando il mio cuore aveva smesso di battere.

Non avevo sentito l'atmosfera natalizia, non avevo sentito l'emozione dell'anno nuovo, non avevo sentito tutte le feste in generale.

Questo perché io non sentivo più nulla.

Non dormivo neanche più bene; tutte le volte che provavo a chiudere gli occhi, rivivevo quella scena che forse mi avrebbe segnata a vita.

Udivo ancora le urla cariche di disprezzo di Totò e il pugno che aveva sferrato contro il muro, lo vedevo invece finire dritto nella mia faccia.

Inutile negare che avevo avuto paura.

Superfluo affermare che avevo ancora paura.

Non avevo mai pensato a lui come un violento, forse anche perché non l'avevo mai visto reagire neanche con Samuel. Ma quel suo attacco d'ira mi segnò più di tutte le cattiverie che mi aveva buttato addosso, come un fiume in piena.

A quelle avevo fatto l'abitudine negli anni, ma non al pensiero di lui che avrebbe addirittura potuto colpirmi.

Capii di avergli fatto davvero troppo male. La storia di Laura era stata un colpo bassissimo per lui e non essendo riuscita a spiegargli bene ogni cosa, avrebbe continuato a pensare per sempre che era stata solo una presa in giro.

Invece, non era così.

Forse all'inizio sì, tuttavia con il passare del tempo non era stato più il personaggio fake a scrivergli, ma io: Aurora.

Utilizzavo quel profilo per dare voce a tutti i miei sentimenti più nascosti, cercando di riconquistare quel legame che da piccoli ci aveva reso così uniti.

Laura ero sempre stata io, in tutti i sensi. Era il mio modo di stargli accanto, senza che sapesse che in realtà dietro quella persona, a lui tanto cara, si nascondesse la sua acerrima nemica.

Ma a cosa serviva ormai giustificarsi?

Lui era così nero di rabbia che mi avrebbe anche dato un pugno e io non ero preparata a vederlo in quello stato.

Non ero forte abbastanza come facevo credere a tutti.

Anch'io avevo le mie debolezze, le mie paure, i miei attacchi di panico che mi toglievano il respiro.

Mi ero convinta di aver trovato la persona giusta con la quale superare tutto quanto, diventando così forti insieme. Ma era impossibile programmare la vita.

Non potevamo mai sapere il momento in cui una mina terrestre sarebbe stata pronta a esploderci sotto i piedi.

Il fato le aveva nascoste per bene e quella era già la seconda che beccavo, mandando in frantumi ancora una volta tutto quello che stavo ricostruendo con cura.

La Guerra tra di NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora