Il flauto magico (parte sesta)

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Jim aveva ancora un appiglio al quale aggrapparsi, un'ultima speranza

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Jim aveva ancora un appiglio al quale aggrapparsi, un'ultima speranza. Era in un tunnel di dolore, ma riusciva a vedere una flebile luce. 

Gli occhi delle bestie cambiarono colore e divennero rosso fuoco. Erano possedute da un grande desiderio di vendetta nei confronti del padrone tanto odiato. Le zampe si mossero da sole perché sentirono una strana attrazione nei confronti dell'uomo. Si girarono e smisero di aggredire Jim, che muoveva le mani tremando. 

Pip non osò aprire gli occhi: aveva ancora paura. Credeva che la sua vita fosse finita. 

L'uomo cercò di rendere mansueti gli animali, ma invano. Corse via con spiccata vitalità fino a quando uno dei due lo aggredì, buttandolo in una buca molto profonda lì vicino. 

I due cani abbaiarono furiosi contro di lui e ringhiarono, scoprendo i denti. Volevano sbranarlo per tutte le botte ricevute, ma gli occhi cambiarono colore e ritornarono normali. Guardarono Pip per qualche secondo e poi corsero via.

Le urla lancinanti di Jim costrinsero il ragazzo ad aprire gli occhi. Si guardò attorno, il cuore che stava esplodendo nella cassa toracica. Si aspettava di vedere i due cani e il suo aggressore, ma di loro non c'era traccia.

Si portò una mano tra i capelli, i polmoni reclamavano aria. Dov'erano finiti gli animali e l'uomo che voleva rapinarlo?

Nell'altra mano notò che stava tenendo il flauto: era stato quello strumento a indurli a scappare? Cominciò a tremare al pensiero di ciò che era appena accaduto: era stato davvero il suono del flauto a salvarlo?

Le grida di dolore del negoziante lo riportarono alla realtà, ma quando il ragazzo si avvicinò a lui si accorse che non si muoveva più. La gamba dell'uomo era insanguinata. Pip era disperato e il vecchietto era svenuto. Cercò di mantenere la mente lucida e toccò con insistenza il corpo di Jim sperando che si svegliasse. Dalla bocca del ragazzo uscirono sospiri sempre più affannati; ogni secondo che passava diminuiva la speranza di salvarlo.

In quel momento sentì lo scalpiccio degli zoccoli di un cavallo avvicinarsi sempre di più. Si drizzò pulendosi le lacrime e vide che stava arrivando un carro, l'unico mezzo di trasporto che collegava quei villaggi. Tirò un sospiro di sollievo e corse verso la fonte del rumore, fermandosi al limite della strada sterrata e alzando entrambe le braccia per attirare l'attenzione del conducente.

L'uomo alla guida del mezzo, appena lo vide, girò il capo verso il manto scuro del cavallo. "Vattene, puoi salire solo quando sarò arrivato alla fermata!"

Il ragazzo s'impuntò: "Signore, non voglio salire... si tratta di vita o di morte!"

Il carro gli passò davanti e lui cercò di seguirlo. "La prego, si fermi! Guardi quel corpo alla sua destra! Si tratta di un uomo che ha bisogno di aiuto, è ancora vivo, deve salvarlo!"

"Sì, certo, come no!" urlò il conducente ridendo di gusto. "Li conosco quelli come te, sai? Vuoi derubarmi e prendere il controllo del mezzo! Ma io sono più furbo di te, topo di fogna!"

Chiave: verità e menzognaWhere stories live. Discover now