Il flauto magico (parte seconda)

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Si appoggiò al muro e le lacrime scorsero sul suo viso come un fiume in piena

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Si appoggiò al muro e le lacrime scorsero sul suo viso come un fiume in piena. Il cuore premeva forte nel petto con un dolore lancinante che non gli permetteva di respirare. Il suo mondo stava crollando. In tredici anni aveva sempre affrontato le difficoltà che la vita gli aveva presentato, ma quella volta sapeva che non sarebbe riuscito a sopravvivere.

Si lasciò cadere a terra e cominciò a tirare pugni contro la parete, come per scacciare tutta quella sofferenza che non era pronto ad affrontare. Era abituato a lavorare ore e ore sotto il sole cocente, ma nulla poteva superare il male che stava provando in quel momento. Il suo cuore si era spaccato in due parti e sanguinava, gli stava risucchiando l'energia vitale. Quel male aveva distrutto la corazza che si era costruito negli anni e aveva lasciato il posto alla parte più fragile, in bilico tra terrore e inquietudine.

Nel frattempo, Aura stava preparando la tavola in cucina. Apparecchiava con movimenti delicati, cercando di fare meno rumore possibile perché si sforzava di sentire il minimo suono proveniente dalla camera in cui riposava il marito. Si era ripromessa di non stare dietro la porta a origliare, che quella era una conversazione privata e non doveva immischiarsi, ma il nervosismo non le permetteva di ragionare lucidamente. Le sue mani tremavano ed era sicura che da un momento all'altro una scodella le sarebbe caduta.

Posò sulla tavola ciò che teneva tra le dita e si sedette al suo posto, toccandosi la fronte. Non doveva piangere, non di nuovo, ma la situazione del marito non la lasciava tranquilla: prima che il figlio arrivasse aveva visto Nick e aveva parlato con lui. Dentro di sé sapeva che stava per esalare il suo ultimo respiro, era solo questione di ore.

Ringraziò gli dèi per aver concesso a Pip di parlare con il padre e si chiese, quasi con impazienza, se Nick avesse già introdotto quella questione. S'interrogò su cosa gli avesse detto, in quale modo, come avrebbe reagito e soprattutto se il ragazzo, una volta uscito da lì, l'avrebbe riempita di domande. Cos'avrebbe fatto a quel punto? Sarebbe stata in grado di dare vita alla messinscena che avevano preparato o sarebbe crollata alla prima difficoltà?

Si alzò sbuffando e mettendo le mani sui fianchi. Gli dèi li avrebbero assistiti in quella recita? Il marito aveva cercato di convincerla a non mollare e aveva insistito nell'affermare che in fondo lo facevano per il bene di Pip, ma tutto quello era giusto? Era corretto mentire al loro amato figlio, ricoprirlo di bugie per nascondere una grande e orribile verità? Serviva a qualcosa invocare il perdono degli dèi?

"Basta!" esclamò, più a se stessa che altro.

Appoggiò le dita sul tavolo, chiuse gli occhi e inspirò più volte per cercare di calmarsi.

Una volta regolarizzato il respiro, si portò i capelli neri e lunghi su un lato e continuò ad apparecchiare la tavola.

Prese un piattino e lo infilò sotto la scodella, poi affiancò a essi un paio di bacchette e un cucchiaio per la zuppa.

Aprì un'anta e afferrò un'altra ciotola, ma un urlo angosciante la spaventò facendo cadere ciò che aveva in mano.

Con il cuore al galoppo corse in camera di Nick: il bagliore delle candele illuminava il figlio che tirava pugni contro il muro. 

Chiave: verità e menzognaWhere stories live. Discover now