Tentato omicidio (parte terza)

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"Lo conosci?" chiese con aria interessata

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"Lo conosci?" chiese con aria interessata.

Il commissario annuì e si avvicinò a lui.

Pip alzò d'istinto gli occhi e Ben indicò la donna con cui stava parlando. "Lei è Bet, la mia fidanzata." Poi gli scompigliò i capelli e si rivolse all'infermiera: "Lui invece è Pip, il figlio della signora Chau."

La donna gli sorrise e il giovane, dopo tanti sforzi, ricambiò.

Lei si sedette accanto al ragazzo e lo tranquillizzò dicendo che presto avrebbe rivisto sua madre: "Il medico sta cercando in ogni modo di salvarla e credo abbia trovato il metodo giusto."

Il giovane si tranquillizzò e la ringraziò.

Poco dopo, Aura uscì dalla sala operatoria sulla barella.

Pip la seguì e arrivarono in stanza.

Il commissario rimase in corridoio e, sospirando più volte, cominciò a percorrerlo.

A un certo punto sentì un rumore di passi e si voltò di scatto.

Il suo assistente stava correndo verso di lui, rosso in viso e sudato.

"Quando ti ho detto di sbrigarti, non mi riferivo al fatto che dovessi arrivare in fin di vita!" ironizzò Ben, come se con quella battuta volesse scacciare l'ansia che serpeggiava per il reparto.

"Dobbiamo cominciare l'indagine il prima possibile, chi ha attentato alla vita della signora Chau potrebbe ancora essere qui!" spiegò l'assistente, guardando gli infermieri che stavano passando nelle vicinanze.

Ben si incamminò verso l'uscita del reparto e il suo collega lo seguì. "Hai detto qualcosa al capo?"

L'assistente annuì. "Ho dovuto, Ben."

Il commissario si mise le mani in tasca. "E come ha reagito?"

Il collega rimase sul vago. "Beh, considera che quella donna è a Luang Prabang da due giorni e ha già vissuto ben tre situazioni di pericolo. Un record, tutta la criminalità del luogo si è concentrata su di lei!"

Il commissario si voltò verso di lui. "Ironizzeresti anche se fossi tu al suo posto?"

L'assistente abbassò i suoi occhi scuri e si passò una mano tra i pochi capelli neri. "Hai ragione, scusa. Era solo per dire che il capo era così agitato che stava per inveire contro gli dèi!"

Il commissario si tolse le mani dalle tasche e mise le braccia conserte. "Addirittura? Lui è così religioso! Non ce lo vedo a parlare come un pazzo contro gli dèi." Sospirò e continuò: "È inutile che quell'uomo si lamenti tanto, non è lui che ha rischiato la vita per tre volte!"

"Già, ma una poteva essere evitata. La signora Chau non doveva recarsi all'appuntamento!"

Ben sbuffò. "Anche tu vuoi farmi la predica?"

Chiave: verità e menzognaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora