Capitolo tre ; Oslo

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Cosa che invece ho fatto.

«Alle tre abbiamo il giro in traghetto per vedere i fiordi, mentre per domani mattina ho affittato due biciclette dalle dieci all'una per farci un giro della città. Spero non ti dispiaccia che ci sia il buio però»

«Il buio non mi fa più paura»
«E poi quest'atmosfera di notte perenne regala solo più magia e mistero alla città. Devo dire che mi piace veramente tanto» ho aggiunto.

«Come sei poetica, Noemi Sabatini Sætre»

«Beh, tu sei un coglione, quindi uno dei due dev'essere intelligente, sennò...»

«Almeno sono bravissimo ad organizzare le vacanze e a trovare le cose più interessanti da visitare» ha ribattuto.

«Sì, infatti dovresti fare la guida turistica, non il calciatore»

«Ma se poi mi addormento nei musei!» ha esclamato.

«Ah, allora lo ammetti!»

*

I fiordi sono uno spettacolo meraviglioso, uno di quelli che ti toglie il fiato e ti fa smettere di respirare.

L'atmosfera è fantastica, quasi magica.

Le bellissime luci che illuminano il traghetto, in certi punti si riflettono anche nell'acqua, scura a causa della notte invernale norvegese la quale dura sei mesi, facendola sembrare quasi di cristallo.

E con Paulo al mio fianco mi sembra tutto così perfetto che mi pare di star vivendo un sogno ad occhi aperti.

«Allora... ti sta piacendo questa vacanza?» chiede il ragazzo dai capelli castani, girando lo sguardo verso di me, facendo incatenare per l'ennesima volta i nostri occhi.

«Non immagini quanto» mormoro facendo intrecciare le nostre dita dopo averlo preso per mano.

«Strano ma vero, oggi non abbiamo parlato di niente di serio» dice ad un tratto.

«In che senso?» domando.

«Non abbiamo parlato di Oriana, della tua famiglia, della mia carriera, di Alvaro né di Ermenegildo o altro» spiega.

«Punto uno, si chiama Edoardo. Quante volte te lo devo ripetere? Punto due, è un problema?»

«No, non lo è affatto. Ci siamo punzecchiati come sempre, abbiamo riso e ci siamo rilassati. Oggi mi sono divertito senza pensieri e mi è piaciuto» sussurra, facendo sfiorare i nostri nasi l'uno contro l'altro.

«Anche a me, Paulo, anche a me»

Mi sporgo un altro po' in avanti e lo bacio con tutto l'amore, la passione e la necessità che ho in corpo.

La sua lingua non fa in tempo a picchiettare contro i miei denti che io gli ho già consentito l'accesso alla mia bocca.

Mordo il suo labbro inferiore, leccandolo con avidità e lui sospira.

«Qualcuno qui ha voglia di giocare, eh» soffia contro la mia bocca.

Si allontana dal mio volto di pochi millimetri e io sbuffo, contrariata.

Gemo, insoddisfatta, quando all'improvviso sento le labbra di Paulo succhiare il lobo del mio orecchio sinistro.

Sento una scarica di brividi percorrere la mia spina dorsale e quando il numero dieci lo fa di nuovo, con ancora più forza, la pelle d'oca invade il mio corpo.

«Andiamo in hotel, ti prego» gemo di nuovo, sussurrando a pochi centimetri dal suo viso.

«Mancano cinque minuti e il giro è finito...»

«...e quando finirà correremo in hotel» termino io.

Lui si allontana definitivamente e si limita a guardarmi con una strana luce negli occhi che però, non riesco ad interpretare.

«Va bene» dice.

E allora capisco che è arrivato il momento: che forse questa notte è la notte in cui io e Paulo riusciremo ad andare oltre a dei semplici baci.

La calma prima della tempesta?
Non immaginate ancora quante cose (tragedie e non) riserva il futuro per la nostra Noemi e il nostro Paulito!
Ho voluto postare un capitolo un po' più...calmo e tranquillo del solito perché per me è un periodo così e così, quindi mi sembrava giusto regalare almeno un po' di pace ai nostri due protagonisti😂

Spero che la storia vi stia piacendo e vi ricordo che mi trovate su Instagram come @lavinia_morgante
Lavinia.

Hurricane - Paulo Dybala [IN REVISIONE] #Wattys2019Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang