Capitolo 29

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Tornare a casa dopo essermi sforzata ad essere gentile con quei due mostriciattoli e allo stesso tempo cercare di essere indifferente davanti a JJ è stato terribilmente stressante.

Rabbia, stanchezza, tristezza e...cazzo non lo so, percorrevano il mio corpo, l'unica cosa che volevo fare era restituire i gemelli alla vecchia e insopportabile signora Fletcher. E, nonostante le abbia fatto il favore di distrarre e lasciarla libera da quelle formiche, lei ha avuto da brontolare. Tra scambi di parole con la sua nipotina, ho scoperto che l'argomento preferito di quella vecchia e della sua cerchia di beffane sono i problemi della mia decadente famiglia.

E per finire in bellezza, entrata dentro casa, ero pronta a parlare con JJ, dovevamo chiarire almeno cercare di parlare civilmente, dico per me perché avevo i nervi saldi e mi sarei messa ad urlare subito, ma una bella sorpresa mi aspettava nel immacolato salone. Non era più in disordine come JJ ed io l'avevamo lasciato, ma, potrei dire che luccicava.

Ad ogni passo che facevo mi chiedevo com'era diventato così e quando ho visto i visi di Clarissa e William ho avuto il quadro dei miei sospetti ben chiari.

Come un'idiota sono rimasta a guardarli con la bocca aperta, sì, letteralmente. Guardavo negli occhi uno e poi l'altro e di nuovo la stessa cosa. Dire che ero sorpresa di vederli era ovvio, William, solo lui, doveva tornare domani e Clarissa doveva continuare il suo strambo viaggio insieme a mio padre.

Ora mentre cammino lentamente, strisciando i piedi sul pavimento, dopo una rapida e veloce doccia, sto tornando di sotto a sentire quello che ha da dire Clarissa.

"Ti avevo solo chiesto di tenerli d'occhio e vengo a sapere che loro due si frequentano."

"Sono grandi, sono liberi di fare quello che vogliono."

"No, non possono rovinare quello che ho in servo per loro, per il futuro della nostra famiglia."

Le voci dei due, nuovi e vecchi, abitanti di questa casa sono chiare, sapere di più è ciò che voglio, ma JJ si fa vivo in questo preciso momento. Così come me è sorpreso di vedere i due, specialmente sua madre. Lei sembra soddisfatta dell'effetto che fa su suo figlio.

"Vieni siediti qua, devo parlare con te e Faith. Dopo, però, dovrai spiegarmi il motivo della telefonata di chi sai sicuramente tu."

Mi accomodo vicino a JJ, guardo solo la donna che lo ha messo al mondo e attendo le sue parole così importanti per lei. Credo che il mio letto dovrà aspettare molto tempo prima che possa scaldarmi e farmi rilassare.

"Da domani, verrò a vivere qui, cercheremo di formare una famiglia e di prepararla per l'arrivo di Stefan. Ragazzi, so che per voi sarà difficile abituarvi, ma se ce la mettete tutta potremmo farcela."

Ci guarda con occhi da cerbiatto e da leone, la sua recita mi avrebbe incantata se non avessi sentito le cose che ha detto a William, ora invece tutto mi sembra assurdo.

"Questa tortura non dovrò subirmela per sempre." commenta JJ pronto ad alzarsi, le mani appoggiate ai fianchi sul divano.

"L'appartamento a tua disposizione non lo userai più e se continui a rifiutare tutto questo, lo metterò in vendita."

"Tu non puoi-"

"Oh si che posso, sono tua madre e dovrai ubbidirmi."

Guardo la scena consapevole che JJ non rimarrà così senza dire niente, senza rispondere a sua madre ferendola. Lo fa sempre, lo fa con tutti, è il suo unico modo di difesa, è l'unico modo che ha appreso durante gli anni della sua vita.

In effetti neanche io rimarrei zitta se al posto di Clarissa ci fosse stato Stefan, si aspettano che accettiamo la loro improvvisa voglia di fare i genitori dopo averci praticamente abbondanti a crescere da soli senza contare su di loro. Forse Clarissa in confronto a Stefan è stata più presente come genitore con JJ. Un po' da mamma lo ha fatto, ma quel poco non è bastato e non basterà.

Never let me go.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora