Capitolo 18

1.4K 82 15
                                    

Le sue mani iniziano a giocare con una ciocca dei miei capelli, mi sono aperta completamente con JJ e ora ho come la sensazione di dover scappare (?).
"JJ...devo andare a casa."
Le sue dita si fermano e la sua grande mano si posa sulla superficie del bancone.
"Mia mamma mi ha chiamato, ha detto che per questi giorni rimarrà a casa tua insieme a tuo padre."
Eh no, Stefan ha deciso di esiliarmi da casa, ovviamente non ci andrei per scelta mia.
Dove vado, ora?
"Se vuoi, puoi rimanere qui. Ti va?"
La sua richiesta arriva come un miracolo dal cielo, ma non posso accettare, lui ha già fatto tanto per me e interferire ancora nella sua vita, quando potrebbe andare in giro e dare la "caccia" a qualche ragazza, non mi va.
"JJ tu sei davvero un tesoro, ma non posso approffittarmi della tua gentilezza..."
"Ehi non dire idiozie, siamo amici, giusto? E come amico ti offro il mio letto per qualche notte." Mentre dice la frase che mi fa ridere, lui fa il giro del bancone che ci separa e si pone davanti a me.
"Non intendevo in quel modo." si giustifica il mio amico.
"Oh ma io non ho pensato a niente."
"Si, certo. Da quando la nostra piccola Faith ha la mente perversa?"
La mia risata si fa sentire nella cucina e anche lui mi segue, facendo apparire il suo volto più luminoso e bello.
"Devo comunque passare da una parte, quindi devo uscire per forza." Riprendo la nostra conversazione di prima, la sua faccia si fa seria e i suoi polpastrelli iniziano una carezza confortabile sulle mie ginocchia.
"Ti accompagno io visto che non hai una macchina." Dice senza chiedermi il permesso, fa sempre di testa sua. Prendo le sue mani quando inziano a salire e gioco con esse facendole ondeggiare.
"Vado a cena da mia nonna, sicuro di volermi accompagnare?"
"Certo, tutte le donne mi adorano, sono sicuro che anche lei lo farà." Dice con una sicurezza invidiabile.
"Lei non è come le donne che ti porti al letto, JJ. Lei è una donna con il carattere forte, difficile da conquistare e, credimi, più testarda di te."
Ma la sua testardaggine è stata sconfitta solo una volta da Stefan, la volta in cui lei gli ha offerto un ultima possibilità per cercare di rialzarsi e aiutarlo dopo la morte di mamma, ma mio padre non ha voluto saperne niente e da allora loro non si parlano e non si vedono. Aveva già perso la sua unica figlia e in un certo senso ha perso anche il suo unico genero.
"Non sarò un esperto con mamme o nonne, ma mi piace sperimentare." Ammicca un sorriso e mi fa l'occhiolino. Continuo a metterlo in guardia, ma la sua coccitaggine è invincibile e alla fine non posso fare altro che arrendermi e aspettare di tornare a casa per dirgli: "Te l'avevo detto."

JJ è sotto la doccia, io nel frattempo mi sono rimessa il mio vestito e cercato di rendere la mia faccia a quella di una persona normale e non ad una che sembra uno zombie con delle brutte occhiaia e le lacrime secche. Vorrei tanto un abbraccio caloroso di William, è strano che non mi abbia chiamata, aveva detto che lo avrebbe fatto, ma il mio cellulare non ha suonato da quando mi sono addormentata. Vado nella stanza con la speranza di non trovare JJ nudo, entro e per fortuna lui é ancora in bagno. Prendo il mio cellulare che avevo lasciato sul comodino e premo il tasto di sblocco, ma non succede niente. Non dirmi che la batteria è morta! Accendo l'aggeggio e dopo qualche secondo lo schermo si illumina, la batteria è al 55% e una marea di messaggi e chiamate perse quasi intassano il mio telefono. La maggior parte sono di Will e ce ne sono tre o quattro da parte di Stefan.

-Faith dove sei? Tuo padre mi ha raccontato tutto, stai bene?-

-Cavolo Faith, sarà il decimo sms che ti lascio. Dove diavolo sei finita? -

Gli altri messaggi sono simili, Will sarà preoccupato, digito il suo numero e lo chiamo, risponde al secondo squillo.
"Piccola dove sei? Stefan è preoccupato, mi ha raccontato tutto."
"Will sto bene, scusa se non ti ho chiamato prima ma il mio telefono è...sai com'è fatto." cerco di giustificarmi nel momento in cui un pensiero mi attraversa nella mente, spero che non sia quello che penso, ma prima di arrivare a qualche conclusione devo parlare con JJ.
"Dovresti comprarne un altro, suppongo che oggi non tornerai a casa."
"Supponi bene." commento.
"Vieni da me, ti terrò al sicuro." La sua voce si è fatta più dolce, vorrei tanto accettare la sua proposta ma non posso. Non solo per il fatto che ho già detto a JJ che sarei rimasta da lui, anche perché non voglio che Stefan sospetti qualcosa, è già stressante il problema della nuova famiglia che vuole creare e aggiungerne un altro sarebbe la ciliegina sulla torta.
"Ehm io sto dalla nonna, non ti preoccupare per me. Starò bene, ti chiamo più tardi, ok?" Mento spudoratamente e finire la chiamata è la soluzione giusta, prima che la mia voce inizii a diventare acuta come faccio sempre quando sparo una balla.
"Okay, saluta Agata da parte mia." finisce e chiude senza lasciarmi dirgli ciao. Cazzo ci è rimasto male!

Never let me go.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora