10. Warrior

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"Cazzo" Sussurrò Zayn,mi voltai e sentii bussare.

"Zayn? Sei lì con Emy?" ulrò Niall dalla parte opposta del legno scuro. La serratura produsse un leggero rumore mentre io cercavo di sistemarmi la camicia il più presto possibille. Lo sguardo allarmato di Zayn si spostò da me alla porta quando il rumore cessò. Niall venne verso di me,mi prese con forza e mi trascinò nel corridoio. La sua mano toccò la mia guancia,picchiandomi,un'altra volta.

"Che cazzo stavi combinando,piccola?" Sorrise e sentii una botta violenta nello stomaco,caddi a terra mentre altri calci contribuivano a farmi contorcere dal dolore. E Zayn? Il ragazzo che stava per portarmi a letto,dove era? Strinsi gli occhi quando vidi la sua figura uscire dalla stanza e sorpassare me e Niall. Mi guardó,ma non disse nulla nè cercò di allontanare Niall da me. E solo allora avevo capito che quello che Zayn aveva fatto con me non era nient'altro che un gioco,un pericolo e stupido gioco a cui io sono entrata come partecipante solo per perdere. E capii che perdere sarebbe stato il mio compito ogni giorno che avrei passato a guardare i loro volti. La mia schiena toccò il muro e un pugno mi arrivò in viso,il labbro inferiore cominciò a sanguinare dalla ferita ancora aperta di qualche giorno prima.

"Non avvicinarti più a lui,chiaro?" Non risposi un po' per la paura che avevo dei suoi occhi scuri e di lui un po' perchè non ce la facevo. Lasciò andare il mio collo e avvicinò le mani sui miei fianchi,stringendoli fortemente,feci una smorfia di dolore quando mi fece sbattere ancora sul muro cercando una risposta. "Chiaro?!" urlò. Io annuii e lasciai cadere le lacrime che avevano minacciato fino ad ora di scendere. Le sue mani strinsero ancora di più il mio bacino,notai il suo viso avvicinarsi al mio prima che si posasse poco lontano dal mio orecchio,di modo che potessi sentire bene le cose che aveva da dirmi. "T-tutto quello che.." Sospirò come se stesse combattendo contro lui stesso.

||Niall's Pov||

Strinsi maggiormente i suoi fianchi,non volevo che scappasse da me,ma sapevo che era spaventata anche solo guardando il mio viso. Lei doveva sapere,lei doveva sapere che quello non ero io.

"T-tutto quello che..."

Sospirai e cercai di combattere l'insinto rude del mio cervello.

"Che sto facendo...non sono realmente io a farlo"

"Non stare a dire cazzate,Horan"

La spinsi contro il muro facendo combaciare i nostri bacini. Dio,amavo quel contatto. Rimasi fermo accanto al suo orecchio,volevo che sapesse tutto,anche se dirlo era difficile visto la parte che aveva maggior potere su di me. E tutto questo era un comportamento da pazzo e così ero sempre stato etichettato.

"Regola numero tre:portami rispetto,sempre,piccola" Chiusi gli occhi e li strinsi cercando di mantenere la calma,lasciai il suo bacino,ma strinsi comunque le mie braccia attorno ad esso. "Credimi,cazzo,per una volta,credimi...non è facile parlare di questo,sto combattendo con me stesso per poterti dire tutto questo eppure tu non mi credi... Sono uno stupido a trattarti così,ma la mia anima,il mio cervello...gran parte di me,purtroppo...sono incontrollabili"

Le spiegai.

"Posso aiutarti"

"Lo pensavo anche io,ma queste parole le hanno dette tutti e forse tu sei uguale a loro"

Strinsi un braccio attorno alle sue spalle e la portai in camera,dandole la buonanotte prima di chiudere la sua camera e lasciarmi cadere a terra.

"Niall,non sono uguale agli altri,se un giorno uscirai da tutto questo,sarà anche grazie a me,'notte"

Le sentii dire. Sorrisi e mi diressi in camera,chiusi gli occhi quando mi sdraiai sul letto e mi addormentai lasciando che il mio corpo si riposasse per un momento.

PSYCHODove le storie prendono vita. Scoprilo ora