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I'm trying to realise
It's alright to not be fine on your own

Can you love the version of me
I don't let anybody else see

"Uhm, Dave? Sono Gin, volevo dirti che ho finito la relazione", recitò Floralie distrattamente, mentre raccoglieva la palla da terra e la lanciava ancora una volta a Dodger.

"Sei distratta", rispose Chris, osservandola attentamente. Si appoggiò allo schienale della panchina in legno e distese le gambe.

"Non è la battuta, Chris", lei si girò a guardarlo e lo trovò a fissarla con un'espressione corruciata in viso. "Che c'è?", domandò, aggrottando le sopracciglia.

"So che non è la battuta", piegò leggermente la testa da un lato e mantenne gli occhi su di lei, che intanto faceva scorrazzare Dodger da una parte all'altra del parco quasi vuoto. "Sei distratta, mi dici cos'hai? A cosa stai pensando?".

"A nulla", tagliò corto lei, dicendolo così velocemente che Chris quasi non riuscì a finire di pronunciare la frase.

"Floralie", la richiamò, allungandosi verso di lei e afferrandola per il cappotto con la mano. La tirò a lui e la fece girare, così da poterla guardare. Alzò il viso verso di lei, che era in piedi, ed aspettò di sentire una risposta sincera. "E' successo qualcosa?", insistette, non volendo mollare l'osso.

"Non è niente di che, davvero", minimizzò Floralie, prendendo poi un profondo respiro, sapendo di non essere stata per niente credibile. "Ho solo parlato con mia madre stamattina". Chris rimase in silenzio, ma le prese le mani nelle proprie ed aspettò che continuasse. "Mio padre ha un po' di dolore al braccio sinistro, ma hanno detto di non preoccuparmi". Floralie si morse la parte interna della guancia e cercò di mandare giù il groppo che le si era formato in gola.

"Forse dovresti davvero evitare di preoccuparti", concordò lui, intrecciando le dita alle sue e tornando a guardarla dopo aver buttato un'occhiata a Dodger. "Non deve per forza essere qualcosa di grave".

"Non capisci, Chris", lo interruppe lei, lasciando le sue mani e girandosi di nuovo di spalle. Non voleva che lui la guardasse, non voleva nemmeno avere quella conversazione, non capiva neanche perché gliene aveva parlato.

"Allora aiutami a capire", si alzò dalla panchina e chiamò Dodger con un gesto della mano, facendogli capire che era ora di tornare a casa. Floralie incrociò le braccia al petto e mentre prendeva un profondo respiro il petto le tremò. "Floralie", sospirò lui, poggiandole una mano sulla schiena e spostandole dietro l'orecchio una ciocca di capelli che il vento le aveva fatto andare sul viso.

"Hanno operato mio padre al cuore, qualche anno fa", rivelò finalmente. Buttò fuori tutta l'aria che non si era accorta d'aver trattenuto nei polmoni e si affrettò ad asciugarsi una lacrima che ancora non aveva lasciato i suoi occhi. "Aveva questi dolori alla schiena, l'affanno, e io gli dicevo in continuazione di andarsi a fare un controllo", a quel punto sapeva che Chris avrebbe voluto sapere di più, così decise di cominciare a raccontargli com'era andata ancor prima che lui potesse chiederglielo. "Ho studiato alcune di queste cose, so che a volte potrebbe trattarsi del cuore anche se senti dolore da tutt'altra parte. Gliel'ho ripetuto così tante volte", sbuffò e girò il viso dalla parte opposta, non volendo che Chris la vedesse piangere. Floralie odiava piangere davanti agli altri, anche se si trattava della sua migliore amica o in quel caso dell'uomo di cui si stava innamorando. "L'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale ero a scuola, non sarei arrivata prima delle cinque, e così l'ho chiamato e gli ho chiesto se andasse tutto bene. Mi ha risposto che era in ambulanza e che..", si schiarì la voce. "Che lo stavano portando in un altro ospedale per operarlo d'urgenza al cuore. Lui era lucido, scherzava come al solito.. ma non lo so, a volte lo senti. Lo senti che c'è qualcosa di diverso. Che qualcosa proprio non va. E io l'avevo sentito ma loro non hanno voluto ascoltarmi", l'agitazione ebbe la meglio su di lei e le lacrime cominciarono a scendere copiose sul suo viso. "Se l'operazione fosse andata male..".

There You Are. || Chris EvansWhere stories live. Discover now