Capitolo 9

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Nero. Scuro. Buio. Freddo. Caldo. Sussurri. Urla.

Sussulto.

Apro gli occhi di scatto con il respiro accelerato.

Era solo un incubo, un orribile e spaventoso incubo.

Mi rigiro nel letto cercando di ricordare cosa ho sognato. Ma più ci provo più le immagini scivolano via dalle mie mani diventando polvere.

Cerco di alzarmi ma quando lo faccio sento qualcosa di caldo trattenermi.

Daniel ha ancora le braccia attorno alla mia vita, le sposto delicatamente per non svegliarlo.

Ci riesco e una volta alzata lo copro per bene per non rischiare che prenda freddo.

Esco dalla tenda e il vento freddo mi scompiglia i capelli. Mi avvicino al fuoco per trovare un po' di calore.

Un sospiro di piacere lascia le mie labbra creando una nuvoletta davanti al mio viso.

Alzo la testa per guardare il cielo stellato. E' meraviglioso. Nella città è impossibile vedere un tale spettacolo perché la luce artificiale copre la bellezza delle stelle.

Persino la luce sembra essere diversa.

Più grande e più luminosa anche non mostrandosi per intero.

C'è qualcosa che non va, non sono tranquilla. Ho come la sensazione di essere osservata.

Mi guardo intorno ma non vedo niente oltre ad alberi che diventano più scuri fino a quando non vengono inghiottiti dalla notte man mano che si allontanano.

E' uno spettacolo inquietante.

Chiudo gli occhi cercando di rilassarmi e ascolto i suoni che mi offre la natura.

Ascolto. Un gufo bubbolare, qualche rana gracidare,il vento che smuove le foglie e i rami che si scontrano fra di loro, un ramo spezzarsi.....

Mi alzo in piedi di scatto guardandomi attorno.

Un ramo non si può spezzare da solo.

<C'è qualcuno?> L a mia voce esce leggermente tremolante.

Un'altra volta quel rumore.

Mi giro nella direzione in cui l'ho sentito arrivare. Prendo un bastone da terra e mi avvicino.

Devo restare calma potrebbe essere  solo un animaletto innocuo. Un coniglietto magari.

E se fosse un lupo? O un orso?

Oddio.

E se fossero le guardie che ci stanno cercando? E se ci avessero già trovati?

Mi avvicino mettendomi tra due alberi.

Ok me la sto facendo sotto, ma devo restare calma.

Calma un corno.

Una mano sulla spalla mi fa girare di scatto e prima che io possa urlare una mano mi tappa la bocca.

<Shhh.> Mi zittisce Sean.

Io ho l'affanno per l'agitazione ed essere intrappolata con le spalle all'albero non aiuta di certo a rallentare il battito del mio cuore.

<Non urlare o sveglierai tutti, capito?> Io annuisco.

Allontana la mano dalle mie labbra.

<Ma sei impazzito per caso? Volevi farmi venire un infarto? Idiota! > Faccio per colpirlo con il bastone ma prontamente blocca la mia mano con la sua e portandola accanto alla testa.

Angelo - Oltre Le MuraOù les histoires vivent. Découvrez maintenant