Capitolo 12

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Sto ancora volando quando noto un buco in una parete rocciosa dal quale proviene una debole luce azzurrina.

Mi avvicino velocemente e quando ritorno con i piedi per terra ritiro le ali.

Guardo l'ingresso enorme di questa grotta meravigliosa, dall'alto sembrava molto più piccola.

Mi avvicino velocemente osservando le pareti su cui è riflessa una luce azzurrina che ondeggia.

Decido di inoltrarmi più in fondo.

Cammino nel silenzio ascoltando il rumore dei miei passi che rieccheggiano all'interno.

Alzo lo sguardo e vedo tante stalattiti appuntite che puntano minacciose verso di me.

Cerco di non pensarci e vado avanti seguendo un rumore scrosciante.

Più cammino e più sento il rumore di acqua che scorre farsi intenso.

Arrivata alla fine della caverna vedo forse la cosa più bella del mondo.

Davanti a me si trova un piccolo laghetto e nel fondale sono incastrate delle pietre preziose.

Ecco da dove veniva questa luce.

Sul soffitto c'è un buco dal quale entra un po' di luce mentre a destra e sinistra ci sono delle mini-cascate che fuoriescono dal nulla.

E' un posto magico, sembra uscito da uno di quei romanzi che piacciono tanto a Rachel.

Rachel.

Ha ragione, non dovevo....

Non era un mio diritto fare quello che ho fatto.

Solo Dio può.

C'è sempre un altro modo, è vero. Potevo ferirlo in modo da poter scappare ma non l'ho fatto

Ero accecata dalla rabbia e l'ho..... Ucciso.

Ho ucciso.

Queste mani hanno ucciso un angelo, una persona che seguiva solo gli ordini e che probabilmente aveva moglie, figli, amici.

Ho distrutto una famiglia.

Le mie mani si sono sporcate di sangue.

Mi inginocchio davanti all'acqua portandomi le mani a pochi centimetri dal viso studiandole.

C'è qualche macchia di sangue secco e terra sporca.

 Immergo le mani nell'acqua constatando che è ghiacciata.

Comincio a strofinarmi le mani per lavare tutto lo sporco, ma quando non resta nemmeno una macchia continuo sempre più forte, sempre più veloce.

Sangue.

Le mie mani sono sporche di sangue.

Sono un assassina.

Assassina.

E'  l'unica parola che mi gira per la testa in questo momento.

Assassina.

Assassina.

Assassina.

Guardo le mie mani arrossate per il troppo sfregamento.

< Fermati.>

Sobbalzo, sono così sotto shock che  non mi sono accorta che qualcuno si stesse avvicinando.

Mi porto le mani in grembo senza girarmi.

Sento il rimbombo di passi venire verso di me e uno sguardo bruciare sulla schiena.

< É inutile che continui a rimuginare su quello che è successo. L'hai detto anche tu prima che non avevi scelta.>

Angelo - Oltre Le MuraWhere stories live. Discover now