Capitolo 4

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<Bene ragazzi. E' ora di metterci a lavoro. Giochiamo a sette si schiaccia. Mettetevi tutti a cerchio.> Ci ordina il prof e noi eseguiamo.

Cominciamo a giocare e dopo 15 minuti si è dimezzato il cerchio. Ovviamente Rachel è stata una delle prima ad uscire.

Io invece sono concentrata a vincere. Conto i tocchi.

<Uno!> lancio la palla a un mio compagno, due e la palla passa a Daniel,tre e la passa,a una compagna, quattro la palla ritorna a me,cinque passo la palla a Kate,se....

Non riesco a finire la frase che una pallonata mi arriva dritta in faccia stordendomi per due secondi.

Il prof fischia attraverso il fischietto.

<Fermi tutti. Kaila stai bene? Fa vedere.> Dice il professore visionando il mio naso arrossato dalla botta.

<Kaila,scusa,mi dispiace un sacco, non l'ho fatto a posta.> Si scusa la gallina che mi ha dato la pallonata.

<Si invece che l'hai fatto a posta stronza. Eravamo a sei e lo sai che non mi ero preparata bene.> Le do uno spinone incazzata nera.

<Cosa? NO! Ti sbagli. Avevo contato male. Kaila te lo giuro, mi dispiace un sacco.> Si scusa ancora.

<Non me ne faccio niente delle tue scuse, oca.> La spintono ancora più forte facendole quasi perde l'equilibrio.

Quasi..

<Adesso basta. Kaila non usare questo tono con la tua compagna e va in infermeria. Samuel accompagnala. Kate non fa niente ma la prossima volta segui di più il gioco.> Rimprovera tutti il prof.

Io lanciando un ultima occhiata di fuoco a Kate esco dalla palestra con al seguito Samuel.

Arriviamo nell'infermeria in totale silenzio e una donna alta,bionda,con occhi azzurri e un camice bianco mi fa sedere su una sedia.

<Bambina che hai fatto a questo nasino.> Chiede girandomi la testa a desta e a sinistra per vedere meglio.

Vedendo che non parlo Samuel rispose al posto mio spiegandole l'accaduto.

Alla fine l'infermiera dice:<Oh capisco. Qui ci vuole un po' di ghiaccio. Aspettate un attimo, vado a prenderlo.> Ci lascia cosi.

<Kaila.>

<Dimmi.> Gli rispondo aspettandomi la ramanzina,che non tarda ad arrivare.

<Hai esagerato,sia con le parole,sia con l'accusarla ingiustamente. Lo sai benissimo che non l'ha fatto a posta.>

< Si lo so. Ma quel che è fatto è fatto oramai.>

Dopo entra l'infermiera dandomi il ghiaccio.

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Uscita da scuola mi dirigo di corsa a casa. Non ci vedo più dalla fame, spero che nonna abbia cucinato qualcosa di buono. Busso alla porta, come al solito ho dimenticato le chiavi. Aspetto qualche istante prima che la porta venga aperta da mia nonna.

<Ciao tesoro, come è andata a scuola? E cosa è successo al tuo naso?> Dice una volta chiusa la porta alle mie spalle. < Niente. Un oca mi ha lanciato una pallonata dritto in faccia.>

<Non sapevo che nella tua scuola fossero ammessi anche gli animali.> Dice scherzando.

Ridacchio facendo scivolare via tutto l'accidismo.

Arriviamo in cucina e mi siedo al mio solito posto. Nonna nel frattempo va verso i fornelli, prende uno straccio e comincia a pulire una macchia che solo lei riesce a vedere.

Angelo - Oltre Le MuraWhere stories live. Discover now