Capitolo 13

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Stiamo camminando da una mezz'oretta in totale silenzio, spero di essere quasi arrivati perchè questo silenzio sta diventando imbarazzante.

Fino ad ora non ho mai alzato lo sguardo ma ho solo lanciato qualche occhiata alla sua schiena possente.

Sto ancora riflettendo su quello che è accaduto.

Come è potuto succedere? Sono stata una completa idiota a lasciarmi abbindolare da quelle stupide labbra così carnose, dolci, passionali e ..... AAAAAAAHHHHHH!

Che cazzo vado a pensare.

Si tratta di Sean, mi sono fatta rubare il mio primo bacio da un coglione.

Un bel coglione, ma pur sempre un coglione.

Che poi lui non c'era quando ho litigato con Rachel quindi come cazzo ha saputo del litigio e di tutto il resto.

Arriviamo dagli altri e mentre Sean raggiunge i suoi amichetti io mi dirigo verso Daniel.

Sono seduta accanto a lui da un tempo indefinito.

Il viso è cosi rilassato che sembra stia dormendo.

Gli passo una mano tra i capelli guardandolo dolcemente.

Nonostante avessimo litigato non ci ha pensato due volte a salvarmi.

Ora capisco cosa intendeva quando disse che sono io il suo problema.

Sono solo un peso.

<Mh.> Un gemito proveniente da Daniel mi riscuote dai miei pensieri.

Lo guardo ma ha ancora gli occhi chiusi.

Me lo sarò immaginato.

< Kai.... la.> Mi avvicino di più accarezzandogli il viso.

Questa volta ne sono certa non me lo sono immaginata, mi ha chiamata.

< Daniel. Hey Daniel.> Gli prendo una mano fra le mie.

Strizza gli occhi e poi cerca di aprirli lentamente.

Quando le mie iridi verdi si scontrano con le sue nocciola quasi scoppio a piangere per il sollievo.

<A-acqua.> Si sforza di dire.

< Te la prendo subito. Non ti sforzare.> Dico quando tenta di alzarsi con una smorfia di dolore.

Cerco in giro e appoggiato ad un albero trovo il suo zaino, che prendo e porto vicino Daniel.

Afferro l'acqua e lo aiuto a bere appoggiando la sua testa sulle mie gambe.

Quando ha finito sospira e richiude gli occhi.

Restiamo in silenzio per un paio di minuti.

< Allora come ti senti?> Domanda intelligente Kaila, come si potrebbe sentire uno che è stato pugnalato meno di 24 ore fa?

< Come se qualcuno mi avesse pugnalato.> Dice.

Ecco, appunto.

<Grazie.> Gli dico accarezzandolo dolcemente.

<Per cosa?> Mi chiede guardandomi da quella posizione strana.

Ridacchio.

<Per avermi salvata.>

< Non devi ringraziarmi. Lo rifarei altre 100 volte. > Sorride.

< Perché?> Lo scruto attentamente.

< Mh? > Mi guarda confuso.

< Perché lo hai fatto? Perché lo faresti altre 100 volte?>

Angelo - Oltre Le MuraWhere stories live. Discover now