Capitolo 16

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Pov's Sean.

Sta per sorgere il sole e sono l'unico sveglio, e il solo rumore che mi culla è il respiro regolare degli altri.

E' passato un giorno da quando questi angioletti del cazzo hanno mandato quello stupido messaggio e ancora niente. 

Porco me che ho deciso di fare questo patto con quella sciocca ragazzina. 

Non sopporto più la loro vista, soprattutto quel Daniel, mi urta il sistema nervoso e non so neanche io il perchè. 

Sarà che è un coglione e basta.

Gli altri invece si stanno avvicinando molto a sti tizzi, solo Micaela sembra pensarla come me.

Ian sembra apprezzare molto la compagnia di Rachel, ma non ho capito bene che intenzioni abbia.

Joshua e Alec li vedo spesso con Samuel e Kaila.

Kaila...

Quella ragazzina mi sta facendo impazzire, non riesco a inquadrarla.

E' un angelo ma ha un comportamento che si avvicina molto a quello dei demoni, per non parlare poi del suo aspetto. 

Capelli corvini e occhi dello stesso colore dello smeraldo che si accendono di rabbia per qualsiasi cosa.

Però una scopata con lei me la farei.....

Forse più di una. 

E pensare che ci ero quasi riuscito a come aveva reagito quando l'ho baciata, non che l'intenzione fosse quella attenzione volevo solo zittirla, ma dopo che aveva iniziato a muovere le sue labbra sulle mie, il sapore del suo sangue, e i suoi gemiti.

Al solo ricordo sento l'eccitazione salire e il cazzo farsi duro.

Un sospiro esce dalle mie labbra mentre guardo il sole sorgere.

Meglio levarsi questi pensieri dalla testa e concentrarmi di più sull'ibrido.

Sono tre settimane che mio padre ci ha mandato in missione e  non abbiamo ancora nessuna pista.

E pensare che questo patto l'ho fatto per velocizzare la situazione ma si è rivelato essere solo un buco nell'acqua.

Non vedo l'ora di trovare l'ibrido, liberarmi di queste palle al piede e ritornare all'inferno sul mio trono. 

Chissà cosa penserebbe mio padre in questo momento.

Io, il figlio di Lucifero, che stringe un patto con degli stupidi pennuti e si arrapa pensando ad uno di essi. 

Spero solo che non lo venga mai a sapere.

Sono convinto che mi punirebbe severamente per questo. 

Infondo cosa mi posso mai aspettare dal diavolo, colui che odia gli angeli quasi quanto odia Dio, di certo no complimenti e applausi. 

Non è mai stato semplice il rapporto con mio padre, da piccolo non lo vedevo quasi mai, ero sempre con qualche balia, poi con insegnanti e solo quando ho compiuto 14 anni ho incominciato ad affiancarlo per imparare a gestire i compiti di un re. 

Mia madre non l'ho mai conosciuta, mio padre mi ha detto che è morta poco dopo avermi partorito. 

Era ancora debole quando mi ha difeso dall'attacco di qualche demone che voleva ammazzarmi dando la sua vita al posto della mia.

Delle volte mi sento ancora in colpa nei confronti di quella donna che mi ha dato al mondo e  mi domandavo spesso il perché. 

Perché volevano ammazzare me o mia madre.

Angelo - Oltre Le MuraWhere stories live. Discover now