Capitolo IX - Flirt

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- Non posso crederci! Sono così stressata dal lavoro che mi sembra di sentire la voce di quella pazza del mio capo ovunque - esclamò Camila mestamente. - Quella donna mi perseguita -.

- Mila... - Dinah provò in ogni modo ad attirare l'attenzione della sua migliore amica cercando di farle intendere un qualcosa che la cubana non riuscì a cogliere.

- Cosa? - domandò, irritata con il suo subconscio .

- Voltati-. A quel punto Camila ebbe un presentimento. Un orribile presentimento. E se quella voce non provenisse dalla sua testa?

Con estrema lentezza girò il volto e in un attimo tutti i suoi incubi peggiori divennero realtà.

- Merda! -

- Non stai migliorando la tua posizione Cabello -. Lauren Jauregui la stava scrutando dall'alto al basso senza riuscire a trattenere un sorriso divertito. La buffa reazione della cubana era riuscita addirittura a farle dimenticare per un attimo che la sua dipendente le avesse appena dato della "pazza".

Improvvisamente la bruna si alzò dalla sedia stagliandosi davanti al suo capo redattore nella sua minuta figura, creando un baccano assurdo.

- Signora Jauregui, cosa ci fa lei qui? - domandò ingenuamente Camila.

La bruna non si accorse che, durante quel brusco movimento, la sua camicia si liberò dalla chiusura di un'ulteriore bottone rivelando il reggiseno a balconcino ricamato in pizzo nero.

Camila non lo notò ma Lauren Jauregui lo fece eccome.

Non solo aveva il petto parzialmente scoperto, anche il suo addome teso color caramello era lasciato in bella vista dalla camicia che arrivava poco sopra l'ombelico e che era richiusa alla base in un semplice fiocco.

- So che potrebbe sembrarti strano Cabello ma anche io ho una vita privata al di fuori dell'azienda -. Camila si sentì una perfetta stupida. Aveva dimostrato di non essere in grado di dire qualcosa di sensato e, per di più, si ritrovò ad analizzare imbambolata il bellissimo corpo di Lauren Jauregui coperto da abiti casual come se non avesse mai visto una donna in tutta la sua vita.

La corvina indossava una camicia morbida a righe banche e nere allacciata all'interno di un pantalone anch'esso nero.

A quel punto si intromise nella conversazione una risata genuina che stemperò la tensione.

La risata in questione proveniva da Normani Kordei che si alzò dal suo tavolo e affiancò la sua migliore amica circondandole le spalle con un braccio.

- Ok Lauren, direi che è arrivato il momento di smettere di torturare la signorina Cabello -. La mora in quel momento si beccò un'occhiataccia da parte della corvina a cui però non diede peso. - Perché per questa sera non lasciamo da parte tutte le questioni lavorative e i formalismi che ne conseguono e ci concentriamo invece sul trascorrere una piacevole serata? -

- Sono totalmente d'accordo con lei -. Dinah, pur non essendo stata interpellata, si alzò in piedi e si avvicinò alla sua migliore amica prendendo in mano la situazione. - Signorina Kordei, sono Dinah Jane Hansen. Si ricorda di me? - La polinesiana partì all'attacco prendendo la palla al balzo e beccandosi un'occhiata storta da Camila la quale non aveva alcuna intenzione di trascorrere il resto della serata con il suo capo redattore specialmente dopo la discussione avuta con lei poche ore prima e la sua più recente e indecente figura.

- Hansen, l'architetto di Alexa Ferrer. Come potrei dimenticarmi di lei? La prego, mi chiami semplicemente Normani. Mi farebbe un immenso piacere, signorina Hansen -. Camila non poteva esserne certa ma sembrava proprio che Normani Kordei stesse flirtando con la sua migliore amica. - Lauren, la signorina Hansen è l'architetto che si sta occupando del progetto e la costruzione della tua villa - presentò brevemente la donna. - Ma ditemi, come vi siete conosciute voi due? -

Destiny's Game - Il gioco del destino (Camren) Where stories live. Discover now