Capitolo VIII - Vanity Club

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Camila aveva provato in ogni modo a mettersi in contatto con la cameriera che era ritenuta l'unica fonte conosciuta riguardo ai presunti festini a luci rosse frequentati dai politici statunitensi ma non ci fu verso di avvicinarla. La donna rifiutava ogni tipo di approccio ed evitava qualsiasi attacco giornalistico.

Non solo il Daily News, anche il Seattle Times e altri giornali molto diffusi in tutto lo Stato si diceva fossero a caccia di informazioni e questo rendeva il compito di Camila ancora più arduo.

La cubana però non aveva alcuna intenzione di arrendersi. Non avrebbe mai accettato una sconfitta senza prima aver lottato con tutte le sue forze e, anche se non lo avrebbe mai ammesso a voce alta, le sarebbe piaciuto far colpo sul suo capo redattore per motivi del tutto personali.

In realtà si era sentita parecchio offesa dopo aver scoperto che Lauren Jauregui non ricordava il loro primo incontro al club.

Dopotutto, una donna così bella, ricca e potente come lei, avrà avuto una ragazza diversa e altrettanto bella con cui divertirsi ogni notte.

- Mila, è tardi. Lascia perdere per oggi. Torna a casa e dormici su. Domani avrai più fortuna -. Shawn provò per l'ennesima volta quel giorno a convincere la sua amica a prendersi una pausa mentre quest'ultima si reggeva la testa fra le mani in un gesto di totale disperazione.

- Shawn, è da tre giorni che ci lavoro eppure non riesco a cavarne piede. Non ho fatto un solo passo avanti da quando ho iniziato e la cosa ancora più grave è che non ho fatto neppure passi indietro. Zero assoluto. Non so proprio come procedere -.

- Disperarsi non è la soluzione adatta Camila. Dovrest- -. Shawn non fece in tempo a terminare la frase. Camila lo zittì sollevando una mano quando si accorse della presenza di un'e-mail nel suo indirizzo interno di posta elettronica del Daily News.

Il messaggio aveva come mittente LMJauregui@dailynews.com.

- Cazzo! - Camila non era solita dire parolacce ma in quel momento il suo linguaggio scurrile era assolutamente giustificato. - Lauren Jauregui vuole vedermi nel suo ufficio. Ora -.

Shawn guardò la sua amica con sguardo compassionevole.

A quel punto la bruna, sconsolata, raccolse le sue cose e si avviò nell'ufficio del suo capo redattore.

🌝🌝🌝

- Allora, hai fatto passi avanti con la stesura dell'articolo? - Lauren guardava Camila con sicurezza mentre a braccia conserte studiava le reazioni nervose della sua interlocutrice.

- Signora Jauregui, ho provato a contattare la signora Dawson in ogni modo. Mi sono appostata fuori dal ristorante in cui lavora. Sono andata nella sua che frequenta suo figlio. L'ho seguita perfino al supermercato ma la donna sa come evitare i giornalisti. Non ero la sola. Altri quotidiani cercano di avere le stesse informazioni -.

- Cabello, non ti ho chiesto di raccontarmi cosa hai fatto in questi giorni. Ti ho semplicemente chiesto se hai ottenuto qualche risultato oppure no -. Statuaria. Concisa. Decisa. Irremovibile. Per quanto Lauren fosse attratta dalla figura della cubana in quel momento erano semplicemente capo e dipendente.

L'espressione della bruna la inteneriva ma per Lauren era fondamentale mascherare qualsiasi parvenza di sentimento.

- Io ci ho provato... -

- Sì o no? - Camila venne interrotta nuovamente e il suo umore, se possibile, peggiorò ancora di più.

- No, signora -.

- Forse ti ho sopravvalutata. Non sei ancora pronta -. Lauren a quel punto voltò le spalle a Camila sentendosi immediatamente in colpa per le dure parole che stava utilizzando.

Destiny's Game - Il gioco del destino (Camren) Where stories live. Discover now