Capitolo VII - "Mi sono innamorata"

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Camila rientrò a casa col raccoglitore che Lauren Jauregui le aveva consegnato sotto braccio. Le era stato permesso infatti, dopo sua esplicita richiesta, di portare quei documenti fuori dall'azienda in modo da potercisi dedicare anche oltre l'orario lavorativo.

Dopo aver richiuso il portone d'ingresso con il piede avendo entrambe le mani occupate (una teneva il raccoglitore e lo zaino in ecopelle nero mentre nell'altra aveva le chiavi della macchina unite a quelle dell'appartamento) gettò con poca grazia tutti i suoi effetti personali sul divano, perdendo pezzi un po' ovunque, creando un fracasso infernale.

- Dinah Jane! Ti ho detto mille volte di fare attenzione! - Ally fece capolino in soggiorno uscendo di corsa dalla cucina indossando sopra i comodi vestiti un grembiule da cuoco. - Oh Mila, sei tu. Sei in anticipo o DJ è in ritardo? - domandò la più bassa guardandosi istintivamente il polso alla ricerca di un orologio che non aveva in quel momento.

Camila rise per la sua aria buffa e per il viso sporco di farina ma non poté evitare di preoccuparsi nel sapere che la sua migliore amica non era ancora rientrata. Dinah Jane Hansen era ritardataria di natura ma gli unici momenti in cui riusciva ad essere puntuale erano sempre stati quelli in cui avrebbe dovuto uscire da scuola o da lavoro. Non regalava il suo tempo prezioso a nessuno.

- Dinah è in ritardo -.

- Questi non è normale -. Anche Allyson aveva imparato a conoscere le abitudini della ragazza di origini polinesiane ed essendo una persona molto emotiva andò immediatamente nel panico. - Proviamo a chiamarla, Mila. Non vorrei le fosse accaduto qualcosa -.

- Ally, cerca di stare tranquilla. Ho appena controllato il suo profilo Instagram ed era online fino a due minuti fa quindi sappiamo che è viva e ha il suo telefono. Se avesse avuto bisogno di noi si sarebbe già fatta sentire - disse Camila riponendo nella tasca posteriore dei suoi jeans il suo smartphone. - Le ho scritto un messaggio, ora aspettiamo la sua risposta -.

A quel punto Allyson annuì ritrovando la calma e tornando in cucina per finire di preparare la cena. La vera proprietaria di casa si era dimostrata essere la persona più generosa che Camila avesse mai incontrato. Ogni tanto assumeva dei comportamenti insoliti perlopiù legati alla religione ma per le sue due nuove coinquiline Ally era diventata come una giovane mamma o una sorella maggiore. Si occupava senza mai lamentarsi di preparare la cena e la colazione, era molto attenta alle esigenze delle altre e spesso riordinava il caos che Dinah lasciava dietro di sé. Le due battibeccavano spesso e a Camila toccava sempre il ruolo di paciera. DJ si prendeva gioco di Ally mentre quest'ultima si lamentava della più piccola e delle sue abitudini più fastidiose come quella di spremere il tubetto del dentifricio dall'alto, mischiare i capi bianchi e colorati nella cesta dei panni sporchi o sgranocchiare i pop-corn sul divano lasciando briciole un po' ovunque. In realtà ciò che ad Ally faceva veramente rabbrividire erano i discorsi di Dinah. La polinesiana infatti soleva spesso aprire argomenti sessuali di ogni genere ignorando l'imbarazzo della bionda e cercando di scucirle qualche commento sulla sua vita sessuale. Provocazioni a cui Allyson non aveva mai ceduto. Dinah e Camila dubitavano ne avesse mai avuta una in effetti. Ciò che però nessuno poteva negare era il forte legame di amicizia che le tre coinquiline avevano creato. Nonostante non se lo fossero mai detto apertamente si volevano tutte un gran bene. Dinah, pur essendo la più piccola del gruppo, si sentiva un po' come la guardia del corpo delle altre due: le avrebbe protette da tutto e tutti ad ogni costo. Allyson era semplicemente la coscienza pura e senza peccato della casa. Camila invece era il cardine portante che manteneva in equilibrio il tutto. La giusta via di mezzo tra l'estro incontenibile di Dinah e la pacatezza e bontà di Ally.

Mentre Camila rileggeva velocemente, in camera sua, le informazioni riguardanti l'articolo a cui avrebbe dovuto lavorare, il portone di casa venne spalancato dall'uragano di nome Dinah Jane Hansen che fece sobbalzare la cubana dalla sua postazione e, per poco, non causò ad Ally un ustione di secondo grado che per poco non si versò addosso l'olio bollente con cui stava friggendo le patate.

Destiny's Game - Il gioco del destino (Camren) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora