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Si tira su dal letto sfatto della sua camera d'albergo che fuori albeggia. Non riesce a dormire. Nonostante l'alcool ingurgitato la sera prima e tre notti insonni che pesano sulle sue spalle, quindi, tanto vale tirarsi su. Resta seduto sul letto con i piedi appoggiati sul pavimento, la testa tra le mani, piena di pensieri. Continua a vedere lo sguardo di Sam, al di sopra di tutte quelle teste, mentre lui l'ha cercata con gli occhi tra la folla, prima di baciare Blake.

Non gli dà tregua.

Forse per questo ha annegato il resto della serata nell'alcool. Avrebbe dovuto correrle dietro, spiegarle che era solo una messa in scena per farle capire come si è sentito lui, mentre lei partecipava a feste ed eventi senza rispondere a quel dannato telefono ... Cazzo, è stata lei a sfidarlo! E' stata lei a farlo sentire un'idiota dicendogli che era solo lavoro... Non può volere il gioco duro e poi lamentarsi che si è fatta male, guardarlo così, incredula, come se l'avesse colpita dritto al cuore.

E' lei che se ne è andata lunedì e ha deciso di chiuderlo fuori dalla sua vita. Per cosa poi? Per non averla scopata quella mattina come le sue mani lo imploravano di fare? Cristo, tornasse indietro la prenderebbe eccome, forte, come piace a lui, invece che pensare al lavoro e a tutte le solite stronzate! Si stringe le mani sulle tempie che pulsano, deve trovare un modo di farle smettere altrimenti impazzirà.

Guarda il telefono ancora spento appoggiato sul comodino, improvvisamente si sente un'idiota. Un'adolescente alle prese con la prima ragazza della sua vita, insicuro e vendicativo... ma che cosa gli sta succedendo! Quella persona non è lui, lui è riflessivo e razionale. E' il capitano della sua squadra perché riesce sempre a sedare le risse e stemperare gli animi, ripensa per l'ennesima volta allo sguardo di Sam, Cazzo! Le torna in mente la ragazzina che faceva sempre la dura, lo sguardo spavaldo, l'atteggiamento fiero, quel naso sempre per aria.. in fondo ha sempre saputo che era tuta una messa in scena.

Si alza dal letto e afferra il telefono, mentre cammina avanti indietro a piedi nudi sulla moquette lo accende ed incurante dei mille bip che lo assalgono la cerca in rubrica e fa partire la chiamata. Sa già che non gli risponderà... dopo la sera prima, non lo farebbe neanche lui. E poi è una maledetta testarda, mai che riesca a chiedere scusa quando fa una cazzata. Dà una breve scorsa ai messaggi arrivati e gli cedono le ginocchia, si ritrova di nuovo seduto sul letto mentre vede attonito le decine di chiamate di Sam del giorno prima. Si mette una mano tra i capelli

Apre i due messaggi:

'Kevin, mi manchi. Ho sbagliato. Scusa'

'Kevin chiamami ok? A qualunque ora, ho bisogno di parlarti. Sono stata infantile, ok, lo ammetto. Facciamo pace? Mi manchi terribilmente, ti prometto che mi farò perdonare. '

Si sente davvero un cretino.

Lo sguardo ferito di Sam della sera prima lo perseguita, e in un attimo si sta vestendo. Prova a richiamarla mentre esce trafelato dalla camera, ovviamente il cellulare suona a vuoto, digita un messaggio veloce. Prega che stia dormendo, nel loro letto. Andrà a casa e la farà ragionare, a qualunque costo. Le spiegherà cosa è successo, le chiederà scusa, implorerà se necessario.

Cazzo, non ha capito niente! Sam è sempre la stessa ragazzina della loro infanzia, sbruffona e testarda ma incapace di giocare duro. E come potrebbe? Non è cresciuta come lui per strada, con un padre alcolizzato e nulla da perdere, capace di chiudersi in se stesso e non farsi scalfire da nulla. Impenetrabile. Come ha potuto pensare di fare il gioco duro con lei? Che idiota!

Sam ha avuto una famiglia che l'ha sempre amata e protetta. Dei fratelli che la difendevano da chiunque, anche se non lo davano a vedere. Dei genitori che le hanno insegnato ad aprire il suo cuore al mondo rendendola la persona meravigliosa che è diventata, ma esponendola alle delusioni e ai rischi dell'amore. Lei si è fidata di lui, e lui l'ha ferita. Di nuovo. Manda un altro veloce messaggio.

Sale sulla sua macchina e vola fuori dal parcheggio sotterraneo nello stridio di gomme, per fortuna è prestissimo e per strada non c'è ancora nessuno. Spinge sull'acceleratore, continuando a ripetersi che avrebbe dovuto correrle dietro la sera prima, fregandosi dei messaggi e delle chiamate che pensava di non aver ricevuto, delle scuse che pensava di meritare. Perchè quando si ama una persona, quando la ami davvero, non devi avere mai paura di essere quello che ama di più.

Lascia la macchina davanti all'ingresso del palazzo e lancia le chiave al portinaio che chissà per quale motivo è per strada a quell'ora. Vede che gli fa un cenno per fermarlo ma non ha tempo, corre all'ascensore e spinge il tasto dell'ultimo piano. Forza, forza, forza... è l'unica cosa che riesce a pensare. Non sa cosa le dirà, ma qualcosa si inventerà. La chiuderà in casa se necessario, la legherà al letto, urlerà e scalcerà ne è certo, ma lui la farà ragionare e alla fine lo perdonerà. Deve perdonarlo.

Appoggia il dito sulla fotocellula che fa scattare la serratura.

Quando entra rimane immobile. 

E non per la sala completamente arredata che lo accoglie, non per l'atmosfera ariosa e confortevole di una casa vera, non per la libreria colorata e allegra che prima non c'era o per la collezione di cd e vinili che vede ordinatamente impilati accanto a uno stereo super moderno. Non per il terrazzo in perfetto ordine pieno di fiori e piante rigogliose che prima non c'erano o la zona barbecue in bella vista e perfettamente funzionante... 

Con la vernice rosso sangue, una scritta dalla parete vetrata che dà sul terrazzo gli urla in faccia a caratteri cubitali un'unica, 

chiarissima parola:

STRONZO!


Rimane a fissarla immobile. Dolorosamente consapevole di ciò che significa.

Quando le sue gambe riescono a portarlo nella loro camera và dritto alla cabina armadio, ora completamente accessoriata e dotata di tutti i più moderni accessori, ma l'unica cosa che riesce a vedere è che sono rimasti solo i suoi vestiti.

 Và in bagno, le mille creme e lozioni di Sam non ci sono più.

Lei, non c'è più.

Mai più senza di te ( Continuo di  : Mai più con te)Where stories live. Discover now