7.Prison

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Erano passati i giorni e io ero ancora a casa di Jack,Niall era stato mandato in carcere ed era lì da circa due settimane,le ferite sul mio corpo erano ormai invisibile escluse alcune cicatrici. Mi svegliai dopo aver sentito l'ennesima botta al piano di sotto.

"Jack fa piano sto cercando di dormire!"

Urlai scendendo le scale. Aprii la porta e lui era lì,sdraiato a terra,i vetri della finestra erano rotti,con i vetri a terra mentre alcuni ragazzi dalle tute arancioni erano all'interno della stanza. Si voltarono verso di me. I capelli colorati di Niall erano quasi spariti,la sua tuta larga calzava a pennello sul suo corpo e poi riconobbi Louis,dal lato opposto al suo. I capelli disordinati,gli occhi arrabbiati e lo sguardo fulmineo saettarono da me a Niall prima che si dirigesse verso di me. Feci qualche passo indietro prima di trovarmi dietro il muro,mi avvicinai alla porta aprendola. Feci velocemente le scale e mi rinchiusi nel bagno,aprii la finestra e mi accorsi che ero una cretina perchè ero corsa al secondo piano senza pensare all'altezza che mi divideva da terra. Le botte sulla porta aumentavano.

"Emy,apri questa cazzo di porta! La sfondo,cazzo,Emy!"

Continuava ad urlare Niall.La porta cadde,rotta.

Indietreggiai e chiusi gli occhi nella speranza che quello fosse davvero un brutto sogno da cui dovevo e speravo di svegliarmi presto.

"Questa volta finisce male,piccola"

Sussurrò. Idiota,ecco cosa ero. Ma perchè ero entrata in quella Metro? Che cavolo avevo da dimostrare? Entrando ho anche dato vinta a Steffy! La botta che ricevetti fu abbastanza forte da farmi cadere a terra,il mio labbro inferiore era accaldato mentre il sangue colava dalla mia pelle,mi piegai quando ricevetti un calcio nello stomaco. Niall si abbassò e mi prese per i capelli,la mia schiena sbattè ancora una volta al muro. Una gomitata nello stomaco mi fece piegare nuovamente,le lacrime non avevano fine.

"Non lo fare più,chiaro piccola?"

Annuii. Tenendo la testa poggiata al muro dietro di me.

"Non sai che ho passato in quel carcere,tu? Che hai fatto,tu? Te ne sei fregata!"

Un altro pugno nello stomaco,mi piegai poggiandomi al water. Vomitai mentre lui continuava a parlare tenendomi i capelli,presi della carta e mi asciugai le labbra. Sangue:ecco l'unica cosa che vedevo.

"Niall,anche tu non te ne sei mai fregato di me!"

Gli urlai. Mi ritrovai di nuovo tra il muro e il suo corpo.

"Già dimenticato la regola due?"

"Non me ne frega un cazzo delle tue regole!"

Uno schiaffo,mi voltai lasciando che i capelli coprissero il mio volto e gli occhi,ormai arresi alla guerra di non far scendere le lacrime.

"Credimi,che se di te non me ne fregasse nulla,saresti già morta..."

"Non ti credo,perchè dovrei?"

"Perchè per te posso essere tutto:pazzo,stronzo,cattivo,ma non sono un bugiardo"

I nostri nasi si sfioravano,guardai i suoi occhi deglutendo a fatica. In quel momento volevo amore,solo quello. Da chiunque,anche da lui,mi sarebbe bastato un abbraccio,volevo che mia madre mi stringesse tra le sue braccia e mi baciasse i capelli dicendomi 'va tutto bene',ma ormai anche a lei non importava nulla. Se mi avesse voluta si sarebbe impegnata con le ricerche,anche da sola,ma non lo ha fatto. E mi mancava,lei,il suo amore,il suo affetto. Mi mancava mia madre,mio padre. Il silenzio in cui eravamo era stato riempito dai nostri respiri,lo allontanai da me e corsi di sotto. Aprii la porta della cucina per trovare Louis ancora accanto a Jack. Quest'ultimo con gli occhi chiusi,il corpo inerme sdraiato a terra non reagiva nemmeno. Louis mi guardò ed ecco che tutto ricominciava da capo. Uno schiaffo,ma reagii. Rimase piegato a terra dopo il calcio che gli diedi in mezzo alle gambe,mi sedetti accanto a Jack e presi il suo polso. Nessun battito,scesero mille lacrime mentre mi piegavo per abbracciarlo,mi rilzai e uscii dalla finestra rotta sentendo dei passi seguire la mia corsa. Il mio braccio fu preso e mi ritrovai sulla spalla di Niall,mi buttò sul sedile anteriore prima di sedersi accanto a me,Louis si mise alla guida e partì. Asciugai le lacrime e guardai fuori dal finestrino. Tutto era ricominciato,dovevo immaginarlo che era solo questione di tempo prima che loro tornassero.

PSYCHODove le storie prendono vita. Scoprilo ora