Capitolo 42

1.1K 31 2
                                    

Camilla
I ragazzi si sono guadagnati la finale. Questo significa che stasera torneremo a casa. Mi stavo affezionando a questa città, addirittura avevo imparato anche qualche parola in portoghese. Si giocheranno l'oro con i padroni di casa. Nel torneo li avevamo già battuti, ma gli azzurri non si devono sedere sugli allori, ci sarà da lottare. L'Italia li sta sostenendo, mi ha detto Simone che addirittura si sono stupiti quando sapevano che molte piazze italiane hanno proiettato la partita su un maxi schermo. Non si aspettavano tutte queste attenzioni, alla fine si sa il pubblico gira intorno al calcio. Mi godo la leggera brezza sul balcone. Mi sembra ancora così surreale. A un certo punto sento bussare alla mia porta.
Deve essere lui. Vado ad aprire
C:" amore non ti asp-"
Con mia sorpresa non è lui ma Matteo.
M:" ciao"
C:" ciao"
M:" posso entrare?"
C:" si certo"
Lo faccio entrare.
C:" a cosa devo questa visita"
M:" Devo parlarti Cami"
C:" preferirei parlare con la presenza di Simone"
M:" Cami per favore. Ho chiesto a lui di parlare da soli. Ti prego non ci metto molto"
Mantengo molto le distanze tra me e lui.
M:" mi dispiace, mi dispiace davvero tanto. Adesso non mi crederai, ma io a te ci tenevo, anzi ci tengo. Non avrei mai voluto ferirti e farti del male. Tu sei la persona più buona che abbia mai conosciuto e non te lo sei meritato. Sono stato un coglione. Ho lasciato andare una persona meravigliosa. Ma sono contento che abbia trovato una persona come Simone al tuo fianco. Lui può darti tutto quello che ti ho fatto mancare io. Spero tu mi possa perdonare. Tra poche ore tutto questo sarà finito e tornati in Italia probabilmente non ci rivedremo. Ma ci tengo a farti sapere che hai preso un posto speciale nel mio cuore. Ti dico grazie per quello che hai fatto per me, e per averti conosciuto."
Si avvicina e mi abbraccia. Ricambio anche io. Alla fine Matteo non è una persona cattiva.
C:" perché mi hai fatto tutto questo?"
M:" ho degli amici idioti, mi sono lasciato convincere, tornassi indietro non lo fatemi mai."
C:" ti perdono Matteo."
Lui sorride e fa ridere anche me. Ci abbracciamo di nuovo.
S:" amore allora sei pront-"
Entra Simone e ci vede così.
S:" ho interrotto qualcosa?"
C:" abbiamo solo chiarito"
M:" adesso vado a prepararmi. Ci vediamo in campo Gian. Ciao Cami"
Mi da un bacio sulla guancia.
S:" ei ei, non troppe confidenze Piano"
Mi batto il palmo della mano sulla fronte. Non cambierà mai questo ragazzo.
S:" stavo pensando che quando torniamo potresti conoscere i miei genitori. Ho promesso a mia mamma che ti ci avrei portato"
Queste parole mi fanno ricordare qualcosa. ODDIO!
C:" ma oggi è l'ultimo giorno. Devo parlare con Yuri. Me ne ero completamente dimenticata"
S:" a proposito di cosa?"
C:" poi ti spiego."
Gli do un bacio e esco. Vado in spiaggia. Ormai lo trovo sempre lì. È infatti è seduto sulla riva.
Gli metto le mani sugli occhi.
Y:" ei lo so che sei tu"
C:" non è giusto"
Mi siedo accanto a lui.
Y:" allora oggi è la finale eh. Non so per chi tifare, alla fine io sono un 50% per parte. Vorrei che questo giorno però non finisse più. Sai che non ci vedremo più?"
C:" dai non essere così drammatico"
Y:"lo sai anche tu. Non posso permettermi un biglietto per l'Italia"
C:" a questo ci penso io. Vuoi venire a stare in Italia?"
All'improvviso si fa serio.
Y:" ti ha parlato mia madre vero?"
C:" Yuri è preoccupata. Lei vuole che tu possa essere libero. Qua non puoi mostrarti per quello che sei"
Y:" come posso lasciarla qua, lasciare la mia terra non se ne parla"
C:" adesso devo andare. Ti ho comprato un biglietto se cambi idea ci vediamo all'aeroporto. In caso contrario, mi mancherai"
Me ne torno in hotel. I ragazzi sono pronti, quindi ci avviamo verso lo stadio.
S:" ti vendo pensierosa, non è andata bene con Yuri?"
C:" non ci pensare, pensa a divertirti e a mettercela tutta. Buona fortuna, ti amo"
S:" ti amo anche io"
Vado a sedermi in tribuna. Vedo Yuri. È seduto dalla parte opposta, gli faccio segno di venire accanto a me. Ma fa finta di non guardarmi. Ha deciso da che parte stare per questa partita, e purtroppo non è la parte italiana.

Simone
Che la finale abbia inizio. Ancora non ci credo. Non nego di avere un po' paura. Oggi oltre la rete non ci sarà solo una squadra ma un'intera nazione. Inno italiano e fischio d'inizio. Ci schieriamo in campo. Il primo set siamo punto a punto. I brasiliani difendono anche l'impossibile e noi facciamo fatica a mandare la palla a terra. Le mie battute oggi non funzionano. Non riesco a mandarla di là. Il primo parziale è loro. Stavolta nemmeno il fazzoletto di Camilla ha effetto. Niente non siamo tranquilli e si vede da come giochiamo. Ho dovuto cambiare battuta, da spin a float. Anche il secondo parziale è loro. Il terzo set sembra andare meglio. Siamo 24 a 23. Battono loro, ricezione perfetta, decido di giocarla su Ivan, il mio giocatore di punta. I brasiliani però se lo aspettano e prontamente si posizionano perfettamente a muro. La palla cade a terra. Brasile campione olimpico. In quella parte di campo si sentono risate, feste e canti. Da noi regna la tristezza. Sono seduto sulla panchina accanto a Osmany. Sta piangendo a dirotto.
S:" Os dai."
Dico abbracciandolo.
Os:" mi dispiace tanto, non avrò mai più l'occasione di giocarmi un'altra finale olimpica"
Mi viene da piangere anche a me. Non ho nemmeno la forza di andare da camilla. La vedo a bordo campo con le lacrime. Scavalca la transenna e viene da me. L'abbraccio. Affondo il viso nell'incavo del suo collo.
S:" ho fallito. Hai visto? Sono un buono a nulla"
C:" non è vero amore. Sei stato bravissimo. Per me tu sei il vero campione"
Mi bacia. Vado nello spogliatoio e mi preparo per la premiazione.
È stata rapida ma molto dolorosa. Non vedo l'ora di tornare a casa. Recuperiamo le nostre cose in hotel e ci avviamo in aeroporto. Mentre arriviamo al gate, camilla si ferma.
S:" dai andiamo"
C:" ancora manca un po', devo aspettare una persona"
S:" e va bene, aspettiamo"
Padano dieci minuti e ancora della "fantomatica persona" ancora nessuna traccia.
S:" amore dobbiamo andare"
C:" ok andiamo"
È triste.
S:" mi dispiace"
Poi sentiamo una voce che la chiama.
Y:" camilla"
E lo vediamo.
Y:" mi dispiace per quello che ti ho detto. So che l'hai fatto per il mio bene e non smetterò mai di ringraziarti. Nessuno mi ha mai dato quello che mi hai dato tu"
C:" vieni con noi?"
Domanda speranzosa.
Y:" non posso, questa è la mia patria. Qua ho tutti quelli si cui ho bisogno. Mi mancherai tanto piccolina"
Si abbracciano. E lei inizia a piangere.
Y:" ei piccola non piangere, sono sicuro che un giorno ci rivedremo"
C:" ti voglio tanto bene"
Y:" ti voglio tanto bene anche io"
Poi si rivolge a me
Y:" mi raccomando trattamela bene, è una ragazza d'oro"
S:" ciao Yuri"
Ci diamo una pacca e se ne va.
Ci avviamo verso gli altri.
C:" mi mancherà tutto"
S:" anche a me stellina"
Poi si avvicina Pippo.
P:"ei Simo puoi darmi uno strappo a Trento appena arriviamo?"
S:" certo"
C:" ei Fil hai da fare qualcosa appena arrivati in Italia?"
P:"apparte dormire no"
C:" allora faremo una breve pausa durante il tragitto"

Tredici ore dopo

Siamo a Firenze. Siamo a casa di Camilla ci teneva a fare questa sorpresa a sua sorella. Filippo è fuori dalla sua porta e suona. Apre proprio lei, la sua sorellina e appena vede Pippo inizia ad urlare.
St:" grazie sorellona"
Si fa fare autografi e foto da entrambi. Poi decidiamo che è l'ora di ripartire. Cami viene con noi a Trento. Pippo è seduto nei sedili posteriori, mentre lei è accanto a me.
Ad un certo punto mi chiama
C:"'Simo"
S:" dimmi amore"
C:" quando torniamo a casa, puoi accompagnarmi in palestra?"
S:" che devi fare?"
C:" ho deciso di tornare a fare ginnastica. Allora mi accompagni?"
Come risposta le do un bacio. E questo cari ragazzi è un altro capitolo...

Due anni dopo...
Camilla
Io e Simone stiamo ancora insieme. Mi sono trasferita qua a Trento dove continuo a studiare. Alla fine ho mollato la ginnastica come atleta, e ho deciso di insegnarla. Simo è il solito atleta. Quella medaglia d'argento l'ha motivato a fare sempre meglio. Adesso con la sua squadra, la Trentino volley ha vinto la medaglia d'oro al mondiale per club e io non posso che essere orgogliosa di lui. Devo molto a lui, io ormai non ero più capace a sognare. Lui però ha tirato fuori una parte di me che pensavo se ne fosse andata. Alla fine è vero, un vincitore è solamente un sognatore che non si è mai arreso e io e Simone ne siamo la prova.

FINITO! MI SONO COMMOSSA NEL SCRIVERLO. FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE. CI VEDIAMO CON LA PROSSIMA STORIA. A PRESTO
XOXO 😘
CAMILLA

Tra sogno e realtà  |Simone Giannelli|Where stories live. Discover now