Capitolo 26

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Camilla
Dopo aver detto addio a Simone e avergli lasciato la mia collana mi incammino verso la stazione. Avevo giurato a me stessa che dopo Giulio nessuno mi avrebbe più fatta soffrire e invece eccomi qui a pensare a come sono potuta essere così stupida da lasciarmi incantare da una persona del genere. Avrei dovuto dar retta a Simone. Le persone non cambiano sono solo più brave a nasconderlo, come si dice il lupo perde il pelo ma non il vizio. Non ho salutato nessuno oltre Simone. Sarebbe stato troppo difficile parlare con loro dopo tutto quello che è successo. Simone è l'unico ad aver visto questo mio lato debole. Mi asciugo una lacrima e mi calmo. Dopo variati minuti che cammino arrivo alla stazione. Chi avrebbe detto che mi sarei trovata così bene in questa fresca città? Quando sono arrivata non vedevo l'ora di tornare ma adesso mi dispiace davvero tanto. Mi siedo su una panchina e aspetto il mio treno. Infilo le cuffie nelle orecchie, faccio partire la canzone di Tiziano ferro "'ti scatterò una foto". Mi fa tornare alla mente tanti ricordi. Quando io o la mia migliore amica Elena eravamo tristi ascoltavamo questa canzone facendo versi con le parole e subito ci tirava su di morale. Sono mesi che non la sento. L'ultima volta è stata quando sono arrivata a Trento. Sento l'annuncio dire che il mio treno è in arrivo. Mi tolgo le cuffie, mi alzo e mi avvio. Quando sento qualcuno che chiama il mio nome. Mi volto ma non vedo nessuno. Lo sento ancora sembra la voce di Osmany. Devo essere proprio impazzita, ci mancava solo che sentissi le voci! Ma queste voci si fanno sempre più vicine.
X:" Camilla!"
Mi volto e vedo una ciurma di ragazzi che stanno correndo nella mia direzione. Ma che sto dicendo quelli sono i miei ragazzi! Lascio la mia valigia e corro nella loro direzione. Sembra una scena dei film, peccato solo che non sto correndo verso l'uomo della mia vita! Mi accolgono in un caloroso abbraccio.
C:" ragazzi ma che ci fate qui?"
Parla il capitano Emanuele.
Ema:" noi cosa ci facciamo? Tu cosa ci fai qui?!"
C:" beh mi sembra chiaro me ne torno a casa" dico con un sorriso amaro. Cerco di farmi vedere felice ma a quanto pare lo faccio senza ottenere il risultato sperato.
Ivan prende la parola.
Iv:" sappiamo cosa ti ha fatto Matteo. Ci dispiace tanto"
Poi prende la parola Osmany
Os:" e siamo arrivati in tempo per fermare Simone. Stava per dargliene di santa ragione. È piccolo ma sa il fatto suo" dice spingendolo avanti. Siamo vicinissimi e l'imbarazzo che si è creato si può tagliare con un coltello.
C:" lo facevi davvero per me?"
S:" certo Stellina!"
Sento l'annuncio del mio treno, segno che sta arrivando.
Saluto uno per uno e l'ultimo è lui: Simone. È davvero difficile dirci addio.
Gli altri si allontanano lasciandoci soli.
C:" quindi è il momento. Ci dobbiamo salutare"
Lui mi abbraccia.
Respiro un ultima volta il suo profumo. Mi stacco e faccio per salire sul treno.
S:" cami"
Urla il mio nome.
Mi volto e lo guardo negli occhi.
S:" io... io... ti"
C:" cosa?"
S:"io...ti voglio bene e te ne vorrò sempre"
Corro verso di lui e mi butto tra le sue braccia.
C:" ti voglio bene spilungone"
S:" ti voglio bene stellina"
Salgo sul treno e mi preparo ad un lungo viaggio. Ormai la rabbia è passata non sento più niente.

Tre ore dopo

Sono arrivata! Stazione Santa Maria novella. Accidenti non sei cambiata per niente. Arrivo a casa respirando quest'aria così fresca. Per essere una la quale ha lasciato il suo fidanzato mi sento abbastanza bene, non ha senso stare a piangersi a dosso. Sapevo che con Matteo non sarebbe durata. Arrivo a casa e non appena entro mi si butta tutta la famiglia addosso.
Ma:" ei sei in anticipo! Avevi detto che saresti tornata domani mattina"
C:" già ma poi ci sono stati dei problemi e sono partita subito"
Ma:" è successo qualcosa?"
C:" tranquilla mamma non è niente ma adesso vado a riposarmi un po' e a disfare la valigia"
Mi avvio verso la mia camera è mi butto a peso morto sul letto. Gli occhi si fanno pesanti e mi addormento. Mi sveglio sentendo mia madre che mi chiama.
Ma:" tesoro! Ha chiamato la nonna vuole parlare con te"
C:" digli che la richiamo appena ho disfatto la valigia."
La butto sul letto e la apro. La prima cosa che vedo è una busta bianca la apro e vedo un foglio.
Mi siedo e lo leggo. " ei Camy sono io Simo. So che quando la leggerai ci saremo detti addio, ma io voglio non mi sento pronto. Il destino ha voluto che ci incontrassimo e io ti voglio con me qui. Tempo fa mi hai detto che saresti voluta andare alle olimpiadi, bene ti si presenta l'occasione. Guarda nella busta"
La apro e ci trovo un biglietto per Rio con attaccato un post-it. " Stellina adesso tocca a te decidere". Sorrido. Chiudo di nuovo la valigia. Scendo e dico a mia madre di accompagnarmi all'aeroporto di Roma. Tra poche ore sarò di nuovo con loro. La nonna dovrà aspettare ancora un po'!

Simone
Stamattina si parte. Spero che Camilla abbia letto la mia lettera. La voglio con me, ho bisogno di lei per riuscire ad affrontare ciò che mi aspetta. Siamo all'aeroporto e io non faccio altro che guardarmi intorno. La cerco ma non riesco a trovarla. Il tempo stringe tra poco partiamo e ormai sto perdendo le speranze.
P:" ei Gian smettila di essere così nervoso, vedrai che arriverà"
S:" e se non l'avesse letto, o se l'ha perso?"
P:" io ti avevo detto di mandarle un messaggio"
S:" ma che sorpresa sarebbe stata?"
F:" allora poi non ti lamentare"
S:" dai Pippo smettila di farmi la ramanzina"
F:" beh Simo dobbiamo avviarci. Non c'è più molto tempo"
S:" già andiamo" dico amareggiato.
Cammino a passo lento quando sento chiamarmi.
X:" Simone!"
Questa voce... mi volto e la vedo mentre corre con la sua valigia rosa. Si avvicina a me e mi salta in braccio.
C:" tu sei un pazzo"
S:" si lo so sono pazzo di te"
C:" ti voglio tanto bene!"
S:" anche io" dico abbracciandola forte
Appoggia la sua fronte contro la mia. Siamo vicinissimi ma a rovinare il momento ci pensa Filippo
F:" romeo, giulietta dobbiamo andare!"
Ci avviamo verso l'aereo e non appena entriamo ci sediamo vicino. Lei è più emozionata di me eppure sono io quello che si giocherà una medaglia.
S:" credevo non arrivassi più"
C:" credo che dovresti ringraziare mia nonna se adesso sono qui"
S:" perché?"
C:" se non le avessi detto che l'avrei chiamata dopo che avessi disfatto la valigia, non avrei mai trovato la tua bellissima lettera"
S:" sia lodata tua nonna" ridiamo insieme.
C:" e poi mi sono fermata a comprare questo"
Tira fuori un dizionario tascabile.
C:" dobbiamo imparare un po' di portoghese. Tutti i migliori turisti lo fanno"
S:" si ma noi puntiamo a vincere la medaglia d'oro mica siamo a farci una vacanza"
C:" perché devi sempre rovinare tutto?"
Mi dice facendo un finto broncio.
S:" dai su facciamo i turisti per caso"
Questo viaggio sarà molto lungo ma per fortuna ci pensa lei a renderlo migliore. Dopo ben tredici ore arriviamo nella patria della samba: Brasile. Non appena scendiamo si sente già l'aria di festa. Non vedo l'ora di iniziare. Tengo per mano Camilla non voglio che si perda tra questa folla di gente. Ci sono ragazzi che ci chiedono autografi e foto ed è sorprendente, ci seguono anche da qui! Arriviamo al nostro alloggio e conduco Camilla nella sua camera. Le consegno la divisa ufficiale.
S:" sai avevo già parlato con Chicco, volevo che tu fossi qui con me. Gli ho promesso che non mi sarei lasciato distrarre e avrei pensato al nostro obbiettivo"
C:" non farò niente che possa distrarti, te lo prometto!"
S:" adesso riposati che stasera faremo tardi"
C:" ai suoi ordini signore"
Esco dalla stanza e sospiro. Bene adesso che inizino i giochi!

Eccomi sono tornata con un capitolo nuovo nuovo. Dopo ciò che ha fatto Simone io lo amo ancora di più. Domani Trento giocherà contro Modena e non sarà facile. Ma sono sicura che ce la metteranno tutta! Fatemi sapere che ne pensate del capitolo e alla prossima.
Camilla
XOXO 😘

Tra sogno e realtà  |Simone Giannelli|Where stories live. Discover now