Capitolo 38

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Camilla
Non ci posso credere dopo tutto quello che mi ha detto, si comporta come se non fosse successo niente. Mi da proprio sui nervi quel ragazzo. Mi pento di aver aperto quella valigia così presto, magari se l'avessi aperta anche solo un'ora dopo adesso non sarei qui, con il cuore in mille pezzi. Credevo mi dimostrasse qualcosa, tutti quei segni, tutte quelle volte che mi voleva parlare "Cami io ti...", credevo volesse esternarmi i sui sentimenti e invece eccomi qua, illusa e umiliata. È una sensazione bruttissima. Sto vagando per le vie di Rio. Mi sento veramente tanto sola. Mi sento toccare la spalla. Mi volto e con mia sorpresa mi trovo davanti la mamma di Yuri.
C:" buongiorno signora"
M:" ciao Camilla. Esplori la città? Tutta sola? Yuri non ti ha avvisato di..."
C:" si signora non si preoccupi, lo stavo cercando, sa dove possa essere?"
M:" è uscito poco tempo fa da casa, aveva una certa fretta"
C:" sarà in spiaggia lo trovo sempre là"
Sto per andarmene quando mi blocca il polso.
M:" possiamo andare a prendere un caffè? Così parliamo"
C:" di cosa signora?"
M:" di mio figlio"
È molto seria. Mi spaventa un po'.
C:" è successo qualcosa?"
M:" andiamo nel bar della spiaggia"
Ci avviamo e tempo 10 minuti siamo sedute sulle comode poltroncine del bar con vista mare.
C:" cosa è successo?"
Mi prende la mano come per confortarmi
M:" niente di grave mia cara"
C:"allora..."
M:" almeno per ora"
C:" signora non sto capendo"
M:" so che con te ha legato molto, e ti avrà sicuramente detto qualcosa..."
C:" cosa vuole sapere?"
M:" cosa c'è che non va in mio figlio? So che è una domanda strana ma mi preoccupa"
C:" in che senso?"
M:" è da molto che non lo vedo con qualche ragazza, non ne porta più in casa... dimmi la verità mio figlio è gay?"
Questa domanda mi spiazza, lei però non sembra dispiaciuta o angosciata, ma è molto tranquilla.
M:" con questa domanda non pensare che rinneghi mio figlio"
C:" signora credo sia più opportuno che ne parli con lui"
M:" ci ho provato, ma cerca sempre un modo per cambiare discorso. Allora?"
C:" si signora"
Lo dico abbassando lo sguardo, ho paura per la sua reazione, e non riesco a trattenere le lacrime.
C:" signora non c'è niente che non va in suo figlio mi creda, è un ragazzo d'oro. Non cambi il rapporto che ha con lui"
M:" tranquilla non lo farò, lui è il mio bambino lo amerò per tutto il resto della mia vita. Ma non nego il fatto di avere paura"
C:" di cosa?"
M:" se lo vengono a sapere lo picchierebbero, lo torturerebbero o peggio ancora..."
Scoppia a piangere. Mi alzo vado vicino a lei e l'abbraccio.
C:" signora si calmi, suo figlio non è uno sprovveduto, sono sicura che non gli accadrà niente"
M:" io non voglio ostacolare i suoi sentimenti... Camilla ti prego di farmi un piacere"
C:" mi dica"
M:" quando le Olimpiadi saranno finite, promettimi che lo porterai con te in Italia, li almeno potrà essere se stesso"
Le prendo le mani e gliele stringo.
C:" glielo prometto signora"
M:"grazie mille. Sei tanto buona Camilla. Adesso devo andare ci vediamo presto. Ciao"
C:" arrivederci signora"
Mi da un bacio in fronte ed esce dal bar.
Convincere Yuri a venire in Italia non sarà facile, questa è la sua terra, la sua patria.
Y:" ei zuccherino a che pensi?"
Me lo trovo seduto davanti, dove prima c'era sua madre. Si somigliano, sono entrambi delle brave persone.
C:" zuccherino? Questo da dove ti è venuto?"
Y:" mm...oggi non mi sembri per niente dolce come uno zuccherino, cosa è successo?"
C:" andiamo fuori"
Usciamo e iniziamo a camminare lungo il bagnasciuga.
Y:" andiamo parla"
Silenzio.
Y:" aspetta, riguarda per caso un ragazzo chiamato Simone?"
C:" si comporta come se non fosse successo niente...ah a proposito grazie per avermi accompagnato in hotel l'altra notte"
Y:"ehh... non sono stato io"
C:" e chi è stato?"
Y:"Simone"
Lo sapevo.
Y:" senti non arrabbiarti, sapevo che sarebbe venuto a cercarti"
C:" grazie Yuri, tu si che rispetti le mie decisioni. Se volevo aiuto da lui potevo rimanere al locale"
Me ne vado senza dire una parola...

Simone
Sono in spiaggia da ormai 10 minuti e di lui nessuna traccia. Sto iniziando a perdere la pazienza, ma dove si è cacciato?!
X:" ei amico eccomi"
S:"alla buonora"
X:"ei, ei tranquillo, non ti scaldare. Allora a cosa devo questo incontro tanto urgente?"
S:" andiamo al bar, prendiamo qualcosa da bere offro io"
Ci rechiamo al bar della spiaggia e ordiniamo 2 birre.
Y: " sputa il rospo "
S:" sono qui per parlarti di Camilla"
Y:" ok..."
S:" voglio sapere cosa c'è tra di voi"
Y:" cosa ci deve essere?"
S:" ho visto che ieri vi siete baciati mica sono scemo"
Y:" beh, si. Visto che pensi che io e Camilla stiamo insieme e che abbiamo una storia"
S:" che intendi dire?"
Y:" intendo dire che sei così scemo che neanche te ne sei accorto"
S:"accorto di cosa?"
Y:" non hai mai notato che non le ho mai guardato il culo o il seno?"
Continuo a non capire
S:" mi stai dicendo che..."
Y:" ti sto dicendo che non mi piace. E come non mi piace lei non mi piace nessuna donna, nel senso amoroso intendo"
S:" sei gay?"
Dico alzando un po' troppo la voce
Y:"shhh. Nessuno deve saperlo"
S:" scusa ma una cosa non ho capito. Come mai ti ha baciato allora? Lei non lo sa?"
Y:" ovvio che lo sa. L'ha fatto proprio per questo. Per salvarmi dai miei "amici"."
Sono stato un idiota. Le ho detto tutte quelle cose senza capire quello che stava succedendo.
Y:" pensi che ci avrei provato con la tua donna?"
S:" non è la mia donna"
Y:" per ora. So quanto la desideri. Perché non le dici tutto?"
S:" come faccio? Non mi guarda nemmeno in faccia"
Y:" ho la soluzione. Spiaggia 20 minuti. Puntuale mi raccomando"
Detto ciò se ne va.
Cosa avrà in mente?

Bene ce l'ho fatta. Sono tornata con un capitolo fresco fresco. Restate connessi che ne prossimo ne succedono delle belle. Alla prossima.
XOXO 😘
CAMILLA

Tra sogno e realtà  |Simone Giannelli|Where stories live. Discover now