Capitolo 41

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Camilla
L'Italia sta andando fortissimo! Hanno battuto tutti persino i padroni di casa. E ora eccoci qua. In semifinale. Stasera gli azzurri si giocheranno il tutto per tutto contro gli Stati Uniti. Abbiamo già  battuto gli americani nel torneo e sappiamo che non sarà una partita facile. Sono distesa sul letto con la testa di Simone poggiata sul mio petto. Gli accarezzo i capelli. È particolarmente nervoso. Lo capisco ha solo 20 anni e si sta giocando una medaglia olimpica.
S:" secondo te come andrà a finire? Ce la faremo?"
C:" dovete mettercela tutta, gli americani vogliono riscattarsi dalla sconfitta, quindi saranno ancora più agguerriti, però voi avete tutti i requisiti per farcela"
S:" è che ho così tanta paura"
Dice alzandosi e andando fuori sul balcone.
Si appoggia con i gomiti alla ringhiera e sospira.
Lo seguo e lo abbraccio da dietro.
Lui appoggia le sue mani sulle mie.
C:" dai avanti voltati"
Si gira verso di me e lo fisso negli occhi.
S:" è che, non voglio fare una figuraccia, se non vinciamo è perché non ho alzato bene ai miei compagni"
C:" perché dovresti fare una figuraccia? Non l'hai fatta per tutto il torneo?"
S:" si ma questa è una semifinale..."
C:" quindi? È una partita. Devi pensare solo questo."
S:" ma se io..."
Lo interrompo.
C:" vieni ho una cosa che fa al caso tuo"
S:" non posso fumare, ho l'antidoping dopo la partita"
C:" non ti sto offrendo una sigaretta. Seguimi"
Vado verso la valigia e tiro fuori una trousse. Sopra c'è scritto: come combattere l'ansia, istruzioni per l'uso.
Mi siedo sul letto e gli faccio segno di venire accanto a me.
C:" questo era il mio rimedio prima delle gare."
Dentro ci sono tappi per le orecchie, delle caramelle alla frutta e infine la cosa più importante.
C:" quello che sto per darti è un rimedio efficacissimo. Tieni"
Gli passo un fazzoletto di seta. Ma non un fazzoletto qualsiasi.
C:" quando ero molto piccola adoravo giocare alla principessa. Andavo in camera di mia nonna e mi provavo i suoi gioielli e i suoi abiti. Mia nonna teneva sul mobile un unguento alla menta. Mentre stavo giocando, si è rovesciato su questo fazzoletto. Mi sono agitata e ho iniziato a piangere, catturando l'attenzione di mia nonna. Lei non si arrabbiò anzi, mi disse di annusarlo e subito mi calmai. Adesso serve a te, quando sei agitato, anche durante la partita tu annusalo e vedrai che ti aiuterà"
Lo stringe nelle mani.
S:" sei fantastica"
Mi abbraccia.
C:" dai vatti a preparare che c'è una partita da vincere"
S:" ti amo stellina"
C:" ti amo spilungone"
Mi da un bacio e va nella sua stanza.

Simone
Sono agitatissimo, il cuore batte all'impazzata tanto che penso possa uscirmi dal petto. Mi rigiro tra le mani il fazzoletto che mi ha dato Camilla. Lo annuso, quell'odore di menta è molto forte, mi invade tutto e come per magia, un po' di ansia se ne va. Quella ragazza è grandiosa, non potrei desiderare di meglio. Vado in camera e mi preparo. Ascolto la mia canzone porta fortuna, hall of fame. Mi da una carica assurda. Preparo tutto l'occorrente e mi avvio verso la hall. I miei compagni sono tutti li e nessuno proferisce parola. La tensione può essere tagliata con un coltello. Lo stesso silenzio ci accompagna anche durante il viaggio in bus. Le mie mani tremano all'impazzata. Camilla seduta affianco a me ne afferra una e mi guarda. La mia maglietta le sta un po' grande, ma è adorabile. Arriviamo, scendiamo dal bus, gli altri si avviano verso gli spogliatoi.
C:" buona fortuna spilungone"
S:" grazie stellina"
C:" comunque vada, per me tu sei l'unico campione"
S:"grazie"
Dico abbracciandola.
S:" ti amo"
Ci diamo un tenero bacio. Mi giro per incamminarmi quando mi blocca il polso.
C:" ricordati del fazzoletto, e ricordati che io ci sono"
Le sorrido e vado. Che la battaglia abbia inizio. Iniziamo a fare il riscaldamento. Gli avversari sono già arrivati, alcuni di loro li ritroverò in superlega, il campionato italiano.
Chicco ci chiama.
Ch:" allora ragazzi ci siamo, questa è la semifinale. Sappiate che comunque andrà l'Italia sarà fiera di noi, e di voi soprattutto. Quindi divertiamoci e godiamocela fino in fondo. Forza qua le mani"
Mettiamo tutti la mano destra al centro del cerchio.
Ch:" tequila..."
Tutti:" BUM BUM"
Fatto il nostro urlo, prendiamo i palloni. Qualche passaggio con Daniele e la partita inizia. Ogni tanto butto qualche sguardo in tribuna. Lei è lì, concentrata su quello che facciamo. Mi guarda e annuisce. Ci capiamo con un semplice gesto. L'arbitro fischia. Ci avviciniamo alla panchina per un sorso d'acqua. Annuso il fazzoletto e ci mettiamo sulla riga per l'inno e il saluto. Sono in mezzo tra Ivan e Osmany, i veterani. All'interno dello stadio si sente le note del nostro bellissimo inno. Lo canto a squarciagola fissandola, lei fa lo stesso. Fischio d'inizio e si inizia. Il primo set lottiamo con le unghie e con i denti e ce lo aggiudichiamo. Gli americani non si arrendono e contrattaccano. Secondo set a loro favore. Il terzo set, è uno di quelli da dimenticare. Non c'eravamo con la testa. Chicco ha cambiato quasi tutto il sestetto titolare. Compreso me. Sono in panchina accanto a Ivan. Prendo il fazzoletto e lo annuso.
I:" dai piccolo, ne abbiamo un altro tranquillo"
S:" spero di non giocare"
I:" non dirlo nemmeno per scherzo"
S:" ho fatto schifo"
I:" ti do un consiglio. Non pensare che stai giocando per l'Italia. Pensa che stai giocando per te stesso. Per ripararti dei tanti sacrifici. Cazzo sei alle Olimpiadi e non ti ci ha portato se non te. Tiriamo fuori le palle e facciamo vedere chi comanda a questi mangia hamburger. Lottiamo tutti insieme"
Ci battiamo il pugno, come nostro solito fare"
Come sapevamo il terzo set se lo aggiudicano gli americani. Inizia il quarto set, tra il fazzoletto e il discorso dello zar sono carichissimo. Vediamo una reazione, tutti ci stiamo impegnando e riusciamo a prenderci il quarto parziale. Eccoci. Adesso c'è il quinto set, il tie break. Vince chi arriva prima a 15. Partiamo fortissimo. Ci pensa Buti con il suo muro a regalarci la vittoria. Siamo in finale. Finale! Non ci credo. Mi avvio verso la transenna della tribuna e la vedo li. L'abbraccio e la bacio. Delle lacrime le rigano le guance.
S:" perché stai piangendo?"
C:" perché sono felice. Sono così orgogliosa di voi, di te"
Anche io sto piangendo. La porto in campo e formiamo un enorme abbraccio con tutta la squadra. Vincerò una medaglia. Spero solo che sia oro.

ECCOMI. ECCO QUA UN NUOVO CAPITOLO,CHE NE PENSATE?
LA STORIA STA GIUNGENDO AL TERMINE E MI VIENE DA PIANGERE. PERÒ HO GIÀ IN MENTE UNA NUOVA STORIA, C'È SOLO UN PROBLEMA, NON HO ANCORA SCELTO IL PROTAGONISTA . FATEMI SAPERE SU CHI VORRESTE UNA STORIA. AH FATEMI SAPERE ANCHE SE VI È PIACIUTO IL CAPITOLO. A PRESTO
XOXO 😘
CAMILLA

Tra sogno e realtà  |Simone Giannelli|Where stories live. Discover now