Capitolo 16 - Chiarimenti

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Beatrice aveva perso il conto dei corridoi che aveva visto, delle ampie sale in cui era stata, delle scale che aveva salito e sceso alla disperata ricerca di Riccardo.

Sembrava essere sparito nel nulla e, per quanto potesse sforzarsi, la Pilotta era troppo grande per essere esplorata nella sua integrità in una sola serata.

La labirintica struttura del palazzo, poi, non contribuiva alla ricerca e la duchessina era certa di essere passata più volte negli stessi posti.

Dopo l'ennesimo giro a vuoto decise di fermarsi per riprendere fiato e si sedette ai piedi di una lunga scalinata in marmo.

Si prese il volto tra le mani e inizò a riflettere intensamente.

"Dove diamine potrebbe essere?" mormorò tra sè e sè massaggiandosi le tempie.

Provò a vagliare tutte le possibili soluzioni, ma non le venne in mente nulla di plausibile.

Riccardo poteva essere ovunque e lei, come una matta, stava solo vagando a caso senza alcuna logica.

"Di questo passo impazzirò" penso scoraggiata, ma, poco prima di alzarsi, avvertì dei rumori provenire dal piano superiore.

Trattenne il respiro.

Non percepì più nulla eppure era certa di aver sentito qualcosa.

C'era qualcuno e doveva scoprire se fosse Riccardo.

Non le servì molto tempo per capire come avvicinare il ragazzo.

Era un'idea fuori dal comune, ma non aveva tempo per elaborare un piano più fine e la mise in atto all'istante.

Battè i piedi, iscenando una salita delle scale, poi si gettò a terra strillando.

Bastarono una manciata di secondi per veder accorrere Riccardo, trafelato e spaventato.

Quando vide la fanciulla distesa a terra per poco non gli venne un colpo.

"Dio mio, Beatrice!" esclamò precipitandosi giù dalle scale "Beatrice".

Si gettò in ginocchio e la duchessina, approfittando del momento di distrazione, con un rapido scatto gli saltò addosso e lo bloccò a terra sedendosi a cavalcioni su di lui.

Per un attimo il ragazzo non realizzò cosa fosse accaduto, poi, elaborando il tutto, iniziò a dimenarsi e ad imprecare.

"Infame Estense" inveì provando a liberarsi "Sei solo un'infame e una folle".

"Lo so" ribattè la fanciulla, in colpa per la propria meschinità "Ma tu fuggi sempre ed io non posso permettere che la situazione vada avanti così. Ho bisogno di parlarti".

"Mi è già bastata l'insulsa conversazione di oggi" esclamò il giovane sputando quelle parole come fossero veleno.

Provò ancora a liberarsi, ma non ci riuscì.

Il peso della ragazza, sommato a quello dell'ampio vestito, non era esiguo e lei sapeva benissimo dove applicare pressione per provocare dolore in un uomo.

A poco servivano i duri allenamenti militari del duchino contro l'astuzia della giovane Estense.

"Ti prego, ascoltami, ho bisogno di te, Riccardo, ho bisogno di te".

"Sei egoista".

"Voglio solo salvare te e mia sorella, ma non posso farlo da sola".

Dopo quelle parole si zittì immediatamente.

Margherita Aldobrandini aveva occhi e orecchie ovunque e non era opportuno urlare in quel modo.

"Lasciami in pace" ribattè il duchino scandendo con forza ogni parola e Beatrice, stanca di sentirlo dimenarsi sotto il peso del proprio corpo, consapevole che, di quel passo, lui avrebbe trovato il modo di liberarsi, decise di fare ciò che, per quanto l'avesse sognato, avrebbe preferito non ripetere mai più nella vita.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 11, 2018 ⏰

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La duchessa della notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora