Capitolo 7 - Famiglia

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Il sonno di Beatrice fu inquieto.

La duchessina continuava a ripensare agli avvenimenti della serata e non riusciva a chiudere occhio.

Le affiorarono alla mente le immagini che l'avevano tanto turbata e il fascino di Riccardo si alternava rapidamente al volto del nobile spregevole che aveva adescato Anna, in un susseguirsi di visioni che le provocarono dei dolori allo stomaco così forti da impedirle di appisolarsi e lasciarsi cullare dalle braccia della notte.

Continuava a rigirarsi tra le coperte e, ad un certo punto, decise di mettersi a sedere, stropicciandosi gli occhi con il dorso delle mani.

Era sudata, i boccoli corvini avevano perso la loro forma affusolata e molte ciocche le si erano irrimediabilmente appiccicate al collo.

Si appoggiò con la schiena alla testata del letto e trasse dei profondi respiri, cercando di mettere in ordine i pensieri.

Era sempre stata una fanciulla fuori dall'ordinario, ma mai le era successo di trasgredire in quel modo alle regole.

Aveva minacciato un nobile, nascosto la sorella in una radura dei Giardini dei Farnese, aspettato fino a tarda notte che si riprendesse e coperto la sbornia di fronte a tutta la famiglia, compreso Francesco, al quale, solitamente, non nascondeva mai niente.

Riccardo si era persino intrufolato nelle stanze di una nobildonna per rubare del profumo e Beatrice aveva spruzzato per bene l'unguento su Anna, celando lo sgradevole odore di alcol e vomito.

Margherita, invece, aveva fatto da vedetta, affinchè a nessuno venisse in mente di cercare Anna e, quando la famiglia Estense decise di tornare alla Pilotta, la malcapitata fu obbligata a svegliarsi e, per quanto glielo permettesse l'effetto dell'alcol, a fingere un terribile mal di testa.

Isabella si era preoccupata molto, ma, dopo aver sentito il profumo esagerato della figlia, si era limitata a liquidare il tutto dicendo:"Con tutto quello che si è messa addosso, ci credo che si sia sentita male. Oh, questa servitù è così inefficiente".

La faccenda, quindi, si era conclusa bene, nessuno sospettava cosa fosse realmente accaduto e l'unico un po' turbato sembrava Francesco.

Beatrice sapeva quanto fosse intelligente il fratello, ma sperò che la sua espressione corrucciata fosse dovuta soltanto ad un possibile rifiuto da parte della duchessina Vittoria.

Nulla di troppo preoccupante, in fin dei conti.

Gli unici a sapere dell'accaduto erano, quindi, Beatrice, Anna, Riccardo, il nobile spregevole e l'ombra.

La fanciulla rabbrividì al solo pensiero.

Di tutte le disavventure di quella serata, la figura che l'aveva spiata era in assoluto la peggiore e  le aveva messo un'angoscia tale da toglierle addirittura il respiro, in alcuni momenti.

Voleva troppo bene ad Anna per permettere che la sua reputazione andasse in frantumi e, nonostante fosse stata rassicurata dalle parole di Riccardo, non era comunque consono che si diffondessero dei pettegolezzi.

Sperò che non si verificasse una situazione del genere e mormorò una preghiera, affinchè Dio la assistesse.

La sua vita non era mai stata benedetta, ma cercava di evitare che il pessimismo prendesse il sopravvento.

Era alla reggia dei Farnese per il matrimonio del secolo, non poteva farsi attanagliare dallo sconforto.

Tuttavia, altri pensieri tornarono a martellarle contro le tempie.

Anzitutto avrebbe dovuto affrontare la madre, poichè avevano una spiacevole conversazione in sospeso, poi avrebbe anche rivisto Riccardo.

Beatrice si portò le ginocchia al petto e poggiò la testa su di esse, contemplando il buio della sua stanza e ripensando a quegli stupendi occhi verdi che avevano fatto breccia nel suo giovane cuore.

La duchessa della notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora