Uno degli occhi penzolò fuori dal volto, attaccato alla testa solo dal cordone dei nervi ottici, mentre i muscoli facciali vennero scoperti e colorati di un rosso intenso. Un pezzo del suo cuoio capelluto venne via, le ciocche di capelli rossicci volarono a qualche metro di distanza e caddero per terra.

Sentii chiaramente un "bleah" di orrore da parte di September e sorrisi.

Lilith barcollò all'indietro portandosi le mani al volto e trafficò rapidamente con le sue lunghe dita affusolate per rimettersi a posto l'occhio.

Proprio quando la vampira si scoprì la faccia, Vlad si risollevò. Forse mi sbagliavo, ma io lo vedevo più alto. E più peloso. Il suo dorso pallido era disseminato di una rada peluria nera come la pece che sembrava andare a infoltirsi e fondersi con i capelli a metà della schiena. Quando sollevò la testa al cielo ed ululò, sentii il cuore pompare ad una velocità inaudita, qualcosa che sarebbe stato bene ad un topolino più che ad un lupo gigantesco.

Non era paura quella che mi mandava a mille, era più l'eccitazione dello scontro finale che si faceva sempre più imminente. O forse un altro tipo di eccitazione, di quello che ancora non avevo mai provato.

Il suo volto non aveva più fattezze umane, il muso era diventato più lungo, le labbra scure, le zanne canine che sporgevano dal labbro superiore. Avrebbe potuto definirsi una creatura rozza, di certo il suo aspetto non aveva più nulla a che fare con quello del principe aristocratico che avevo conosciuto sino a quell'istante.

I suoi occhi rossi si erano allargati e distanziati un po', le pupille ristrette fino ad essere solo due minuscoli puntolini affogati nel rosso. Anzi, sembrava che le pupille non esistessero proprio. Occhi scarlatti, le fiamme dell'inferno e sangue denso.

Arruffò la pelliccia e allargò le braccia, stringendo le ali abbastanza perché potessi vedere le sue mani, due zampe prensili munite di artigli color selce, le dita lunghe e nere.

Non era un licantropo, ovviamente, anche se all'inizio lo avevo creduto. Se non altro aveva ululato...

No, con quelle orecchie glabre e ampie che gli erano cresciute poteva essere solo un pipistrello gigantesco e antropomorfo. Avrei potuto definirlo un pipistrello mannaro.

Era questo il vero aspetto che una volta mi voleva mostrare? Non era poi così spaventoso... non finché non aveva iniziato a strisciare in quella maniera ferina, quasi viscida, e la terra, all'improvviso, aveva tremato.

Le ali del mostro erano munite di una sorta di artigli nella parte in cui le listelle d'osso si univano, e Vlad aveva iniziato a trascinarsi in avanti aiutato da quella sorta di falcetti ricurvi, strisciando sul ventre.

Lilith lo guardò con una sorta di disgusto. Ah, certo, lei era schizzinosa, per lei solo uomini bellissimi...

La voce del mostro era carezzevole e roca insieme, in una combinazione difficile da definire

«Guardami, guarda cosa sono diventato».

Quella frase avrebbe potuto anche essere pronunciata nella maniera più disperata del mondo... "oddio, sono un mostro"... ma lui la aveva detta nella maniera più compiaciuta possibile. Lui amava il suo corpo, quelle ali enormi, la pelliccia, il muso, le zanne e gli artigli, il modo in cui la sua schiena muscolosa si incurvava e soprattutto amava il terrore e il disgusto che era in grado di incutere.

Lilith indietreggiò

«Sei solo una bestia» disse «Sei esattamente come loro».

Lui rispose con una breve risata ringhiosa, eco della stessa che stavo emettendo io.

«Allontanati» Continuò lei, stendendo una mano in avanti, in un gesto di potere «Non sai quello che stai facendo, adesso!».

Ma non accadde niente, o perlomeno non quello che lei aveva sperato, e la sua faccia si trasformò nella stessa maschera di granito che usava per nascondere le sue emozioni. E questa volta quello che nascondeva era terrore puro.

Urban LegendsWhere stories live. Discover now