thirteenth night.

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[愛撫]🌸Ore 4

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[愛撫]🌸
Ore 4.21 am.

La fragorosa risata del rosso riempiva la stanza tinta di grigio dell'altro, che sdraiato accanto a lui, si perdeva a osservare i dettagli del soffitto con strane orme di piedi sopra, chiedendosi per quale strano modo potessero essere finite lì.

L'unica cosa che di entrambi veniva a contatto con l'altro erano i capelli, poggiati sullo stesso cuscino del colore medesimo delle mura. Capelli biondi e capelli rossi con una leggera riscrescita nera, il cui possessore era troppo pigro per coprirla, mischiati perfettamente.

La sera precedente era riuscita a stabilire un equilibrio, per il momento.
La situazione sembrava essersi placata un po'.

'Vieni qui.' E kirishima se non fosse già stato girato verso di lui avrebbe scattato come una molla, le sue sopracciglia presero una strana forma esprimendo il suo dubbio.

'Fallo e basta insomma!' Aveva sbottato Katsuki senza rabbia nello sguardo, era la fretta a farlo parlare, o forse il nervosismo?
Non era cambiato dal primo momento in cui si erano conosciuti, o meglio, dal primo momento che Kirishima non si era rifiutato di conoscerlo. Era rimasto pressoché identico esteticamente, capelli color cenere che sembravano quasi non crescere nel tempo, che non avevano mai bisogno di essere sistemati, che sembravano così morbidi all'apparenza ma così irraggiungibili.
I muscoli che erano presenti inizialmente era diventati più evidenti, sotto la sua pelle quasi candida risaltava la circolazione, le sue vene, tutto di lui non faceva che risaltare. Come la sua stessa figura.
Ma internamente doveva essere una storia del tutto diversa, più complessa.
Nessuno oltre lui stesso poteva arrivare a comprendere completamente come si sentisse, cosa provasse davvero, anche se il rosso si avvicinava sempre di più a capirlo.

Lo struscìo dei vestiti sulla coperta attirò l'attenzione dell'altro, segno che il rosso si avvicinava al biondo, titubante e un po' in ansia. Dentro di lui avveniva una battaglia indefinita tra la parte razionale e non, era cosciente di ciò che stava succedendo ma allo stesso tempo non avrebbe mai voluto capirlo.
E successe quello che non si sarebbe mai aspettato in così tanto tempo, da una persona così strana e che non riusciva a comprendere del tutto, che era tutta da scoprire e che lo affascinava così tanto.

Bakugou lo strinse tra le braccia scoperte dalla maglia a mezze maniche, nonostante facesse già troppo freddo per quell'abbigliamento. Lo strinse ma con leggerezza, una delicatezza che nessuno avrebbe mai pensato gli potesse appartenere, e poggiò la sua testa sopra i capelli dell'altro, costringendolo a riporre la sua testa sul petto. Ne sentì a pieno l'odore, forte e presente come lui, ma allo stesso tempo delicato, proprio come l'animo del proprietario. L'espressione del rosso non poteva essere osservata da nessun lato, ma era chiaramente sorpresa, nacque sul suo viso un sorriso spontaneo, che avrebbe riscaldato il cuore anche al più grande dei cattivi. E fu dopo pochi secondi che ricambiò l'abbraccio e sentì una sensazione nuova, anzi no, non lo era affatto, l'aveva già sentita già molto tempo prima, una sola volta.
Si sentì a casa.

Nessuno osò proferire parola per i 2 minuti successivi, ma ciò successe perché entrambi non ne percepivano davvero il bisogno. Le braccia di Eijirou non lasciavano andare la presa sul biondo, strette intorno a lui in una calda morsa, stessa intenzioni Katsuki. Aveva agito d'istinto, era chiaro come il sole, forse ci aveva pensato giusto qualche secondo sopra per non avere rimpianti, e lo aveva invitato ad una sua prima volta. Perché per lui era tutta una grande prima volta, e le stava vivendo quasi tutte con il compagno, incosciente, ed era meglio fosse così.

Kirishima comprese a pieno il motivo del gesto solo qualche giorno dopo, guardando al di fuori della finestra durante l'ora di lezione giornaliera di matematica che ormai aveva rinunciato a capire. Aveva realizzato come negli occhi del biondo tutto potesse avere una luce completamente diversa, aveva visto un turbamento nell'animo del rosso e aveva reagito nel modo più naturale possibile. Il più puro dei gesti, venuto dal cuore.

Gli incubi di entrambi, ormai il cui collegamento era chiaro, non accennavano nemmeno a migliorare. Ma non parlarono mai di loro davvero, fu un errore.
Lo avrebbero fatto, ma in punto di rottura dell'equilibrio che regnava tra di loro ormai dal momento in cui avevano fatto amicizia.

La voce che si sente all'interno del sogno è chiaramente quella di un bambino.

[破壊]💧
Ore 4:28 am.

Questo capitolo mi fa cagare al gatto

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Questo capitolo mi fa cagare al gatto.

➤ 𝘐𝘵 𝘩𝘢𝘴 𝘵𝘰 𝘣𝘦 𝘺𝘰𝘶 ; 𝙆𝙞𝙧𝙞𝙗𝙖𝙠𝙪 #Wattys2019Where stories live. Discover now