tenth night.

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[愛撫]🌸Ore 3:19 am

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[愛撫]🌸
Ore 3:19 am.

La nebbia è tornata e le voci chiamano aiuto, nessuno però sembra dirigersi lì per aiutarle.

Quella notte il primo a svegliarsi fu proprio il rosso, con il respiro affannoso e il sudore ad imperlargli la fronte coperta dai suoi capelli privi di gel.
Lo seguì dopo pochi attimi Bakugou che scattò a sedere portando subito lo sguardo sull'altro, come a confermare con i propri occhi la sua presenza.

E che lui stesse bene.

Il giorno prima la paura lo aveva divorato con violenza, paura che aveva un fondo di verità e molte, forse troppe, paranoie da parte del biondo. Quando si  trovò tra le braccia il corpo di Kirishima, entrambi sul pavimento freddo, aveva provato una forte angoscia. Non aveva chiamato aiuto, nessuno era entrato o uscito da quella camera, come avrebbe spiegato la compresenza dell'altro?
E anche se l'avesse fatto, come sarebbe andata a finire?

Il rosso non riaprì gli occhi per quella sera, ma quando lo fece quella stessa mattina si trovava nel suo futon verde, al caldo tra le coperte, con i capelli arruffati sulla fronte. Era chiaro che il biondo lo avesse messo lì.

Il biondo aveva pensato 3 buoni minuti a cosa poter fare, aveva lasciato la testa dell'altro sulle gambe e lo aveva osservato un po', ora che poteva senza dover distogliere lo sguardo dopo pochi attimi. La cicatrice risaltava sul suo viso rilassato, illuminato dai lampi che attraversavano il cielo a distanza di qualche secondo, e un sorriso nacque spontaneo sul viso di Katsuki. Tanto spontaneo che nemmeno lui si rese conto di averlo.

Decise poi di doverlo spostare nel suo futon per evitare che prendesse troppo freddo, si alzò e chiuse finalmente quel balcone, caricandosi in spalla con difficoltà Kirishima constatando quando egli potesse effettivamente pesare. Calciò parte della coperta e vi poggiò il rosso dentro che si agitò leggermente, un sospiro infatti abbandonò le sue labbra schiudendosi.
Lo coprì e tornò a dormire anche lui.

Distolse lo sguardo al ricordo dalla sera precedente.
'Stai bene?' E quasi venne udita a malapena da Bakugou stesso, che aveva portato il suo sguardo alla scrivania trovandola improvvisamente interessante. Il rosso, nonostante il tono di voce oltremodo discutibile lo aveva capito comunque e sorrise raggiante, portando all'interno di quella stanza un po' spoglia, la sua allegria.
Vi era preoccupazione in quel tono, la stessa che aveva percepito nel suo sguardo quella stessa mattina al suo risveglio, trovandosi gli occhi del biondo puntanti su di se.
Li aveva spiegato brevemente ciò che era successo ed era uscito da quella camera per la prima volta senza aspettarlo, e lui si era vergognato.

E quella notte Kirishima aveva allungato la mano verso l'altro, afferrandone il ginocchio e stringendolo forte.
'Sto bene amico, tranquillo.' Gli disse guardandolo negli occhi.

Ma i suoi occhi, di storia, raccontavano ben altro. E Bakugou avrebbe tanto voluto andare oltre, conoscere la verità, costringerlo, se avesse dovuto, a parlare. Ma decise erroneamente di fermarsi a quella scarsa apparenza, che aveva imparato a riconoscere e ad eliminare, da parte del rosso. L'idea che nascondesse qualcosa aveva iniziato a comparire nella mente bacata di Bakugou, che mise su una piccola smorfia mentre i suoi pensieri cercavano di incastrarsi tra di loro nel modo giusto.

'Perché non mi dici nulla?' E fu il biondo, a sorpresa di entrambi, a parlare. E Kirishima allontanò frettoloso la mano mentre perdeva il sorriso, conosceva fin troppo bene il biondo e sapeva che c'era un piccola possibilità che potesse succedere una cosa del genere. Il suo respiro accelerò un altro po' quando il ragazzo delle esplosioni iniziò ad agitarsi davvero.

'PERCHÉ CONTINUI A TENERE TUTTO PER TE CAZZO?' E le sue ginocchia toccarono terra trovandosi vicine a quelle dell'amico, afferrò con violenza il collo della maglia dell'altro e iniziò a strattonarlo con violenza. E il rosso percepì nel profondo un pizzico di paura, tentò infatti di aprire bocca ma gli fu impedito. Messo totalmente in soggezione dalla figura dell'amico, dai suoi occhi, dal suo fisico, da tutto di lui.

Il biondo con gli occhi fissi in quelli dell'altro in qualche modo forse riuscì a percepire la sensazione del rosso, la paura che gli era nata dentro per la prima volta nei confronti di Bakugou.
E così, furioso come si era scatenato torno ad essere tranquillo, almeno esternamente. Dentro il sangue gli ribolliva ancora e pompava forte nelle sue vene, ma si infilò nel letto e senza dire una parola chiuse gli occhi.

Lasciando Eijirou ad occhi sconcertati, alcune volte quel ragazzo era davvero un mistero.

E in quell'aria carica di tensiore e di rabbia repressa un'ultima parola venne detta da parte del rosso.

'Scusami.'

E la situazione si allegerì un po'.

[スリッパ]💧
Ore 3:27 am.

Ciao amicii ammetto di non averlo riletto ma c'ho sonno quindi lo farò domani, scelgo di pubblicarlo comunque eheh

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Ciao amicii ammetto di non averlo riletto ma c'ho sonno quindi lo farò domani, scelgo di pubblicarlo comunque eheh.


➤ 𝘐𝘵 𝘩𝘢𝘴 𝘵𝘰 𝘣𝘦 𝘺𝘰𝘶 ; 𝙆𝙞𝙧𝙞𝙗𝙖𝙠𝙪 #Wattys2019Where stories live. Discover now