fifth night.

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[話]🌸Ore 5:57 am

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[話]🌸
Ore 5:57 am.

La voce del biondo sovrastava totalmente quella del rosso, che tentava in ogni modo di placare la rabbia indomabile del ragazzo, entrato in camera sua come farebbe una bufera di neve nel pieno del deserto.

Bakugou era stato guidato dal puro istinto animale che era solito caratterizzarlo, e dalla rabbia che si era accumulata da 2 giorni prima (giorno in cui Kirishima è fuggito per non parlare con il biondo), che aggiuntasi a quella del giorno terminato da poco (il rosso non si era presentato alle lezioni), non lo avevano fatto esitare neanche per un momento.

A peggiorare il suo umore vi era il fatto che il 'sogno' non facesse progressi, infatti, come aveva annotato sul foglio:

La nebbia è diventata ancora più fitta.

E a Bakugou era venuto un dubbio che poteva avere un fondo di verità, che i sogni che faceva avessero un diretto interesse dei suoi rapporti con il rosso?
Insomma era pur sempre una supposizione ma pensandoci bene qualche punto si accomunava alla sua teoria, i due giorni precedenti avevano litigato e i sogni erano andati peggiorando.
Vi voleva ancora del tempo per appurare tutto ciò.

Poteva essere solo un caso, Bakugou volette credervi.

Provò a chiamare Kirishima al telefono, inutile dire che non suonò nemmeno che la chiamata venne interrotta, era stato fatto di proposito. Un senso di strana disapprovazione assalì il biondo che iniziò a camminare nervosamente per la stanza, dalla porta al balcone che dava sul terrazzo, per ben dieci minuti fin quando si bloccò di scatto sentendo un leggero scruscìo. E i suoi occhi si soffermarono proprio lì, sul balcone.

Uscì da esso e guardò in quello del rosso trovandolo a guardare dalla parte opposta rispetto al biondo, con lo sguardo rivolto verso fuori senza davvero guardare qualcosa.

'Kirishima.' Disse Bakugou con una strana calma, come se la sola visione del rosso lo avesse placato un po'. Quest'ultimo si girò versò il ragazzo delle esplosioni, non sorrideva neanche. Aveva un'espressione sfinita e gli occhi molto stanchi.

'Scusami Bakugou, non posso proprio.'
Ed entrò nuovamente attraverso il balcone in camera sua.
Il biondo era ancora lì, con le mani in mano, accompagnato solo dalla sua memoria fotografica, che li mostrava il volto dell'amico stanco.

La rabbia momentaneamente sopita iniziò a pompargli ancora una volta nelle vene, Bakugou Katsuki non accettava un no come risposta, soprattutto se nessuna domanda era stata fatta.

E fu così che si arrivò al momento in cui il biondo aveva iniziato a sbraitare.
Kirishima era spaventato dal ragazzo, indietreggiava attivando il suo quirk pronto a difendersi da eventuali esplosioni che poteva sfuggire al controllo dell'altro. Aveva messo in conto che Bakugou avrebbe potuto reagire così violentemente, ma rimaneva il fatto che qualunque cosa fosse successa non aveva il diritto di urlare così tanto a quell'ora della notte.

'Bakugou basta.' Disse annullando il suo quirk con la voce incrinata, vari 'basta un cazzo.' abbandonarono le labbra del biondo fino al momento in cui venne messo a tacere da un qualcosa che non avrebbe mai immaginato di vedere, Kirishima con l'avanbraccio posto davanti ai suoi occhi che era scosso dai singhiozzi.

Era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato, la rabbia lo abbandonò del tutto e si sedette ai piedi del rosso invitandolo a fare lo stesso. Non vi era motivo che potesse portare l'amico a ridursi in quelle condizioni, almeno secondo l'altro. Il biondo poggiò i gomiti sulle sue ginocchia e non proferì parola, che si stesse preoccupando?

L'orgoglio di Bakugou diceva di no, il ragazzo stesso privo di esso avrebbe affermato il contrario.

Anche Kirishima si sedette, con la schiena appoggiata alla testiera del letto e la testa appoggiata sulle sue gambe come a proteggersi da qualcosa.
E il biondo non si avvicinò a lui, pur provando un piccolo rimorso, non lo abbracciò ne gli disse qualcosa che avrebbe potuto aiutarlo a sentirsi meglio, rimase semplicemente lì, accanto a lui.

Ma era la cosa sbagliata, lo sentiva questo, capiva che doveva fare qualcosa ma non trovava il modo.
Così decise di confidarsi, sperando che questo potesse risollevare l'umore all'altro.

'Kirishima, io faccio dei sogni, anzi non sono neanche questo, sono incubi.' La schiena del ragazzo si tese improvvisamente e girò lievemente il capo verso di lui, Katsuki reputò che sarebbe stato meglio se non fosse andato lì.

Si alzò e andò verso la porta ma venne bloccato nel suo intento, da nessun tipo di contatto fisico, si parla di contatto psicologico, ipotizzò Bakugou.
Venne bloccato dalle parole di Kirishima, che adesso aveva la testa poggiata sul suo avanbraccio e gli occhi rossi mentre lo guardava.

'Bakugou, anche io faccio questi sogni.'

[視線]💧
Ore 6:13 am.

[視線]💧Ore 6:13 am

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