seventh night.

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[破壊します]🌸Ore 1:02 am

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[破壊します]🌸
Ore 1:02 am.

Lo sapeva già, si sarebbe pentito amaramente di quel che stava per fare, avrebbe preso tante di quelle botte che neanche un sacco da box poteva tenergli testa.
Eppure se lo era ripromesso, e un uomo mantiene sempre la parola data, anche a se stesso.

Era la quinta volta che il rosso ascoltava la stessa canzone a ripetizione continua nelle sue orecchie, con le cuffie che aveva preso in 'prestito' da Kaminari e provava a farsi coraggio.
Neanche durante l'incidente a Kamino si era sentito così agitato e ansioso, poi per fare cosa?

You can take my heart,
you can take my breath
When you pry it from my cold,
dead chest

Neanche quella stessa mattina aveva avuto occasione di parlargli, finalmente tornato a scuola dopo due lunghi giorni, il biondo si era rivelato inavvicinabile.

Non gli aveva urlato contro, nulla del genere, ma era bastato una sguardo con quei occhi rossi come rubini che lui si rendesse conto che non era il momento, o la giornata.
Era filato subito in camera poco prima di lui e vi si era chiuso all'interno, nessun rumore provenne dalla camera accanto oltre il chiudersi della sua porta.

This is how we rise up
Heavy as a hurricane,
louder than a freight train
This is how we rise up
Heart is beating faster,
feels like thunder

Ora o mai più.
Il rosso tolse al volo le cuffiette nere e saltò giù dal letto e iniziò a correre, sembrava quasi neanche poggiare i piedi sul pavimento della sua stanza.
Inciampò nei suoi stessi piedi e finì contro la porta nel tentativo di infilare le ciabatte, rinunciò lanciandole e aprì finalmente la porta.

La richiuse con un po' troppa forza, forse data dalla fretta, provocando un forte rumore. E bussò con la stessa forza, sperando di non svegliare il biondo, ma di trovarlo già così.
Passarono due lunghi minuti in cui Kirishima non aveva fatto altro che sperare che gli aprisse, speranza che si stava rivelando essere vana in quel momento.

Con un pizzico di delusione ma con la soddisfazione di averlo fatto tornò in camera sua, calciando la ciabatta che incontrò il suo piede.
Il crepitìo della porta accanto attirò la sua attenzione e lo portò ad affacciarsi, il biondo stava uscendo da lì in punta di piedi ma facendo comunque un gran fracasso, non era una delle persone più schiette a far silenzio.

L'espressione di Kirishima assunse un'aria sollevata e al contempo interrogativa, ma i suoi dubbi si rilevarono superficiali quando tra le braccia di Bakugou adocchiò un futon dal colore verde.
Gli occhi del ragazzo accanto di posarono sulla figura del vicino, trovandosi quasi a disagio.

'Posso?' Chiese il biondo, ancora in piedi davanti alla porta con i muscoli in tensione.
Il suo tono di voce non lasciava trapassare alcuna emozione, al contrario del suo viso.
Il rosso ricordò sempre l'espressione che quel giorno il biondo assunse, rimase inevitabilmente nella sua memoria, in un angolino, ma c'era.
La testa bassa come forzata a dover guardare verso il pavimento, i capelli che ne coprivano gran parte degli occhi ma allo stesso tempo ne mettevano in risalto il colore, labbra stranamente rilassate, non impegnate a dover disegnare le classiche espressioni facciali disgustate che il biondo era solito fare, e le guance leggermente arrossate.

E lì il rosso arrivò ad una conclusione.
Forse tutto ciò che in realtà il biondo era, la sua persona, la sua essenza, era semplicemente fragile. Che il ragazzo in questione avesse costruito una protezione intorno a se stesso, protezione fatta di arroganza e cattiveria. Era sicuramente così che stavano le cose, le persone arroganti non lo sono mai per natura.

E Kirishima in quel momento era così felice che lo avrebbe abbracciato, stretto tra le sue braccia, detto che non c'era bisogno con lui di nessuna protezione, ma c'erano dei limiti che probabilmente il biondo doveva superare da solo.

'Vieni.' Gli sorrise radiante, spostandosi dall'entrata spostando via lo sguardo dal biondo, facendo finta di non aver appena vista una crepa nella sua protezione.
Il corpo dell'amico si rilassò a quelle parole e avanzò a piedi nudi verso di lui, entrò in camera e sistemò il suo futon accanto al letto del propietario della camera girandosi poi ad osservarlo.

Kirishima si buttò di peso sul letto e si infilò sotto le proprie coperte, ancora sorridente. Bakugou, stranamente rassenerato imitò le sue gesta e trovò subito un calore ad avvolgerlo.

'Bakugou per qualsiasi cosa p--' Fece per dire ma venne immediatamente interrotto dallo sguardo dell'altro, che lo guardava dal basso del pavimento pronto a ribattere.

'Lo so.'

Kirishima ci sarebbe sempre stato per Bakugou, e questo lui lo sapeva.

[会社]💧
Ore 1:34 am.

[会社]💧Ore 1:34 am

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