Mon Poison/ Jungkook ff

Sforzi inutili

Narratrice esterna

"Ma è impazzita? Vuole fare la doccia con me. Ok sto calmo, che sarà mai"

I pensieri nella testa di Jungkook scorrevano veloci come fulmini, non riusciva neanche lui a capire cosa stesse succedendo. Nella confusione più totale annuì alla richiesta di Noona.
Lei cominciò a spogliarsi molto lentamente, era un po' stanca, quando finì scostò un po' la tendina della doccia, si trovò davanti Jungkook girato di spalle mentre con le mani sciacquava il sapone dai suoi capelli. Una visione impossibile da trattenere per il piccolo cuore di Noona.
Si fece avanti ed entrò nella doccia, cominciò a bagnarsi i capelli sotto lo sguardo di Jungkook, si stava sforzando di guardarla in viso ma i suoi occhi cadevano sempre sul suo piccolo corpicino ben fatto, doveva ammettere che aveva davvero delle belle forme. Di scatto Jungkook si avvicinò a lei e la portò più vicina a sé.

-Che c'è Jungkook?- chiese lei tremante appoggiando le mani dietro al collo di lui.

Quel tocco lo rilassò ulteriormente. Circondò con le braccia la vita di Noona e la abbracciò.

-Non so più cosa sta succedendo- disse per poi dare un bacio sulla sua spalla.

Noona sospirò e accarezzando i capelli di Jungkook cominciò a dare piccoli baci sul suo collo per poi scendere al petto. Jungkook si appoggiò al muro freddo della doccia lasciandosi coccolare da quelle dolci labbra che percorrevano il suo collo e le sue clavicole.
Jungkook stesso non riusciva a capire da dove uscisse tutto il suo autocontrollo, se fosse stato in un altro momento le sarebbe saltato addosso in un attimo. Noona si fermò e si allontanò da lui con un ghigno.

-Bene, ora vorrei fare una doccia- disse per poi prendere il flacone di shampoo lasciando un'espessione di stupore sul volto del più grande che stava ancora con la testa in aria.

Noona's pov

Finisco in fretta di fare la doccia, prendo un telo e lo avvolgo attorno al mio corpo, penso che Jungkook sia ancora in bagno perché non ho sentito la porta sbattere.

-Ci hai messo un'eternità- si lamenta lui. È appoggiato al lavello con addosso il suo pigiama, suppongo, composto da un boxer nero ed una maglia rossa.

-Sono pur sempre una ragazza- dico avvicinandomi a lui.
Dalle mie dita cadono delle goccette d'acqua, stessa cosa per i capelli e per il naso. Quando sono abbastanza vicina a lui scoppio a ridere, ha una faccia sconvolta perché il telo con cui ho avvolto il corpo sta per cadere.

-Sta più attenta- dice.

-Nah, e poi posso anche riprenderlo se cade- dico io.

Si alza e appoggia le mani ai bordi del mio telo togliendolo completamente.

-Non penso che per ora tu ne abbia bisogno- dice con un ghigno.