Kim Taeyung

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E.....

Mi trovo davanti il ragazzo nella foto, Taeyung. Indossa dei jeans strappati, una felpa nera con una V gigante bianca stampata di dietro , una bandana bianca e blu e delle Nike bianche. Aveva sempre lo stesso sorriso quadrato ipnotico stampato in faccia, che ha fatto sorridere pure me spontaneamente.

Rimaniamo minuti interminabili a fissarci finché il signor Kook non ci risveglia.

-Taeyung, lei è la mia governante Noona, Noona lui è il mio amico Taeyung- dice facendomi avvicinare.

-Piacere-

-Piacere- diciamo insieme stringendoci la mano.

Andiamo in cucina, i due si siedono al tavolo mentre io prendo qualcosa da bere dal frigo.

-Non mi avevi detto di avere una governante così carina- sento sussurrare Taeyung ricevendo come risposta una pacca sulla nuca da parte di Jungkook.

-Vuoi provarci anche con lei adesso, non sono bastate mia sorella , la mia ex migliore amica Mary e mia cugina?- chiede sempre sussurrando Jungkook esasperandosi.

Sorrido soffocando una risata e porto due bicchieri sul tavolo.

-Sto arrivando, vado a prendere il telefono in camera mia- dice Kook alzandosi.

-Se vuole posso andare io- dico facendomi un po' avanti.

-Tranquilla arrivo subito- ci lascia soli in cucina sparendo lungo le scale.

-Cosa ti ha portata ad essere la governante del mio amico, so che Kookie è molto esigente- dice Taeyung mettendo le mani a mo' di preghiera e posandoci sopra il mento aspettando una risposta.

-Avevo semplicemente bisogno di un lavoro, ma non capisco come mai mi chieda tutte quelle cose sulla mia vita sentimentale- dico più a me stessa che a lui.

-So che quando viveva ancora con i suoi genitori si era innamorato della figlia della loro governante, senza pensarci ha subito chiesto se voleva essere la sua ragazza, non calcolando se fosse fidanzata o meno- dice lui con fare pensieroso.

-Ed è stato rifiutato, la ragazza aveva già il ragazzo. Lui ne è rimasto ferito. Ti prego non dirgli che te l'ho detto io. Promesso?- chiede mostrandomi il mignolo.

-Promesso- gli sorrido intrecciando il mio mignolo con il suo.

Proprio in quel momento il signor Kook scende e rimane un po' turbato dalla situazione.
Si siede ignorandomi completamente e cominciando a parlare che Taeyung. Meglio così.

Mi appoggio alla penisola e smanetto un po' con il telefono, mi arriva un messaggio da Jimin, una foto. Ritrae lui seduto su una panchina con Suni e Nam dietro di lui che si baciano, lui è tutto imbronciato. Adoro il suo broncio.
Non riesco a trattenermi e scoppio in una piccola risata facendo girare verso di me i due ragazzi che fino a quel momento non mi avevano menzionata ma a me andava bene così.

-Perché ridi?- chiede Kook alzando un sopracciglio.

-Una foto, niente di ché- dico posando il telefono nella tasca.

-Il tuo ragazzo?- chiede Taeyung facendo un sorriso furbo.

-Piú o meno- dico stando al gioco e sorridendogli.

Dopo un po' Tae se ne va.

-Piú o meno?- chiede di punto in bianco Kook girandosi verso di me dopo aver chiuso la porta.

-Di cosa sta parlando?- chiedo facendo finta di non capire.

-Ti ha chiesto se fosse il tuo ragazzo e tu hai detto più o meno, che razza di risposta è?!.-

-Signor Kook, mi sembra di averlo ripetuto più di quattro volte, è la mia vita privata- dico andando in cucina e prendendo la mia borsa.

-Ora vado a casa, è tardi, a domani signor Jeon- dico io con un sorriso di sfida.

-A domani- dice ricambiando il sorriso di sfida.

Comicio a camminare per il mio quartiere finché non arrivo davanti a casa mia dove un Jimin imbronciato mi sta aspettando. La sua espressione cambia subito quando mi vede.

-Ehi nana- dice abbracciandomi.

-Ciao Mochi - sussurro aprendo la porta.

Come se fosse a casa sua Jimin si toglie le scarpe e si tuffa letteralmente sul divano. Corro in camera mia per cambiarmi, per non rischiare che Jimin apra la porta e che mi veda semi nuda come successo una domenica mattina dopo una lunga sbronza.

Scendo al piano di sotto e trovo Jimin sdraiato a terra senza maglia mentre fa strani movimenti con le gambe.

-Devo chiamare l'ambulanza?- chiedo andando in cucina.

-CHIAMA CHI CAVOLO VUOI TI PREGO- urla lui dal salotto.

-Quale insetto devo uccidere?- chiedo sapendo già di cosa si trattasse.

-Un ragno schifoso-

-È dove sarebbe?- chiedo andando in suo "soccorso" con un fazzoletto di carta in mano.

-Sotto la mia MAGLIA- indica l'indumento per terra con un dito tremante.

-Come cavolo ci è finito lì?- chiedo schiacciandolo.

Mi giro verso Jimin e faccio una finta faccia sorpresa e spaventata allo stesso tempo.

-È scappato-dico io facendo la finta spaventata.

-COME SCAPPATO? CHIAMA I POMPIERI, I POLIZIOTTI, UN ASIATICO, QUALCUNO BASTA CHE LO UCCIDA- urla balzando sul divano.

-Un asiatico?- chiedo ridendo.

-Non ridere per le cose serie.-

-Ok chiamo qualcuno-faccio finta di contattare qualcuno.

-Uh ma cosa c'è in questo fazzolet-oh shit NOONAAAA IO TI UCCIDO-

Comincio a correre per la casa con Jimin dietro di me con una scopa in mano.

-Tanto non mi prendi- dico saltando in piedi sul letto.

-Sei in trappola- ridacchia saltando anche lui ma scivola e cade con la faccia sul mio cuscino di piume.

Rido di gusto mentre alza il viso pieno di piccole e soffici piume.

Alla fine la serata trascorre tranquilla, tra risate, baci sulla guancia ed alcune battute sconce da parte di Jimin ma nella mia testa continuavo a pensare involontariamente ad una persona.... Jeon Jungkook.

Mon Poison/ Jungkook ffDonde viven las historias. Descúbrelo ahora