Nuovo lavoro

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Mi chiamo Jang Noona, ho 18 anni e vivo a Seul da sola, da piccola vivevo in Italia ma il mio paese natale è sempre stato la Corea così quando ho compiuto la maggiore età sono tornata mentre i miei genitori sono rimasti lì per lavoro. Passo le mie giornate con la mia migliore amica Suni ed il mio migliore amico Jimin. È stato quest'ultimo a consigliarmi di andare a cercare lavoro, secondo lui non dovrei farmi mantenere a distanza dai miei genitori. Chissà forse ha ragione.....
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È mattina e sono praticamente spiaccicata contro il vetro della mia camera intenta a guardare i fulmini schiantarsi contro il suolo, è una cosa che mi rilassa fin da quando era piccola e mia mamma si preoccupava molto per questo mio aspetto. Un altro fulmine ed un altro rimoraccio riempiono le mie orecchie provocandomi un brivido lungo tutta la spina dorsale. Ho pensato molto alle parole del mio migliore amico Jimin, dovrei veramente cercarmi un lavoro. Ho controllato in giro per il quartiere ed ho trovato un annuncio su un grande cancello di una grossa casa, per quel che ho sentito appartiene al signor Jeon, un ragazzo di ventuno anni che si occupa di economia e possiede una delle più grandi industrie lavorative di Seul, molto strano. Cioè è molto giovane, mi stupisce solo questo. L'annuncio diceva che il signor Jeon Jungkook ha bisogno come una specie di governante che cucini, che gli compri gli abiti di cui ha bisogno e che riordini la sua camera. Penso di presentarmi per il lavoro, almeno non dovrò più chiedere i soldi ai miei.
Quando il temporale si è calmato decido di vestirmi con qualcosa di decente per presentarmi al mio futuro capo. Opto alla fine per una gonna nera, un maglioncino bordeaux, delle Timberland nere e delle calze lunghe fino a metà ginocchio del medesimo colore,sistemo un po' i capelli e metto solo un po' di mascara sugli occhi ed ho finito. Prendo il mio cappotto ed esco in fretta da casa.
Dopo un paio di minuti arrivo davanti al grosso cancello laccato di nero, in confronto sembrerei un chicco d'uva. Prendo un grosso respiro e finalmente suono il citofono.

-Chi è?- chiede una voce femminile dall'altra parte.

-Mi chiamo Jang Noona, sono qui per il lavoro- rispondo io un po' timidamente.

-Uhm ok entra- dice aprendo il cancello.

Mi faccio avanti ed entro, il vialetto è molto bello ed accogliente ma si vede comunque che non è curato dal proprietario stesso. Davanti alla porta c'è una donna sulla quarantina d'anni con addosso un completo da cuoco ad aspettarmi.
Mi fa segno con la testa di entrare.

-Bene signorina, il signorino Jeon non è ancora tornato ma quando arriverà posso dirgli del suo arrivo.- da fuori si sente un rumore di una portiera che sbatte.

-Oh penso non ce ne sia bisogno- dalla porta da dove sono entrata compare un ragazzo molto alto, con dei capelli castani ed un completo nero addosso. Era veramente un figo.

-Buongiorno Rosa, Oh e lei chi sarebbe?- dice lui avvicinandosi e sedendosi ad un tavolo.

-Salve signorino Jeon, lei è Jang Noona, è qui per il lavoro, vieni cara siediti- mi siedo al tavolo e sono di fronte al signor Jeon.

-Bene, il tuo compito sarà come essere una governante,dovrai cucinare per me, comprare per me ciò che mi serve e soprattutto riordinare la mia stanza da letto, tutto chiaro?- dice mettendo le mani a mo' di preghiera e posandoci sopra il mento.

-Si per me va bene- dico cercando si sembrare più tranquilla possibile.

-Quanti anni hai?- chiede di nuovo ma con un tono di voce più cupo.

-Diciotto-

-Hai qualche malattia o altro?-

-A volte mi capita di avere degli attacchi di panico ed il mio cuore si ferma per qualche secondo e poi riparte quando mi sono tranquillizzata- dico un po' tesa.

-Hai delle relazioni?- chiede dopo.

-Importa per caso?- dico incrociando le braccia al petto.

-Certo, potrebbe essere una distrazione.- dice sicuramente mentendo.

-Bhe, anche se è irrilevante, io non ho alcun tipo di relazione con nessuno in particolare.-

-Fumi?- ma cos'è l'identict? Bha io scioccata proprio.

-Io non fumo ma non mi sembra una cosa che possa influire sul mio lavoro- dico sempre più innervosita.

-Qui non importa se possa influire o meno,io faccio le domande e tu rispondi ragazzina,ok?- dice con tono arrogante.

-Ok. Che altra scelta ho poi.- sussuro l'ultima frase per non farmi sentire da Jungkook.

-Firma qui e da domani mattina inizierai- dice passandomi un foglio. Firmo in fretta e glielo dò indietro.

-Allora a domani signorina Jang- dice con un sorriso furbo porgendomi la mano.

-A domani signor Jeon- dico stringendola timidamente e girandomi per andarmene.

-Ah quasi dimenticavo, alle otto precise ho un appuntamento quindi desidererei trovarti già qui prima che io vada a lavoro- mi giro verso di lui e annuisco per poi uscire definitivamente dalla casa. Penso che lavorare per il signor Jeon non sarà una passeggiata, ho già intravisto la sua valigetta che usa per il lavoro, firmata Gucci, i suoi vestiti prestigiosi, la sua casa, io in confronto sembro povera. Spero almeno che mi paghi bene e che non mi tratti male.
Cammino un po' per le strade bagnate di Seul e dopo un po' decido di chiamare Jimin per dargli la notizia.

-Ehi Jimin, puoi parlare per ora?-chiedo sapendo che il suo lavoro gli ruba molto tempo.

-Certo, che mi devi dire?-

-Mi sono presentata per quel lavoro di cui ti avevo parlato-

-Uh? Sul serio- chiede sbalordito.

-Si e mi ha assunta, inizierò domani- rispondo io più euforica che mai.

-Che bello, allora oggi si festeggia, andiamo a ballare?-

-Si perché no, chiedilo anche a Namjoon e a Suni.-

-Va bene, veniamo a prenderti alle otto, ciao Nana- mi prende in giro ridendo.

-Ciao Pabo- dico io di comando.

Conosco Jimin da quando eravamo piccoli piccoli, un giorno al parco ero sola e triste per colpa di un bullo, guarda caso passavano di lì proprio Jimin, Nam e Suni che mi hanno tirata su di morale. Da lì in poi siamo migliori amici, ho legato però soprattutto con lui. Addirittura quando eravamo in seconda media Jimin aveva un cotta per me, non so se ora gli è passata, lo spero tanto. Continuo a camminare e mi fermo in un bar per fare colazione, visto il fatto che non avevo ancora mangiato. Mi siedo ed un cameriere mi si avvicina.

-Cosa vuole ordinare- chiede prendendo un taccuino ed una penna.
Leggo sul cartellino attaccato alla sua maglia bianca che c'è su scritto il suo nome, mh Taeyung.

-Scusi- mi schiocca due dita davanti agli occhi facendomi risvegliare.

-Uhm scusi, vorrei un cappuccino ed un muffin per favore- dico io sorridendo.

-Ok arriva tra qualche attimo- conclude lui sorridendomi ed andandosene dietro al bancone per dare il mio ordine al barista. Quel ragazzo aveva un sorriso veramente bellissimo, un sorriso quadrato ma soprattutto sincero.
Dopo un po' arriva con la mia ordinazione.
Mangio tutto, dopo aver pagato esco fuori e prendo il telefono per chiamare la mia migliore amica Suni.

-Ehiiii- grida dall'altra parte del telefono.

-Si ehi però io vorrei arrivare a venticinque anni con ancora entrambi i miei timpani- mi lamento ridendo.

-Comunque te lo ha detto Jimin di sta sera? Devi assolutamente venire con me a fare shopping soprattutto ora che ho un nuovo lavoro- dico velocemente.

-Nuovo lavoro, intendi dal signor Jeon Jungkook vero?- chiede lei felice.

-Si e giá da adesso mi sembra piú arrogante che mai, non lo sopporto già da questo momento, figuriamoci quando dovrò passare intere giornate da lui, ti prego uccidimi, e come se non bastasse mi ha fatto l'interrogazione sulla mia persona, poi mi sono innervosita e ha smesso.-

-Per essere la prima volta che incontri il tuo capo ti è andata benino, conoscendoti scommetto che gli hai risposto in modo brusco come al tuo solito quando si innervosisci, comunque fatti trovare pronta davanti casa tua, sto arrivando- non mi dà nemmeno il tempo di rispondere che chiude la chiamata.

Mon Poison/ Jungkook ffHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin