-Butterflies in the stomach-

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Siamo appena andati via da scuola. Stiamo entrando in auto.

Yoongi mi ha invitato di nuovo nel suo studio. È la seconda volta che ci vado, ma per me è come fosse la prima, ho la stessa ansia, forse anche un po' di più.

L'ultima volta abbiamo parlato di musica, della sua passione e dei suoi testi. Non so cosa ne uscirà da oggi, ma credo di aver capito cosa vuole fare.

Parcheggia l'auto ed entriamo in questa sottospecie di palazzo bucato.
Prende le chiavi ed apre la porta dello studio.

Appena entra si leva le scarpe e si butta sul divano, con la delicatezza di un babbuino bubboso bambobboso monco.

-"Allora? Vuoi dormire oggi? Che ci facciamo qui?"- mi tolgo le scarpe e mi siedo sulla sua sedia girevole, cominciando a girare.

-"Ti va... Beh insomma...Jimin ti stai fermo un secondo?"- urla.

-"Oh!" - salto e mi fermo. Mi sono preso un colpo.

Si schiarisce la gola.-"Scusami, non volevo urlarti contro. Ma a volte sembra sia l'unica soluzione per calmarti.-sorride- Allora, vuoi cantare?"-

-"Eh?" - sgrano gli occhi.

-"Si, la canzone dell'altra volta, solo, alza un po' di più il tono. Sempre se vuoi..."- si alza e si mette seduto.

-"Vuoi che io la canti?"- domando per esserne sicuro.

Non credevo che fosse disposto a fare una cosa del genere, cioè non credevo che l'avrebbe fatto fare a me, ma a qualcuno di importante, qualcuno che fosse esperto.

-"Se tu vuoi, si."- si alza e si avvicina alle apparecchiature.

-"Per me-sorrido- Ci posso provare."-

-"Allora prendi questo.-mi passa il foglio con il testo.- Entriamo e proviamo a registrare."-

-"È normale che io sia nervoso o ho qualche strano problema?"- domando entrando nella stanza.

-"Stai pronto."- mi da una piccola carezza di sfuggita sulla guancia.

A volte è così dolce, ma così stupido che non lo ammette.

La musica parte e il testo comincia.

Appena usciamo dallo stanzino lui mi guarda. Non riesco a decifrare la sua faccia, non so se ne sia contento o no.

-"Allora? Dici qualcosa?"- gli alzo la testa mettendo un dito sotto al suo mento.

-"Sembri un Angelo quando canti, lo sai?" -

Mi fa un sorriso, un sorriso che gli fa chiudere gli occhi quasi del tutto.
Ha, in un certo senso, illuminato la stanza. Come se quasi mi sentissi le farfalle nello stomaco.

-"A-Ah... Beh, Dio... Grazie."- sono visibilmente imbarazzato, me ne vergogno, troppo.

-"Non fare il modesto, è inutile che fai finta di arrossire, credo tu ne fossi già al corrente."-

-"Idiota. È normale arrossire ad un complimento."- sbuffo.

-"No se sei Park Jimin però."- prende una bibita dal frigo e si sdraia sul divano.

-"E con questo che vorresti dire?" - gli domando sedendo i sulla sua sedia.

-"Che dovresti esserne abituato, insomma, sei tu e poi il tuo fidanzato ti riempirà di complimenti immagino."- fa le spallucce e beve.

Si, Jiyong mi fa i complimenti, ma non sono come i suoi. Nel senso, non ho mai sorriso ad un suo "Sei bello", quando Yoongi lo dice, invece, mi sento felice, nel mio piccolo.

𝑆𝑡𝑒𝑝 𝑈𝑝 - 𝑉𝑘𝑜𝑜𝑘Where stories live. Discover now