-Vent-

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Jimin è fuori che mi aspetta. Si sta guardando nello specchietto dell'auto, non ha fatto ancora caso a me. Busso sul finestrino e lui mi apre la portiera.

-"Buonaser-si ferma- ma che è successo? Stai piangendo?"- si gira verso di me e prende il mio viso tra le mani.

Gli sposto le mani e mi volto dall'altra parte tirando su con il naso.

-"Jimin, per favore, accompagnami solo a casa."- sospiro guardando dal finestrino.

-"Jungkook, vieni a casa mia ora."- mette una mano sulla mia.

-"Jimin, non c'è bisogno, sto be-"-

-"Ma porca Eva, la finisci di dire che stai bene e che non devo preoccuparmi? Uno piange o ha sta faccia perché sta bene-prende il mio viso con una  mano- Jungkook cazzo, sei il mio migliore amico, sei mio fratello, so quando stai bene e quando stai male, non serve che tu me lo dica... Però non prendermi per il culo ok? Perché se stai male tu sto male io, almeno mi merito una spiegazione una volta ogni tanto."- alza la voce.

-" Jimin io... "-

-" Ora basta.-si calma- ora vieni da me, ti fai una doccia, parliamo un po', ti sfoghi e poi facciamo qualcosa per distrarti. -si gira e guarda avanti per poi accendere l'auto- Cristo, non ce la faccio a vederti così..."- sbuffa e parte con l'auto.

Annuisce e abbraccio il mio zaino  guardando fuori dal finestrino.

A volte, i marciapiedi e le persone che ci camminano diventano interessanti, diventano un punto di riferimento per stare in pace. Guardi, pensi a quello che staranno per fare, magari qualcuno sta andando a scuola, magari qualcuno a lavorare, magari qualche bambino sta andando a giocare da un amico, qualche anziano sta andando da un nipote, magari qualcuno aspetta il bus, magari qualcuno sta facendo solo una passeggiata, magari qualcuno non ha un posto dove andare.

Arriviamo a casa sua e lui mi prende lo zaino.

-"Scendi..."-

Faccio come dice e salgo di sopra.

-"Jungkook, comincia ad entrare-mi dà le chiavi e mi passa il mio zaino- qualsiasi cosa ti serva apri i cassetti e prendi quello che vuoi. Attenzione agli scatoloni. Salgo subito, saluto prima nonna."- mi sorride.

Non ho ancora capito perché ci sono questi benedetti scatoloni in casa. Se sono cose che deve semplicemente dare via, perché non lo fa e basta?

Apro la porta ed entro, poso lo zaino a terra e vado in camera di Jimin, prendo un paio di boxer, una felpa ed un pantaloncino a mezze gambe con un paio di calzini ed entro nel bagno.

Mentre sono sotto la doccia lo sento rientrare in casa.

-"Jungkook, prima di uscire asciuga a terra, perde un po'."- urla de fuori la porta.

-"Va bene."- rispondo risciacquandomi il corpo.

Esco dalla doccia, mi asciugo e metto i boxer, la felpa e il pantalone che avevo preso.

Mi preoccupo che a terra sia tutto asciutto, se quello si finisce di arrabbiare è un casino, posso solo morire dopo...

Esco dal bagno e Jimin è in cucina che sta preparando quella che, presumo, sia la cena.
Mette la pentola sul fuoco e poi si gira verso di me.

-"Ci metterà un po'... Andiamo in camera."- mi abbraccia le spalle e andiamo insieme in camera sua.

Ci sediamo sul letto, prendo il cuscino tra le braccia e guardo in basso. Ho quella sensazione di sonno dopo la doccia, ma non riuscirei mai a dormire, ora come ora.

𝑆𝑡𝑒𝑝 𝑈𝑝 - 𝑉𝑘𝑜𝑜𝑘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora