Ok, forse non sono portata per la cucina. Dalla padella sta uscendo uno strano fumo, ha l'odore di qualcosa che sta andando a fuoco, eppure non sta andando a fuoco nulla.

Sto guardando la scena, mentre sono riparata dietro ad un coperchio, per paura che qualche schizzo d'olio bollente possa ustionarmi la pelle.

Quello che credo sia l'allarme antincendio inizia a suonare, perforandomi i timpani.

-Aiuto! Come si spegne questo affare?!- grido, in panico. Parlo da sola adesso, bene!

-Cosa sta succedendo qui?- appena Luke entra in cucina sussulto, spaventata. Non credevo che fosse a casa; credevo di essere da sola, in realtà.

Se avessi saputo che c'era anche lui, avrei evitato di farmi da mangiare da sola e avrei chiesto a lui di farne!

-I-io..non lo so- dico, con gli occhi spalancati.

Luke mi incenerisce con lo sguardo, prima di prendere una sedia e salirci sopra, poi con qualche mossa strana riesce a spegnere l'allarme, facendomi così riprendere l'udito.

-Salvatore!- gli dico, riconoscente.

-No, sono Luke. E per quale diamine di motivo hai cercato di dare fuoco all'appartamento?- chiede, furioso.

Ok, lo capisco, è giusto che sia arrabbiato. Alla fine, stavo davvero per incendiare tutto, anche se involontariamente.

-Ecco..è che io credevo di essere a casa da sola-

-E credi che questo ti dia il permesso di fare ciò che vuoi?!-

Se mi lasciasse finire di parlare, magari, sarebbe meglio. Certo, sto comunque parlando con Luke che probabilmente la parola "gentilezza" nemmeno la conosce.

-No, è solo che avevo fame e volevo farmi da mangiare..-

-E non sai cucinare un semplice hamburger?- chiede interrompendomi, inarcando un sopracciglio.

Ora gli tiro un pugno che lo faccio diventare parte del muro.

"No Sophia, stai calma."

-No, non ho mai cucinato nulla in vita mia, a dire il vero- dico e incrocio le braccia sotto al petto.

Trattiene le risate -Sul serio? Ma chi sei, la principessa d'Inghilterra?- ridacchia.

-Non proprio, anche perché in Inghilterra la figura più autoritaria è la regina- sbuffo.

Che ignorante.

Alza gli occhi al cielo -Pulisci il casino che hai combinato, e ..fai un favore a te stessa e a noi, non entrare mai più in cucina- dice, tornando ad essere il solito scontroso essere.

Che gli avrò mai fatto di male ancora non lo so.


Il campanello suona, facendomi sbuffare. Perché quello scansafatiche di Luke non fa mai nulla? Mi sembra che qui ad essere la principessa sia proprio lui, altroché io.

Metto le scarpe e poi vado ad aprire.

Una ragazza dall'espressione scocciata mi si presenta davanti e appena mi vede mi squadra dall'alto al basso. O meglio dire dal basso all'alto, visto che è di "qualche" centimetro più bassa di me.

-Ciao- le sorrido. Lei non ricambia il mio sorriso.

Questa dev'essere sicuramente un'amica di Luke, la cordialità è quella. Magari è sua sorella, chi lo sa!

-E tu chi sei?- mi chiede, la voce leggermente nasale mi urta l'apparato uditivo.

Nulla di che, comunque, è sopportabile. Decisamente meglio rispetto alla voce super stridula che aveva una delle badanti di quando ero piccola.

Princesa || Luke Hemmings [COMPLETA]Where stories live. Discover now