Ok, la mia vita potrebbe andare decisamente meglio. Giro per Sydney da questa mattina con i miei bagagli, una felpa con cappuccio che mi copre metà faccia e degli occhiali da sole.

Ormai la notizia che la principessa di Tarragona è scomparsa si è sparsa fino ai telegiornali di qui.

E la cosa non mi stupisce, probabilmente i miei genitori sanno già che sono qui, avranno sicuramente visto l'ultimo acquisto fatto con la carta di credito per un biglietto di sola andata per l'Australia.

Ma l'Australia è grande, e se sono furba almeno un minimo di quello che credo di essere, non dovrei farmi scoprire così facilmente.

L'unico problema è che ora ho quasi finito i soldi, non ho un posto in cui dormire e non ho nemmeno trovato un lavoro. Non ancora almeno.

Sbuffo, calciando un sassolino poco distante e mi siedo su una panchina in questo parco.

Preferirei non dovermi nascondere, ma è un rischio troppo alto e io non voglio tornare a casa; non ancora almeno.

Ho così da tanto da scoprire, non ho mai avuto la possibilità di fare amicizia con persone "normali", o almeno non con persone senza alcun titolo nobiliare, o la possibilità di cercare un lavoro e vedere cosa si prova.

Lo so che probabilmente farà schifo, perché è faticoso, ma non mi interessa. Voglio sudare i soldi che poi guadagnerò, anche se saranno pochi. Anche se dovrò trovare più lavori per riuscire a mantenermi.

Ma che sto dicendo, faccio fatica a trovarne uno, voglio addirittura trovarne due? Sono impazzita sul serio!

Mi alzo da questa panchina e mi stiracchio, prendo la mia valigia, le cui ruote si incastrano proprio nel bel mezzo della ghiaia su cui sto camminando.

Tiro il manico, ma sembra rimanere sempre ferma.

Che ha che non va adesso? Eppure non è tanto vecchia e non l'ho quasi mai usata! Che vuol dire che non si vuole nemmeno più muovere ora?!

Mi metto davanti ad essa e cerco di tirare il manico dalla mia parte, con scarsi risultati.

-Maldita maleta!- sbotto, arrabbiata.

Mi sto incazzando, e la cosa non mi piace. A nessuno piacciono le persone arrabbiate, a me men che meno. Poi divento scontrosa e acida e dove lo trovo un lavoro se sono scontrosa e acida?!

Tiro questo maledetto manico fino a che non lo sento allentarsi, fino a staccarsi dalla valigia.

Spalanco gli occhi e cado all'indietro; stavo tirando con troppa forza e ora che il manico si è rotto sto letteralmente volando all'indietro.

L'impatto con la terra è meno doloroso del previsto, fortunatamente, ma la cosa mi fa imprecare comunque.

-Aia!- sbotta una voce.

Mi guardo attorno e ora capisco per quale motivo io non mi sia fatta male: sono atterrata su una persona.

Mi alzo velocemente e -Scusa! Oh signore, mi dispiace tanto!- tendo una mano al mal capitato.

-È che questa maledetta valigia, che ora si è pure rotta, si era incastrata non so dove e io ho tirato un po' troppo forte.. e non ti ho visto..scusa..- diminuisco sempre di più il tono della voce, arrossendo.

Non è possibile, da quanto sono qui? Quattro giorni, nemmeno, e ho già fatto ben due figure di merda.

Grande Sophia, continua così.

Il ragazzo mi guarda ridacchiando -Tranquilla, non mi sono fatto nulla- sorride.

-No sul serio mi dispiace, è che sono sbadata- sospiro -E ora senza una casa e senza soldi, con la valigia rotta- borbotto -Grandioso- sbuffo.

Princesa || Luke Hemmings [COMPLETA]Where stories live. Discover now