57-TESSA

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«Allora, dopo il servizio di Versace, dovrai partecipare al Talkshow che trasmetteremo in diretta questa sera», mi spiegò Anita, la mia manager.

Chiusi gli occhi permettendo ad Alfonso di applicarmi l'eyeliner sulle palpebre.

«Ed esattamente di cosa dovrei parlare?»

Anita lanciò un rapido sguardo a mia madre. «Ecco, vorremmo che tu spiegassi a tutti il motivo del tuo cambiamento.»

Sbarrai gli occhi, rovinando il lavoro del mio truccatore.

«Scordatevelo! Non userò né Neal Ricci, né il bambino, né...», stavo per dire Andrea, ma poi mi bloccai. Gli avevo promesso che sarei uscita dalla sua vita per sempre e il solo modo per farlo era stato escluderlo dalla mia in modo definitivo. «...nessun'altro. »

Mia madre si avvicinò a me. «Perché diamine non vuoi?»

Mi voltai di scatto verso di lei. «E' davvero questo che vuoi? Se io stasera dovessi parlare del mio cambiamento non toccherei nessuna delle tematiche precedenti perché non è a causa loro se io sono cambiata. È colpa vostra, tua e di papà. Non ve né mai fregato un cazzo di me. Ero solo un bel viso da mostrare alle campagne politiche e sempre accomodante, beh indovina un po' se non è più così è solo merito vostro.»

Gli occhi di ghiaccio di mia madre mi trafissero. «Non puoi dire sul serio.»

Sbarrai gli occhi. «Invece sì. Se sono cambiata lo devo a voi, e alla vostra falsa felicità. Quando mi sono tagliata era un grido d'aiuto. Volevo che i miei genitori si accorgessero di me! Invece per voi ciò che contava era l'immagine.»

Mi madre non disse nulla.

«Perciò la prossima volta, rifletti bene su quanto vuoi che io mi confidi», le rinfacciai uscendo dalla stanza.

Posai per le foto di Versace e poi chiamai la mia amica Gloria.

Rispose dopo il terzo squillo.

«Ciao Darling, come stai?», scherzai usando il nostro nomignolo.

La sentii ridere e mi rilassai istantaneamente. La litigata con mia madre mi aveva mandata fuori di testa.

«Bene, e tu?»

Mi strinsi nelle spalle. «Potrebbe andare meglio. Ammetto che aver appena terminato un set fotografico per Versace però ha avuto i suoi vantaggi», confessai.

«Ti prego, dimmi che ti hanno lasciato il vestito!», esclamò eccitata.

«A dire il vero anche una borsa, della nuova collezione, ma siccome ne ho davvero molte volevo chiederti se mi faresti l'onore di tenerla tu!»

Gloria gridò dalla gioia e io risi come una pazza.

«Senti volevo chiederti... se domani venissi a Roma per te andrebbe bene? Mi sarebbe piaciuto fare un giro per i Musei Vaticani e magari visitare il Colosseo, sempre se non sei impegnata», propose.

«Assolutamente no, non sono impegnata e sarei felicissima di vederti perciò vieni pure!», esclamai contentissima.

Diedi a Gloria il mio nuovo indirizzo, quello del mio appartamento. Appena tornata dalla Toscana, avevo deciso di trovarmi un posto tutto mio... mio e di Agata e Luciano. Loro erano la mia ombra, più simili a degli zii che a dei "servitori".

Salutai Gloria e tornai a casa mia, pronta per l'imminente serata.


Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)Where stories live. Discover now