30-ANDREA

412 22 0
                                    



«Cosa dice?», chiese Davide sporgendosi un po' di più per leggere il testo del messaggio.

D'istinto nascosi il cellulare e Yuri mi diede una pacca sulla spalla. «Poveretto, quella ragazza ti ha conciato proprio male.»

«E tu invece che non fai altro che scriverti con una tutto il tempo? Fai sempre il misterioso, perché non ci riveli di chi si tratta?», chiesi incrociando i suoi occhi scuri.

«Perché è un segreto», rispose semplicemente.

«Si ragazzi, molto interessante, ma che ti ha detto?», ribadì Davide e io gli raccontai degli ultimi messaggi.

«Ragazzi io non so più che fare», ammisi posando la faccia tra le mani.

«Riguardo a cosa?»

«Davide secondo te?», sbuffai. «Non so più che fare con Tessa e con Vanessa. Insomma con una le cose vanno bene ma non la conosco veramente, mentre l'altra la conosco e mi sono rotto.»

«Allora lascia la tua ragazza e provaci con Tessa», suggerì Yuri.

«Si ma se poi le cose non dovessero andare? Cosa faccio, rovino il nostro rapporto?»

I miei amici si lanciarono un'occhiata. «Senti Andre, dipende da te e da cosa provi per lei. Se non te la senti di fare nulla, allora non fare nulla, ma se invece ti venisse voglia di baciarla allora non ti trattenere, okay?»

Annuii.

«E per quanto riguarda Vanessa, posso essere sincero? Secondo me dovresti lasciarla stare. È indubbiamente una bellissima ragazza, ma tu non sei innamorato di lei, anzi oserei dire che non lo sei mai stato. Probabilmente era una scusa per dimenticarti di Stef...»

Gli lanciai un'occhiataccia e lui si zittì.

«Ciò che vuole dire Yuri è che probabilmente l'hai usata come diversivo e non perché realmente eri innamorato di lei», intervenne Davide e io iniziai a pensare che probabilmente avevano ragione loro.

La mattina seguente mi alzai alle sei. Scesi al pianoterra per fare colazione quando mi bloccai sulle scale. Mio padre era seduto sul divano e piangeva disperato.

Chiusi gli occhi e appoggiai la testa al muro. La colpa era mia, solo mia. Se mio padre piangeva, se mia sorella si sentiva sola ed incompresa, ero io il responsabile di tutto quel dolore. Tornai in camera e mi sedetti sul pavimento. Strinsi le gambe al petto e piansi a mia volta, implorando Dio di aiutarmi a superare quel vuoto che avrei avuto per il resto dei miei giorni.

Eravamo a cena. Elisa aveva un'aria strana, mentre mio padre era taciturno come sempre. Io osservavo il mio piatto di farro con un'espressione assente.

Tra quanto sarebbe tornata Tessa?

Qualche ora prima le avevo chiesto se era pronta a rincasare e lei aveva mandato una sfilza di pollici alzati.

«Andrea, qualcosa non va?», chiese mia sorella e io scossi la testa.

«No, va tutto bene», mentii.

Quello stesso pomeriggio mi ero visto con Vanessa e avevo deciso di chiudere con lei. Vane era scoppiata a piangere, implorandomi di rifletterci ma io avevo deciso di lasciarla. Non provavo più nulla per lei ed era giusto che si rifacesse una vita con qualcuno che l'apprezzasse veramente.

Dopo cena salii nella mia stanza e mi vestii per l'imminente serata. Elisa mi raggiunse.

«Ehi Ely, qualcosa non va?», chiesi mentre mi infilavo una Tshirt grigia.

Lei scosse la testa e si sedette a gambe incrociate sul mio letto.

«Andre io... mi sono innamorata», disse e io sbarrai gli occhi per quella rivelazione.

«Davvero?», domandai e lei annuì.

Mi sedetti al suo fianco e presi le sue mani nelle mie. «E chi è il fortunato? Un tuo compagno di classe?»

«No, non è un mio compagno, per ora non ha importanza», disse e io le scostai i capelli dalla fronte.

Elisa uscì, lasciandomi nuovamente solo. Il cellulare squillò e io rimasi piuttosto felice di vedere che si trattava di Giulia, una mia ex collega di Milano e grande amica.

«Pronto?», la salutai felice.

«Ciao Andre! Come stai? Come te la passi in Toscana?», domandò eccitata.

«Piuttosto bene Giuly», rivelai. «Te? Novità?»

«Si, un sacco! Io e Daniele ad Agosto ci sposeremo!»

Sbarrai gli occhi. «Cosa? Come vi sposerete? Wow sono felicissimo per te!», esclamai contento.

«Già, è incredibile! Senti, comunque volevo sapere se ci sarai.»

«Certo, non potrei mai mancare al tuo matrimonio.»

«Si, ecco a questo proposito... Stefania sarà la testimone di Dani e io volevo che tu fossi il mio ma, se per caso tu non volessi...»

«Giuly per te lo farei, lo sai», la rassicurai e lei mi ringraziò di cuore.

«Okay, grazie mille, sei fantastico. Ovviamente puoi portare chi vuoi, Vanessa ad esempio.»

«Ci siamo lasciati.»

«Ah... okay, allora forse lei è meglio di no! Va beh, nel caso qualcun'altra», ammiccò e io scoppiai a ridere.

Parlai assieme a Giulia per un po' e poi terminai la chiamata.

Appena infilai il telefono in tasca mi resi conto che avrei rivisto Stefania a breve e questo non andava per niente bene.


Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora