2-ANDREA

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Stefania...

Ero sdraiato sul mio letto, un braccio dietro alla nuca e l'altro che scorreva le foto di lei su Google. Erano passati sei mesi da quando avevo deciso di lasciare Milano, ma il mio cuore non l'aveva scordata. Ricordavo ancora la prima volta che l'avevo vista.

Era una mattinata calda di fine luglio ed io, per fortuna, indossavo solo dei jeans, nemmeno troppo aderenti.

Ero impegnato assieme alla mia collega Fabiola a fare delle foto quando... eccola lì.

Era stupenda...

I suoi capelli chiari le ricadevano sulle spalle in morbide onde e i suoi occhi scuri e gentili osservavano l'intero negozio, me compreso. Salì le scale ed io mi domandai dove fosse finita, se era stata per caso una visione dettata dalla mia mente.

Quando la rividi la stessa sera al locale dove eravamo andati a festeggiare, capii che era reale e così decisi di non lasciarmela sfuggire.

«Ciao», le dissi mentre sorseggiava il suo cocktail arancione. Cosa diavolo era?

«Ciao», sorrise e io mi incantai ancora di più.

Accidenti, aveva un sorriso niente male. Allungai una mano nella sua direzione. «Piacere, io sono Andrea.»

Deglutì il cocktail sgranando gli occhi. «Piacere Andrea, io mi chiamo Stefania, ma puoi sempre chiamarmi Stefy se ti fa piacere!», rise e io la imitai.

Si girò fissando il ragazzo che era venuto con lei, il quale era intento a parlare con la mia più cara amica, Giulia.

«Ecco lui è... Daniele, il mio migliore amico», sostenne ed io mi rilassai. Migliore amico? Bene.

«Capisco, senti posso chiederti che diamine stai bevendo?»

«Questo?», chiese indicando il drink. Annuii. «Be' questo qui è il cocktail più buono in                  as-so-lu-to!», scandì per bene.

«E ha anche un nome?», domandai divertito.

«Certo che ce l'ha, ma non sono sicura di volertelo ancora rivelare», sostenne sorridendo.

Mi avvicinai a lei un po' di più. «E come farò ad offrirti il prossimo drink se non so come si chiama?»

Stefania deglutì la saliva e spostò lo sguardo sul bicchiere mezzo vuoto. Pochi attimi dopo lo riportò su di me. «Facciamo così», disse e io ascoltai interessato. «Portami a ballare e chissà magari te lo dico.»

«Per me va più che bene», sostenni sorridendo e lei mi trascinò in pista.

Dopo un paio di canzoni scatenate andammo al bar.

«Allora... dolce Stefy, cosa ti offro?», domandai socchiudendo leggermente i miei occhi scuri.

Lei mi fissò con un sorrisetto furbo dicendo: «Un Palina.»

«Palina? È questo il nome del cocktail? Ma è... orribile!», risi e lei incrociò le braccia al petto, ingrossandolo di più.

Wow...

«Avrà anche un nome orrendo, ma il gusto...», disse assaporandolo in estasi. «Il gusto è esattamente l'opposto!»


«Andre!», gridò mia sorella e io ripiombai nella realtà.

Spensi il telefono e mi alzai a fatica dal letto. Presi una canotta bianca appoggiata alla sedia della mia scrivania e me la infilai mentre raggiungevo la porta. Elisa era lì in piedi con i suoi leggins di jeans e la Tshirt grigia. I capelli castani erano raccolti in due codini mentre i suoi occhi della stessa tonalità dei miei erano circondati da profonde occhiaie.

«Eli, tutto bene?», le domandai un po' preoccupato.

Mia sorella alzò le spalle. «Sono indietro con lo studio, stanotte non ho chiuso occhio!», sbadigliò.

«Be' guarda il lato positivo, tra qualche settimana finirai la scuola, non male vero?», sostenni e lei annuì.

«Già se non fosse che poi avrò la maturità, Dio Andre è così stressante! Per non parlare poi delle lezioni di danza, sono un massacro!», si lamentò appoggiando il mento alla mia spalla e io le accarezzai dolcemente la testa.

«Cosa volevi comunque?»

Elisa aggrottò la fronte poi sbarrò gli occhi come se la lampadina si fosse magicamente accesa. «Papà vuole parlarti, riguardo al raccolto delle ciliegie», rispose puntandomi il dito contro.

Le afferrai la mano e la spostai. Scesi le scale di corsa ed Elisa si affacciò alla ringhiera. «Dove vai?», mi gridò.

Alzi lo sguardo incrociando il suo. «A parlare con papà!», risposi come se fosse la cosa più scontata del mondo.


Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)Where stories live. Discover now