Meno uno.

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Biondo.
A colazione la tensione si tagliava col coltello, mancava un giorno al serale e c'erano soltanto cinque posti. Alcuni erano rassegnati, qualcuno non ne voleva sapere di arrendersi e poi c'eravamo io e Irama che non eravamo affatto agitati, bensì dispiaciuti del fatto che sicuramente non avremmo vissuto sotto lo stesso tetto quel percorso.
"Famo il fuoco quando usciamo da qua Flaco!" esclamai dandogli una pacca sulla spalla "ovvio Bio, sei un fratello per me, lo sai".
Era stato un'onore condividere questo percorso insieme a così tante belle persone, mi avevano arricchito umanamente ed erano uno stimolo continuo per migliorarsi. Ero convinto di aver trovato degli amici veri lì dentro e che il nostro rapporto sarebbe continuato al di fuori ma soprattutto avevo trovato Emma.
Era stato il destino a farmela incontrare, se solo avessi deciso un anno dopo di partecipare al programma non l'avrei mai conosciuta. Non avevo alcuna intenzione di intraprendere alcun tipo di relazione quando sono entrato ad Amici ma poi lei ha stravolto tutti i miei piani diventando indispensabile per me.
Avevamo vissuto la nostra relazione giorno per giorno, senza darci scadenze o programmazioni di nessun tipo. Non pensavamo mai al domani ma soltanto al presente e per questo ogni giorno il nostro rapporto assumeva un colore diverso e non ci annoiavamo mai nonostante fossimo costretti alla routine che il programma ci imponeva.
Il serale sarebbe stato importante ovviamente in primo luogo per la nostra carriera ma, vivendo ogni giorno sotto lo stesso tetto, sarebbe stata una sorta di prova di convivenza e mi sembrò incredibile anche solo essermi ritrovato a pensare una cosa del genere.

A scuola, durante la mattinata, incontrai Raffaella la vocal coach grazie alla quale avevo acquisito un po' più di padronanza della mia voce e mi aveva permesso di migliorarmi moltissimo dal punto di vista dell'intonazione. Aveva fatto un gran lavoro su di me e non era stato affatto facile anche se, modestia a parte, ero cosciente di essermi impegnato moltissimo durante le lezioni.
Mi abbracciò dandomi qualche pacca sulla spalla e augurandomi buona fortuna per il giorno seguente e per poco non mi emozionai abbracciandola.
Era stata come una seconda mamma durante tutto il periodo scolastico, aveva avuto moltissima pazienza e mi aveva sempre spronato a fare del mio meglio.
"Dai Raffaè, tanto tra due giorni ci rivediamo mica scappo" scherzai sciogliendo l'abbraccio e suscitando la sua risata.

Tornai in sala relax e non ebbi neanche il tempo di dare un bacio sulla guancia ad Emma che la produzione comunicò ai ragazzi che erano già entrati al serale di doversi separare da noi e di dividersi nelle due categorie, canto e ballo.
Nel tempo in cui fui distante dalla mia ragazza ne approfittai per parlottare di nuovo con Irama e occupai quei minuti in quello che da giorni era diventato il mio passatempo preferito: fare i pronostici sul serale.
"Allora secondo me entriamo io, te e Carmen per forza e poi di ballo penso che Daniele entra perché è forte e l'ultimo boh, per me Matteo" ipotizzai spostando lo sguardo sui vari compagni che avevo menzionato. Irama sembrava d'accordo con me "sì, penso anche io ma secondo me al posto di Matteo ci va Nicole o Zic".
La cosa che ci metteva più dubbio, però, era senz'altro la divisione delle squadre. Io e Irama avevamo in comune il fatto di essere molto razionali ed era chiaro che i più forti in classifica, oltre a noi due, erano Carmen, Emma ed Einar.
"Però pure Lauren è forte al televoto" incalzai, tornando a fare i miei calcoli "potrebbero mettere lei con me ed Emma" conclusi il mio ragionamento cercando di creare delle squadre equilibrate nella mia testa.
"E ovviamente Daniele insieme a Lauren... Non vorrei mai stare nei panni di quel quinto poveretto che deve dividere la casa con voi, forever alone" commentò facendomi ridere. Mi portai la mano sotto al mento sovrappensiero "mmm" mormorai "forse hai ragione, due coppie in una casetta e zero nell'altra sarebbe un po' strano" confessai iniziandomi ad immaginare scene di un nostro compagno a caso seduto sul divano in mezzo a due coppie intente a scambiarsi smancerie, ridacchiando dei miei stessi pensieri.
All'improvviso, l'entrata di Emma e Einar mi distolse da ciò che ero intento a pensare e mi concentrai su ciò che avevano da dirci.

Un sex symbol tutto mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora