Veramente serio, seriamente vero.

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Emma.
Vinsi l'ennesima sfida contro Carmen, ormai non avevo altre avversarie oltre a lei e sembrava che la produzione ci trovasse un certo gusto a metterci l'una contro l'altra. Ultimamente non mi era neppure così antipatica, era molto cambiata rispetto a quando mi aveva definita solo bella e non brava. Nonostante non potessi considerarla mia amica era capitato nei giorni precedenti di scambiare quattro chiacchiere in totale tranquillità e pace tra di noi, ma a quanto pare ci volevano nemiche.

Ero felice di aver vinto, felice di aver dimostrato un altro lato di me, quello più spiritoso e divertente. Dopo di me fu la volta di Lauren ed Orion e anche la mia compagna di stanza riuscì ad ottenere il punto facendo vincere la nostra squadra per 3 a 0 sul Ferro. In sfida andò Daniele e percepivo l'ansia da parte di Lauren seduta poco distante da me ma, grazie a due ottime esibizioni, Daniele riuscì a vincere la sfida e terminò così la puntata.

Poco dopo ci fecero accomodare in sala ballo e il prof Carlo Di Francesco fece la sua comparsa. "Biondo, fammi capire, tu sei qui solo per cantare le tue canzoni? Oggi ti ho fatto cantare 'salirò' ed è stata un disastro. Mi dici che stai preparando le cover ma io non vedo risultati!" Mi dispiaceva sentirgli dire quelle cose, sapevo quanto Simone si stesse impegnando ma non poteva pretendere che tirasse fuori una voce da usignolo in un batter d'occhio, non è quello che vuole fare lui! Nonostante questo ero certa che non si facesse intimidire dalle parole del prof "mi dispiace che non si sia visto, ma io davvero mi ci sto mettendo!". Il prof fece una faccia perplessa prima di continuare "io penso che tu abbia un po' troppa sicurezza. Tu sei sicuro di fare questo percorso fino alla fine, compreso il serale" affermò Carlo e prontamente Biondo negò ciò che aveva appena detto il professore "non capisco da cosa deduci questa cosa" si limitò a dire Simone ed ebbe come risposta che era il suo atteggiamento a fargli pensare ciò.
Continuarono su questa linea per diversi minuti, Di Francesco sosteneva che Simone non fosse abbastanza preparato per il serale e che ciò che stava facendo per migliorarsi non sarebbe bastato mentre il cantante non era affatto d'accordo e concluse il confronto promettendogli di dimostrare una crescita sia come cantante che come autore.

Finalmente uscimmo dalla scuola e, nonostante la diretta fosse terminata da almeno un paio d'ore, c'erano numerosi fans ad attenderci. Mi fermai come sempre molto volentieri a firmare autografi e scattare foto insieme a loro fino a che Simone mi portò letteralmente via da loro. Congedai con un sorriso le fans sperando di averle fatte contente tutte e rivolsi uno sguardo perplesso all'ossigenato che camminava al mio fianco. "Volevo stare con te" esclamò rispondendo alla domanda che era appena sorta nella mia mentre ma che non avevo espresso a parole e rimasi decisamente sorpresa. Sorpresa ma contenta.
In genere Simone il sabato non perdeva un attimo di tempo per correre a casa dalla sua famiglia, invece quella volta decise di rimanere con me un po' di più. Lo seguii mentre camminava verso le poltrone della hall e incrociammo dieci ragazze bellissime che vagavano per l'albergo con aria sognante e festante. Erano una più bella dell'altra, tutte magrissime ed altissime e questo mi fece leggermente irrigidire: era risaputo che Simone fosse un Sex Symbol. Piaceva, sapeva di piacere e non c'era cosa che lo rendesse più soddisfatto. Eppure, nonostante ero certa le avesse notate, non si soffermò a guardare nessuna di loro, guardava soltanto me.
Dopo essersi accorto di occhiate indiscrete da parte di alcuni fans che si erano intrufolati nell'hotel, inviò un messaggio ad Irama e poco dopo mi fece segno di seguirlo nella sua stanza.
Qui si mette male.
Chiuse la porta dietro di sé e mi rivolse uno dei suoi migliori sorrisi che ovviamente ricambiai.
"Come mai vuoi stare con me e non te ne torni a casa?" domandai scherzando mentre eravamo ancora in piedi davanti alla porta "perché oggi ho perso il punto, ho fatto una figuraccia sulla cover e Di Francesco mi ha fatto incazzare" rispose serio "e quindi?" domandai mettendo le braccia conserte "e quindi che? Mi andava di stare con te, ma se mi devi fare il favore me ne vado a casa che è meglio, così finisce 'sta giornata di merda!" esclamò rabbioso e mi sentii in dovere di scusarmi. "no, scemo. Aspetta! Stavo scherzando" mi precipitai a dire mentre con una mano iniziai ad accarezzargli la guancia. La linea delle sue labbra si distese in un sorriso flebile e poco dopo allargò le braccia su cui mi fiondai. Iniziai a posargli dei baci sul collo e, data la vicinanza dei nostri corpi a contatto, sentii il suo cuore accelerare il battito.
Non aveva detto nulla, qualsiasi parola sarebbe stata superflua. Era questo ciò che volevo e non ci poteva essere nessuna dimostrazione più vera di quella che avevo appena avuto.
Il suono del battito del suo cuore era stato capace di sovrastare quello delle parole del mio ex fidanzato e non avevo bisogno di altre conferme: avevo fatto la scelta giusta.

Poco dopo Simone si sistemò nel suo letto e sollevò le coperte permettendomi di entrare, era appena iniziato il mese di febbraio e faceva veramente freddo. Mi sistemai di lato e mi accoccolai sul suo petto poggiando una mano sulla sua spalla mentre lui mi accarezzava un fianco. Tuffai i miei occhi nei suoi prima di posare una mano sulla sua nuca e avvicinarlo a me per baciarlo. Lontano da occhi indiscreti, lontano da parole di troppo, finalmente le nostre bocche ripresero la loro danza. Le sue labbra erano incredibilmente carnose e morbide e non mi sarei mai staccata. La sua lingua rincorreva con foga la mia e, nonostante ci fossero già stati dei baci passionali tra noi in precedenza, questa volta era stato capace di farmi capire davvero quanto mi volesse.
Mi allontanai, seppur controvoglia, e iniziai a lasciargli dei baci casti su tutta la faccia e anche sul collo. Dovevo farlo. Non era la prima occasione in cui avevo rischiato di spingermi oltre, ma adesso non volevo sprecare quel momento. Ero consapevole che Simone, anche se era rimasto più tempo in hotel, tra meno di un'ora se ne sarebbe tornato a casa sua e un'ora era davvero troppo poco per quello che volevo.
Ora non volevo più solo andarci a letto, volevo farci l'amore e sarebbe dovuto essere tutto perfetto. Senza schiamazzi dei nostri compagni, senza Irama che sarebbe potuto rientrare da un momento all'altro ad interromperci in quella che era anche la sua stanza, ma soprattutto senza fretta.

Scusate l'attesa, spero di essermi fatta perdonare! Buonanotte ☺️

Un sex symbol tutto mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora