Confused.

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Emma.
Afferrai i lembi della sua felpa per avvicinarlo ancora di più a me, nel frattempo le sue mani vagavano esperte per tutto il mio corpo. Iniziò a lasciarmi una scia di baci dal collo fino alla scollatura del mio tubino nero, che avevo indossato appositamente per l'occasione. Le mie narici si stavano riempendo del suo profumo inebriante e lui ci sapeva proprio fare. Era maledettamente sexy e prima di quel momento non ci avevo mai fatto caso. Mi apprestai a sfilargli la felpa e alzò le braccia in alto per facilitarmi l'opera quando improvvisamente la porta si spalancò raggelando l'atmosfera bollente. Luca ci guardava sconvolto con la bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite "Siete impazziti? Ma che cazzo fate?!?" ci domandò imprecando, qualche minuto dopo arrivò Zic e per fortuna non era abbastanza sobrio da poter capire la situazione "Ciao Emma! Dormi con noi anche tu?" chiese ridacchiando e Biondo lo fulminò "No, stava andando a dormire. Si è sentita poco bene e l'ho aiutata" inventò, Zic scrollò le spalle e parve crederci. Luca invece aveva assistito a una scena che lasciava poco spazio all'immaginazione ed era inutile arrampicarsi sugli specchi. Uscii dalla stanza senza dire niente e mi coricai nel mio letto senza chiudere occhio. La testa girava ma sono sicura che la colpa non era dell'alcol.

La mattina seguente le nostre occhiaie parlavano per noi, a colazione ci servirono litri di caffè per assumere un tono semi-decente. Notai Simone fissare la sua brioche per almeno due minuti e oltre a questo i proprietari dell'hotel ci stavano facendo una ramanzina degna di nota promettendo che avrebbero raccontato tutto alla redazione e ai professori.
La mia testa scoppiava "come cavolo mi è venuto in mente di baciarlo?" mi ripetevo in continuazione, in più non sapevo come comportarmi con lui. Dovevo parlargli? Dovevo evitarlo oppure fare finta che non fosse successo nulla?
A risvegliarmi dai miei pensieri fu proprio lui, mi accarezzò la testa e si sedette vicino a me. Eravamo gli unici rimasti in sala e, a parte Luca, nessuno sapeva niente. "Come stai?" mi chiese semplicemente, "Uno schifo! Come ho potuto fargli una cosa del genere? Keanu non si meritava tutto questo!" esclamai disperata, sentivo che le lacrime sarebbero uscite da un momento all'altro. Mi abbracciò senza dire niente e mi spiazzò questo suo comportamento. Era a causa sua, o meglio a causa di quello che avevo fatto con lui, che stavo piangendo ed ora era lui stesso a consolarmi. "Cerca di non pensarci, non succederà di nuovo stai tranquilla! Hai avuto un momento di debolezza, è normale che tu ti senta sola ora e abbia bisogno di affetto. Ci sta, ti manca il tuo ragazzo che sta lontanissimo da te e sei crollata." Mi spiegò convinto, mi limitai ad annuire e ad abbracciarlo a mia volta. "Grazie, sei un vero amico!" Col suo pollice mi asciugò una lacrima e mi sorrise "Stai tranquilla, con Luca ci ho parlato e nessuno saprà niente. Rimarrà il nostro segreto!".

Dopo aver parlato con Biondo non mi sentii affatto più tranquilla, anzi. "E se l'avessi baciato perché volevo veramente lui?" era la domanda che aveva occupato gran parte della mia mattinata, il problema è che non riuscivo a darmi una risposta. In più il mio fidanzato non mi aiutava a schiarirmi le idee, le nostre conversazioni stavano diventando sempre più piatte, non mi diceva mai che sentiva la mia mancanza e quanto era successo la sera precedente insinuò ulteriori dubbi nella mia testa. Stavo con lui solo per abitudine?

Per fortuna le vacanze di Natale arrivarono pochi giorni dopo e mi avrebbero permesso di riflettere su questa situazione, i miei genitori decisero di organizzare una crociera per festeggiare e così da stare insieme per tutto il tempo visto che, stando ad Amici, non li avrei potuti vedere così tanto spesso. Finii di preparare le valigie e andai vicino la porta dell'hotel ad aspettare il mio taxi. Trovai Simone nella hall fissare il suo cellulare e mi sembrava pensieroso, "Ehi Blondie! Io sto andando" si alzò di scatto dalla poltrona e venne da me "Ci vediamo presto babe. Fai la brava!" Mi ritrovai tra le sue braccia e mi sentivo protetta, sarei potuta rimanere così per ore ma il suono del clacson ci riportò alla realtà. "Mi mancherai Sex Symbol" urlai mentre uscivo dall'hotel e mi diressi verso la macchina che mi stava aspettando.
In quei giorni avrei dovuto risolvere il caos che ormai abitava da giorni nella mia testa. "Buona fortuna Emma" mi augurai da sola.

Un sex symbol tutto mioWhere stories live. Discover now