Soltanto noi.

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Biondo.
In quei giorni Emma era più tesa di una corda di violino, questo fatto del serale la stava facendo esasperare. Lo voleva ad ogni costo, come tutti del resto, ma non capivo come non riuscisse a rendersi conto del fatto che ci sarebbe entrata sicuramente.
Nella mia testa avevo già previsto tutto, oltre ad Einar e Lauren ero sicuro che sarebbero entrati Irama, Carmen, Bryan e ovviamente io ed Emma. Avevo in testa già un mezzo quadro anche delle squadre ed ero praticamente convinto che mi sarei separato dai miei due amici, che ormai consideravo due fratelli, e sarei stato in squadra con Emma che ovviamente si sarebbe sfidata con Carmen per tutto il serale.
Sui ballerini non mi sbilanciavo, non sapevo chi altro sarebbe entrato, anche perché Maria aveva detto che ci sarebbero stati 10 posti e non mi era del tutto chiaro come li avrebbero assegnati.
Del colore non mi interessava nulla, sarei stato bello sia in blu che in bianco e lo stesso valeva per Emma, l'unica cosa che contava era stare insieme a lei.

In una delle ormai frequenti lezioni di tecnica, Nali fece la sua irruzione ancora una volta. Per la prima volta non mi sentii un adolescente in piena crisi ormonale vedendola, erano lontani i tempi in cui mi trasformavo in un cretino con il volto dipinto di rosso in sua presenza.
"Com'è la situazione?" mi domandò la tutor "la situazione è buona, mi sento pronto" era inutile fingere. Non sarebbe mai rientrato nel mio carattere piangermi addosso, facendo il finto umile con lo scopo di farmi dire il contrario.
Del resto, se non ero io il primo a crederci, come avrebbero potuto crederci gli altri?
"Il serale lo vedrei come un primo step" confessai "non voglio neanche focalizzarmi su questo. È tutto il percorso che mi ha fatto crescere e maturare artisticamente e professionalmente".
Non mi spaventava quello che sarebbe arrivato, anzi, mi stimolava ancora di più.
Il serale significava avere una vetrina ancora più ampia, avrebbero potuto notarmi anche delle case discografiche ed era sicuramente quello il primo passo che volevo fare nel mio viaggio.
"Che cosa stai preparando per questo sabato?" chiese curiosa "ho 'certe notti' e 'poetica' di Cremonini ma ieri non ho fatto in tempo a prepararla questa".
Ad Amici avevo sperimentato le cover e ovviamente non mi sentivo sicuro come quando cantavo le mie canzoni, ma grazie ad esse sentivo di essere migliorato sia vocalmente che nella scrittura.
Cantai il brano di Ligabue e Nali sembrava soddisfatta "però non ti dimenticare chi sei!" mi consigliò e non potei trovarmi più d'accordo.
Sapevo benissimo chi ero e quello che avrei voluto fare ed era proprio per quel motivo che da giorni non facevo altro che pensare a cosa avrei dovuto dire nell'incontro con Luca Tommassini.
La direzione artistica del serale era affidata a lui e qualche giorno prima ci aveva raggiunti in sala relax chiedendoci di pensare a delle scenografie per le nostre esibizioni.
Ero entrato in un vero e proprio viaggio, mi immaginavo su quel palco così importante a rappresentare la mia arte mentre il pubblico impazziva. Sembrava un sogno e invece era la realtà.
Mancava veramente poco.

Salutai Annalisa che ancora una volta mi aveva fatto capire di credere in me e raggiunsi Emma che non vedevo da parecchie ore. Sfortunatamente le nostre lezioni coincidevano e non avevo neanche avuto il tempo di scambiarci due parole.
"Che hai fatto oggi?" domandai sedendomi affianco a lei "ho visto Annalisa e dopo ho continuato a provare le canzoni per sabato, tu?" rispose con una scrollata di spalle e colsi l'occasione per stuzzicarla un po'.
"Ah, hai visto Annalisa anche tu" constatai fissando distrattamente il vuoto "con me è stata proprio carina!" affermai soddisfatto puntando gli occhi nei suoi.
"Oh, sì anche con me" rispose indifferente, ormai aveva capito il mio gioco e non funzionava più.
Da un lato mi dispiaceva di aver perso completamente il mio atteggiamento da Sex Symbol, dall'altro però, ero così felice di vederla sicura di sé e soprattutto sicura di me.

Emma.
La lezione con Annalisa mi era stata molto utile, mi aveva consigliato di far uscire realmente Emma e di non avere paura di mostrarmi. Voleva vedere le mie emozioni fino in fondo ed i miei sentimenti e col tempo stavo iniziando a capire che non c'era nulla di sbagliato nel farlo.
"Emmì, cambiati veloce che stasera stiamo insieme" affermò ad un tratto il biondino che camminava al mio fianco per tornare in hotel.
Aggrottai la fronte sorpresa e iniziai a riempirlo di domande ma ovviamente non ebbi nessuna risposta.
Feci come mi aveva chiesto e dieci minuti dopo lo trovai nella hall ad aspettarmi.
Uscimmo insieme dall'hotel e mi prese per mano guidandomi verso una direzione ancora a me sconosciuta. "Dai amore, mi dici dove andiamo?" brontolai, stavo morendo dalla curiosità.
Come al suo solito fece il vago e dopo qualche minuto riconobbi un posto familiare in cui eravamo già stati insieme non molto tempo prima.
"Ora ti rilassi e non pensi a nulla" suggerì con sguardo amorevole "ti amo troppo biondino" lo abbracciai emettendo un piccolo gridolino.

Simone si accomodò sulla poltrona del negozio di parrucchieri e come al solito l'odore della tinta riempì il locale. Era probabilmente il ragazzo più vanitoso che avevo mai conosciuto nella mia vita ma forse lo adoravo anche per quello.
Curava da capo a piedi il suo outfit e ogni volta mi domandava se secondo me fosse abbastanza 'swag'.
Quel giorno, ad esempio, era stato molto attento a far intravedere i suoi calzini rosa e bianchi che si intonavano perfettamente alle sue scarpe color cipria.
Nel tempo in cui la sua tinta era in posa sui suoi capelli ne approfittai per giocare con la cagnolina del proprietario, era decisamente deliziosa e mi fece sentire meno la mancanza della mia Pearl, la mia amica pelosa.

Uscii dal parrucchiere con una piega perfetta e un fidanzato ancora più ossigenato che camminava a rilento per tornare in hotel. "Dai amore sbrigati, di questo passo andiamo a letto senza mangiare!" lo incitai.
Non potevo immaginare di saltare la cena, avevo sempre amato mangiare ma da quando ero in Italia ancora di più. "Non ti preoccupare, ho pensato a tutto!" mi fece l'occhiolino e continuò a camminare con la sua solita andatura per niente frettolosa.
Arrivammo in hotel e invece di precipitarci nel ristorante, come avrei voluto fare, Simone ordinò due calici di vino.
"Sei scorretto" osservai con una smorfia "lo sai che non reggo l'alcol e tu mi fai bere senza neanche mangiare". Scoppiò a ridere divertito "te l'ho detto, non pensare a niente, rilassati" proferì con assoluta tranquillità.
A vedere lui non sembrava affatto che ci stessimo giocando il tutto per tutto, l'opportunità della nostra vita e la nostra carriera. Viveva ogni giorno in totale spensieratezza con la convinzione e la determinazione che avrei voluto avere anche io.

Iniziai a sentire la testa più leggera, probabilmente grazie a quel bicchiere di vino e vidi Simone precipitarsi fuori l'hotel dopo aver ricevuto una chiamata, senza riuscire esattamente a capire cosa fosse successo. Continuai a fissare la tv della hall e poco dopo il biondino tornò con in mano una busta con sopra scritto 'deliveroo'.
"Dai andiamo da te, è arrivata la cena!" esclamò soddisfatto. Mi alzai di scatto e barcollai per un istante ma Simone non si fece trovare impreparato e mi afferrò per la vita "dobbiamo fare un po' di allenamento, non reggi veramente un cazzo Emmì!".
Entrammo nella mia stanza e finalmente mi rivelò il contenuto della busta "sushi!" urlai felice "ti ho già detto che ti amo?"

Ma quanto sono belli questi due? Non ho ancora superato l'uscita di Emma e ancora credo che avrebbe meritato assolutamente di vincere lei il programma, ma è davvero bellissimo vederli così spensierati e felici.
Hanno messo a tacere tutte le persone che gridavano al business, trovatemelo un ragazzo che alle 3 del mattino parte per andare dalla sua ragazza!
Il successo arriverà, è questione solo di tempo! Emma dimostrerà presto quanto vale e quanto ci ha perso Amici!

Un sex symbol tutto mioWhere stories live. Discover now