Capitolo 15 - Dubbi

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Dopo quelle parole il cugino si rabbuiò.

Ritrasse la mano e, dopo alcuni istanti di silenzio, domandò:"Quindi pensi che non sia vero?".

Francesco gli rivolse un'occhiata interrogativa e il marchesino, massaggiandosi nervosamente il collo, aggiunse:"L'amore che Beatrice ha detto di provare per Gonzaga".

Sputò quasi quelle parole e il cugino colse tutto il disprezzo che aveva provato nel pronunciarle.

"Non lo so, è tutto troppo strano" rispose puntellando i gomiti sulle cosce "Non riesco a sbrogliare la situazione".

Cesare annuì, ma, non soddisfatto, lo incalzò:"Non piangerebbe mai per un mezzo sconosciuto, no?".

"No, infatti" disse il duchino torturandosi le mani "Se la conosco come credo, ma penso che nasconda segreti che non avrà mai il coraggio di rivelarmi".

Cadde nuovamente il silenzio e Francesco non si curò di romperlo.

Si limitò a guardare di sottecchi il cugino, visibilmente nervoso e assorto nei suoi pensieri.

C'era qualcosa di strano in lui, ma non ebbe tempo di intuire cosa lo turbasse.

"Prega che sia tutta una scenetta" commentò Cesare anticipandolo "O giuro che Gonzaga non tornerà in patria vivo e vegeto".

Quelle parole strapparono un accenno di risata a Francesco.

"Fino a prova contraria è mia sorella" esclamò divertito "Tocca a me vendicare i suoi dispiaceri".

"Io te l'ho detto" ribattè Cesare "E non penso che me lo impediresti".

"Dio, immagina se pestassimo davvero Gonzaga" commentò Francesco ridendo nonostante il pessimo gusto delle sue affermazioni "Combineremmo un guaio assurdo".

"Parlerebbero tutti di noi" aggiunse il marchesino "Dei cugini maledetti o qualcosa del genere".

L'esilarante discorso riuscì ad allentare la tensione e Francesco si lasciò andare a sorrisi sinceri.

Sembrava più tranquillo e Cesare ne approfittò per fargli una proposta.

"Senti" sussurrò avvicinando la bocca al suo orecchio "Che ne dici di venire con me stasera? Vado con alcuni amici a fare un po' di baldoria in città e ci farebbe piacere se ti unissi".

"Un po' di baldoria?" commentò sarcastico Francesco "E tuo padre è d'accordo che il futuro marchese del suo regno se ne vada a zonzo invece di trovare moglie e chiacchierare con persone molto ricche e potenti?".

"Sei sempre il solito. Non facciamo nulla di male, andiamo solo un po' a divertirci ed evitiamo il noiosissimo ballo che si terrà stasera".

"Grazie dell'offerta, ma non sono in vena" rispose il duchino "Sai che non mi piace stare in giro quando troppi pensieri mi tormentano".

"Ma almeno ti svagheresti un po'. Non ce la faccio a vederti in questo stato".

"Va bene così, davvero".

Francesco si alzò dal divano e, prima di andarsene, concluse:"Voi divertitevi, ci vediamo domani".

Girò sui tacchi, ma Cesare lo seguì.

"Aspetta" esclamò e, ottenuta l'attenzione del cugino, aggiunse:"Ora ti ho proposto questa frivolezza, ma sappi che per te ci sono sempre, anche nelle situazioni delicate come quella di Beatrice. Siamo una famiglia".

"Certo, certo" rispose il duchino con un sorriso "Grazie".

Gli diede una leggera pacca sul braccio, per poi voltarsi e incamminarsi verso la porta del salotto, lasciando Cesare solo.

La duchessa della notteWhere stories live. Discover now