XXXII

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Vittorio deglutisce il boccone di carne e rivolge un'occhiata significativa a Riccardo, il quale, seduto davanti a lui, annuisce impercettibilmente e sposta lo sguardo su suo padre, posizionato a capotavola

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Vittorio deglutisce il boccone di carne e rivolge un'occhiata significativa a Riccardo, il quale, seduto davanti a lui, annuisce impercettibilmente e sposta lo sguardo su suo padre, posizionato a capotavola. Venuto a conoscenza dei problemi dell'amico, Riccardo non ha esitato nemmeno un istante a mettersi a sua completa disposizione.

"Pa', come mai oggi sei rimasto a casa?", domanda ad alta voce.
Vittorio abbassa lo sguardo sul suo piatto e taglia con il coltello un altro pezzo di petto di pollo. Giulia è seduta vicino al fratello e non proferisce parola, limitandosi a mangiare con calma il pranzo.

Massimiliano, così si chiama loro padre, gesticola con le posate.
"Mal di schiena, non posso permettermi di bloccarmi definitivamente", spiega.

C'è qualche istante di silenzio, poi a parlare è Vittorio.
"Adesso dove stai lavorando?", gli chiede dandogli del tu. Con la famiglia di Riccardo ha sempre avuto confidenza, perché suo padre e Massimiliano oltre ad essere colleghi erano anche amici. Spesso capitava che cenassero tutti assieme, oppure d'estate si incontravano sulle spiagge affollate di Ostia. Da qualche anno a questa parte i rapporti tra i loro genitori si erano sciolti, mentre Riccardo e Vittorio avevano consolidato maggiormente la loro amicizia.

"Abbiamo avviato un cantiere alla Rustica".
Vittorio sussulta a causa dell'improvviso calcio che Riccardo gli rifila sullo stinco, ma cerca subito di contenere la reazione stupita. Centro, Massimiliano forse sa qualcosa che mi interessa.

Riccardo prende in mano la situazione. "E che state a costruì?".

"Un ampliamento delle case popolari, niente de che", risponde.

"È tutto in regola?", insiste Riccardo. Vittorio rivolge lo sguardo altrove mentre attende una risposta e cerca di pensare ad un possibile collegamento. Per quale motivo suo padre ha quell'indirizzo? Non riesce a capire.

"Certo, Riccà, è in regola come ogni cosa che costruisce Colassi. Come mai tutta 'sta curiosità?".

Il ragazzo scuote la testa. "Così, per sapere...", dice vagamente prima di far cadere l'argomento; fa spallucce: non vuole che suo padre si insospettisca.

Vittorio assimila le poche informazioni che ha ottenuto, non sapendo bene cosa pensare. Una parte di lui sa che indagare ulteriormente sia la strada da seguire, l'altra parte gli suggerisce di smetterla di costruire castelli in aria con la speranza di scoprire qualcosa che possa modificare le carte in tavola.

Fortunatamente non è un tipo che si arrende con facilità e nel pomeriggio ha già convocato a colloquio i suoi fedelissimi aiutanti, Marco e Giorgio, assieme al nuovo inserito nella missione aiuta-Vittorio, Riccardo.

"Quindi", esordisce, percorrendo avanti ed indietro lo spazio che c'è tra il letto e la scrivania di Riccardo. "Fino a mo' sappiamo che Colassi sta costruendo case popolari in un terreno che in qualche modo interessa a mio padre".

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