XXIV

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"Argh! Li morta-ah, oddio"

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"Argh! Li morta-ah, oddio". Marco ansima, solleva la schiena ed affonda la nuca nel cuscino morbido. Vittorio osserva il suo pomo di Adamo fare su e giù e cerca di non muoversi per non procurargli ulteriormente dolore; sebbene l'abbia preparato a dovere con il lubrificante poco prima, gli sta facendo male. Si sistema le sue caviglie sulle spalle per l'ennesima volta ed attende che l'altro ragazzo si abitui alla sua presenza.

Capisce di poter procedere quando Marco torna a guardarlo, l'espressione sofferente acquietata. Spinge ancora una volta, sempre contenendo la forza, ed anche il ragazzo sotto di lui sembra sforzarsi per non gemere dal dolore. Vittorio aspetta un altro po', osservando incerto la reazione di Marco, che però socchiude gli occhi ed annuisce appena, dandogli il via libera per proseguire.

Dunque, Vittorio dà un'altra spinta, stavolta un po' più forte, roteando appena il bacino. Si abbassa per raggiungere le labbra di Marco e lasciarci un bacio di sfuggita, ma viene afferrato per il retro del collo ed affonda la bocca in quella dell'altro. Contemporaneamente, dà un'altra spinta e stavolta Marco non si lamenta, lo afferra per le spalle e stringe la pelle calda, graffiandolo anche se le sue unghie non sono poi così lunghe. Lo bacia ancora con urgenza, poi una mano corre alla base del suo pene eretto e pulsante, iniziando a stimolare l'erezione mentre Vittorio si spinge con più vigore in lui, trasformando il dolore in piacere velocemente. Non è mai stato così tanto eccitato in vita sua. Marco si masturba con una mano, mentre con l'altra gli tortura la schiena, gli tocca il petto, gli sfiora i capelli. Il suo sguardo è incastrato con quello di Vittorio, che si sta spingendo il lui con affondi regolari, ai quali Marco va incontro ed ansima piano.

Geme più forte quando la mano di Vittorio va ad aggiungersi alla sua attorno al suo pene, e Marco abbandona la presa, decidendo di lasciarlo continuare da solo, completamente travolto dall'
intensità del momento, dal silenzio interrotto dal rumore di carni che si toccano e dai loro respiri pesanti.

Chiude gli occhi e si solleva con la schiena per raggiungere le labbra dell'altro e baciarle, sopraffatto dall'eccitazione, dalle spinte di Vittorio che toccano il suo punto sensibile e dalla sua mano che continua a stimolarlo. Sente la pelle della sua erezione tesa e bollente, pulsante e desiderosa di essere soddisfatta.

"Apri gli occhi", gli ordina Vittorio, e lui segue il comando. Di nuovo l'azzurro chiaro dei suoi occhi lo invade, ed allunga un braccio per sfiorargli il bel volto con le dita, per toccare quella pelle arrossata e sudata. È bello davvero. È ancora più bello quando si spinge per l'ultima volta dentro di lui, poi la sua espressione cambia radicalmente: da tesa e fibrillante, a rilassata, estremamente rilassata.

"Porca troia", mormora, prima di riversarsi copiosamente dentro il preservativo. È costretto ad appoggiare i palmi delle mani sul materasso per non sbilanciarsi troppo, e qualche istante dopo aver avuto l'orgasmo esce da Marco, annoda il profilattico alla sua estremità e si accuccia tra le gambe dell'altro ragazzo per prendergli completamente in bocca il suo membro ormai portato al limite. Marco si riversa tra le labbra di Vittorio non appena vede la sua bocca carnosa sfiorare la punta.

Sotto il cielo di RomaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora