-Terzo-

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Avevo dieci anni, Leo solo otto.
Eravamo nell'officina insieme a mamma, era sera tardi.
Lei doveva finire un progetto e noi due l'avevamo aiutata, ovviamente più io che Leo dato che ero più grande.

Lo so, due anni non fanno chissà quanta esperienza, ma se un estraneo avesse guardato in quell'officina avrebbe detto che la ragazzina che aiutava Esperanza Valdez aveva sui tredici anni, forse di più.

E non era solo un fatto di estetica, io pensavo come una ragazza più grande e agivo di conseguenza.

A dieci anni penso di aver capito molte più cose di quante avrei dovuto saperne.

Ad esempio, sapevo che nessuno avrebbe mai dovuto sapere che avevo lo stesso potere di Leo. Nonostante mamma lo definisse un dono io sapevo che era qualcosa di raro e pericoloso ed ero sicura che un paio dei grandi incendi che avevo studiato a scuola erano stati a causa di un potere come quello.

Ma come? Era impossibile che fosse colpa mia o di mio fratello, alcuni erano avvenuti millenni fa.

Il primo pensiero andò a mio padre, un padre che non avevo mai conosciuto. E se fossero suoi figli?

No, nessuno poteva vivere millenni, era già un miracolo arrivare a cento anni.

Ma quando avevo formulato quel pensiero, che in fondo al cuore mi sembrava esatto, non ci avevo visto sbagliato.
Come dicevo, ero troppo intelligente, e non lo dico in maniera egocentrica, per me era una condanna.

Mamma diceva che avevo preso dalla nonna, eppure avevo il terribile presentimenti che avesse ragione senza saperlo, e che sì, avevo preso dalla nonna, ma non da quella che credeva lei.

Conclusi che quella stranezza fosse un qualche carattere ereditario che veniva fuori a distanza di diversi decenni, magari secoli.

Sapevo che avrei dovuto ritenerla una cosa anormale, ma dentro di me sentivo che quella era forse la cosa più facile da accettare che mi aspettava nella vita.

Avrei aspettato che Leo crescesse, e poi glielo avrei detto. Sarebbe stato il nostro segreto, come quando a quattro anni mangiavamo i biscotti di nascosto.

Ma non crebbi con Leo, non gli rivelai il mio segreto, non feci nulla di ciò che avevo programmato.

Quella sera uscimmo per ultimi e spegnemmo tutte le luci.
Arrivati all'uscita mamma si accorse di non avere con se le chiavi di casa. Buffo, mi dissi, lei era sicura di averle prese. Anche io ne ero sicura, l'avevo vista. Credo...

«Aspettate qui, vado a prenderle»
E ci lasciò nel cortile.

Ad un tratto mi resi conto che avevo dimenticato anche io qualcosa dentro: il bracciale con i ciondoli fatti con pezzi di scarti di vari lavori. Era un regalo di Leo, una specie di ricompensa per tutti i regali che gli avevo creato io.

Non lo toglievo mai, come potevo averlo lasciato dentro?
Fu ciò a trattenermi dall'entrare.

«Che c'è?» mi chiese Leo vedendo la mia espressione cupa.

«Resta qui» dissi prima di entrare. Sentivo che mamma era in pericolo, ma non sapevo dire perché.

Attraversai l'officina vuota chiamando mamma. Vidi il mio bracciale su un tavolo e lo presi.
«Come ci sei finito aquí?» domandai tra me e me mentre me lo riagganciavo intorno al polso.

Fu allora che lo percepii.
Pericolo puro, tutto intorno a me.

Sentii le dita di mio fratello battere sul muro:
state bene?

Corsi verso il muro più vicino, se io avevo sentito lui da quella distanza lui doveva sentire il mio di messaggio.

Non raggiunsi mai quel muro.
Una trave cadde davanti a me, incendiando tutto ciò che aveva intorno.

Ero terrorizzata, ma non per me. Ero sicura che non mi sarebbe successo nulla. Ma a mamma no.

La cercai urlando il suo nome.
Poi sentii il suo di grido.
«Scappa, mija, scappa!»

Poi sentii un gelo nel petto, qualcosa di orribile. La sensazione che in quel posto fossi rimasta l'unica viva.

Corsi in mezzo alle fiamme senza nemmeno rendermene conto e arrivai ad un muro.

Battei i pugni con insistenza, sperando che mio fratello potesse sentirmi.

Ti voglio bene Leo.

Quello fu il mio ultimo ricordo, perché poi un pezzo di soffitto mi colpì e io persi i sensi, cadendo tra le macerie infuocate dell'officina.

||La Figlia Del Fuoco|| Completa ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora