Brutte sorprese

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***art by Elsira***

Niijima, Giappone

Un'adorabile, quanto tosta gattina bianca dal guscio di tartaruga stava per emergere dalla superficie del mare che bagnava le coste di Niijima. Il suo tenero musetto fece capolino dall'acqua. Guardandosi in giro con circospezione e accertatasi che nessuno la vedesse, nuotò sino a degli scogli, si issò su uno di essi e si sedette, assumendo subito la sua forma umana.

Restò per un tempo imprecisato a fissare l'orizzonte, mentre la brezza le smuoveva gentilmente i corti capelli dorati, persa in un sacco di pensieri e preoccupazioni. "La situazione negli oceani è più grave del previsto, accidenti! E io devo fare la spola tra il Palazzo Reale, la Terra e il mio tempio, non posso permettermi di lasciarlo incustodito troppo a lungo... Non deve rimanere sola, lei... Necessita della mia energia... Ma prima o poi verrà quel giorno, Madame Taki dice che avverrà prestissimo, speriamo! Voglio riabbracciarla, voglio di nuovo la sua compagnia!" Hikari odiava lasciarsi andare ai sentimentalismi, ma a volte era inevitabile. Le capitava spesso quando pensava a lei o ad una persona che aveva conosciuto qualche anno prima e che aveva catturato il suo interesse. Una persona speciale, con la quale aveva fissato un appuntamento qualche giorno prima, cui non intendeva rinunciare assolutamente. Dopotutto se la cosa si incastrava bene con i suoi impegni, perché no? "Diamine, pure io ho il diritto di godermi la vita ogni tanto!" E di godersela appieno, senza limitarsi solo ad ammirare tramonti dalla superficie dell'acqua. Bello, bellissimo spettacolo certo, ma la custode degli elementi voleva decisamente qualcosa di più di una vita di soli doveri. E per ora Hikari era sempre riuscita perfettamente ad incastrare doveri e svago. "Spero di riuscire a continuare su questa strada."

«Oh, Hiro...» Si accorse di aver pronunciato ad alta voce il nome della persona a cui era dedicato il suo interesse e con cui aveva appuntamento, ma purtroppo per lei non era sola: due bambini che ad occhio e croce frequentavano le elementari e che si erano avventurati sugli scogli, la stavano fissando incuriositi. "NO!" Pensò la bionda, andando nel panico. "E adesso?" Purtroppo c'era solo una cosa da fare. «Beh? Che cosa avete da guardare voi due?» Chiese secca, celando la vergogna dietro uno sguardo omicida.Balbettando delle scuse i due piccoli si eclissarono terrorizzati. Hikari sorrise: nonostante in forma umana fosse piccolina e gracile, sapeva farsi rispettare. Si alzò in piedi, diretta verso il centro, dove il ragazzo la stava aspettando.


A casa Wizmon, una Harmony in fibrillazione stava delirando, eccitata da ore ed ore.

«Calmati Moni! Altrimenti ti prenderà un infarto!» Le disse per l'ennesima volta Renée, spingendosi gli occhiali su per il naso.

«Ma ci pensi amica mia!» Replicò quella, mentre eseguiva una giravolta dietro l'altra, le braccia allargate che sferzavano l'aria mettendo a rischio sia la vita dei soprammobili che le guance di Renée, la quale la seguiva passo passo, in quanto era l'unico modo che aveva per parlare a quell'uragano antropomorfo.

«Questo è il provino finale! Quello finale! Se lo passo la mia strada nel mondo dello showbiz è spianata! Julia mi ha sempre portata con sé alle registrazioni, mi ha dato i contatti giusti, mi ha raccomandata, il mese prossimo io canterò al suo concerto ed Elizabeth mi ha notata più volte! Ho la vittoria in pugno!» La sua mano colpì un prezioso vaso contenente dei fiori, che sua nonna Letty aveva amorevolmente raccolto e che la morettina afferrò in tempo, prima che si frantumasse al suolo.

«Peccato che mamma non possa venire!» Si intristì un attimo al pensiero di Philomena, che aveva ricevuto un ordine dal regno che poteva tranquillamente svolgere dalla terraferma.

Perle del destinoOnde as histórias ganham vida. Descobre agora